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Le celebrazioni per il bicentenario della Strada dello Stelvio

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Strada dello Stelvio, una grande festa, per onorare la ricorrenza, il 5 e 6 luglio. Ma le iniziative per l’anniversario del 2025 proseguiranno fino a settembre con tante attività tra storia, cultura, natura, sport e gusto

Celebrare il bicentenario della Strada dello Stelvio con tante iniziative culturali, storiche, enogastronomiche e sportive tra la Lombardia, Alto Adige e la Val Müstair svizzera, le regioni che hanno condiviso il valico automobilistico più alto d’Italia, entrando in contatto tra loro fin dalla sua fondazione nel 1825. Un ricco calendario che proseguirà fino a settembre 2025, e che vedrà il momento clou il 5 e il 6 luglio, quando la tratta regina della festa sarà parzialmente chiusa al traffico, con il Passo dello Stelvio pronto ad animarsi per l’occasione. La kermesse estiva è frutto di una ampia collaborazione tra enti pubblici – Comuni interessati, Provincia di Sondrio, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Val Müstair, Parco Nazionale dello Stelvio e ANAS – e realtà locali, come il Liceo Scientifico Carlo Donegani di Sondrio, la società Passo Stelvio Srl, il Centro Studi Storici Alta Valtellina e Valtellina Veteran Car/ASI.

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Gli eventi per il bicentenario della Strada dello Stelvio

Manca poco intanto agli appuntamenti del 5 e 6 luglio: al Passo dello Stelvio, che potrà essere raggiunto grazie a delle navette messe a disposizione, si alterneranno concerti, escursioni, approfondimenti e ricostruzioni storiche, come i giri sulle carrozze originali e le sfilate di auto d’epoca. Non mancheranno i prodotti tipici di tutte e tre le regioni. In particolare, in Valtellina si stuzzica l’appetito con l’arcinota bresaola, per proseguire con un antipasto di sciatt (frittelline di grano saraceno ripiene di formaggio) e come primi, i mitici pizzoccheri o le manfrigole (crespelle di grano saraceno ripiene di formaggio e bresaola). Di secondo, non manca mai la tradizionale polenta taragna, accompagnata da un salmì di cervo e cacciagione, con funghi porcini di contorno. Prima del dolce, arriva un pezzettino di formaggio di Casera, Scimudin o Bitto. Per dessert, viene proposta una fetta di bisciöla, un rustico panettone con noci, fichi e uvette. Il tutto è accompagnato dai vini valtellinesi (Sassella, Grumello, Inferno e Sfursat, per nominare i più conosciuti). E, dopo il caffè del pignattino, è tempo di un brindisi con una grappa o con un amaro locale, il famoso Braulio, come anche di Taneda o Genepì. 

Fra ciclismo, trekking e storia

Per gli appassionati di sport, ci saranno tante occasioni per cimentarsi sulla rotta dei grandi campioni, innanzitutto del ciclismo. Da quando, nel 1953 con la vittoria di Fausto Coppi, è stata istituita la Cima Coppi, questa strada è la vera icona per gli appassionati delle due ruote. Dedicati a tutti, sono i giorni della Enjoy Stelvio Valtellina (scopri qui il calendario).

Fino a settembre, per chi preferisce i trekking, sono in programma escursioni con guide alpine ed esperti dell’Associazione Culturale Istituto di Ricerca e Studi Carlo Donegani e del Parco Nazionale dello Stelvio, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare il territorio coinvolgendo operatori, turisti e studenti. Per chi vuole invece viaggiare anche indietro nel tempo, ci sono i sentieri della Guerra Bianca nel cuore della riserva naturale più grande e antica d’Italia, tra resti di trincee, gallerie, baraccamenti e postazioni di artiglieria dei soldati che nel Primo conflitto mondiale si batterono su campo innevato e ghiacciato a quote anche oltre i 3000 metri.

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Stelvio: la storia della Regina delle Strade Alpine

La strada carrozzabile più alta d’Italia, per tal motivo considerata la Regina delle Strade Alpine, è riconosciuta come una delle più belle strade di montagna al mondo. Fu costruita in soli 5 anni dall’ingegnere Carlo Donegani per volontà dell’imperatore Francesco I d’Asburgo che, in seguito al Congresso di Vienna del 1815, e all’inclusione del Regno Lombardo-Veneto nell’Impero austriaco, ritenne necessario costruire una strada che collegasse Milano con Vienna, senza dover passare dalla Svizzera. I lavori di costruzione iniziarono il 26 giugno 1820, partendo dal centro di Bormio e proseguendo verso i Bagni Vecchi e l’inaugurazione arrivò il 6 luglio 1825.

Poi nel 1831 prese servizio un servizio di diligenza da Milano: in 64 ore si raggiungeva Bormio e in 125 Landeck in Tirolo. Trainata da quattro o sei cavalli, la diligenza – conservata al Museo Civico di Bormio – poteva trasportare fino a otto persone con i bagagli. La strada raggiunge 2.758 metri di altitudine s.l.m. sul Passo, per 46,5 km di lunghezza complessiva, con 88 tornanti e 3 gallerie. All’epoca della sua costruzione, rappresentò un’opera di ingegneria civile di assoluta avanguardia. La sua realizzazione comportò lo scavo di gallerie nella roccia, la costruzione di ponti e paravalanghe in legno e l’introduzione di diverse soluzioni innovative e, per quei tempi, inedite.

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