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La Bursch: quando la Valle Cervo diventa ispirazione gastronomica

La Bursch

Tra le Alpi biellesi, La Bursch è una dimora di quiete e gusto, dove Erika Gotta firma una cucina creativa, genuina e profondamente legata al territorio.

Tra i boschi e i torrenti della Valle Cervo, da sempre crocevia di culture e a poco più di un’ora da Milano e Torino, sorge La Bursch, una Country House nata per valorizzare il territorio e promuovere un turismo etico e consapevole.

Nel 2018 l’imprenditrice milanese Barbara Varese ha dato nuova vita alla dimora di famiglia attraverso un accurato restauro conservativo e un progetto di riqualificazione dell’intero borgo, fondato su principi di sostenibilità ed efficienza energetica. Oggi, tra le Alpi biellesi, La Bursch è un rifugio dove si intrecciano memoria e contemporaneità, tradizione e accoglienza.

L’atmosfera

La Bursch conserva la struttura originaria del Seicento e accoglie gli ospiti in un dedalo di abitazioni in pietra, cortili e passaggi segreti, ognuno con una propria anima. Varcata la piccola porta d’ingresso, si entra in una reception che ricorda una biglietteria dei primi del Novecento: da qui comincia un viaggio sensoriale tra oggetti e memorie di quattro generazioni della famiglia Varese.

Gli spazi comuni raccontano la vita del borgo, dal bar Déco anni ’30 alla sala del biliardo, dalla taverna del pozzo alla sala musica, in un’atmosfera calda e vissuta. Nell’ex fienile trovano posto la sala delle farfalle e la pépinière, uno spazio pensato per yoga, meditazione ed eventi. All’esterno, il parco con biolago balneabile è un rifugio di quiete immerso nella natura, destinato ad arricchirsi di jacuzzi riscaldata, sauna e sala massaggi.

L’accoglienza

Le sedici camere accompagnano gli ospiti in un viaggio intorno al mondo: l’America dei patchwork, l’Africa dei lodge, l’Asia zen, l’Antartide dei ghiacci e l’Europa dei merletti. La Casa dell’Alchimista, con le sue camere dedicate ai pianeti, culmina nella romantica Soffitta di Nettuno, con vasca panoramica e vista sulle montagne. Nel 2024 è nato anche il Palazzo dei Venti, nuova ala con tre suite, Aria, Acqua e Fuoco, ognuna diversa per stile e atmosfera, ma fedele allo spirito seicentesco del borgo.

Il ristorante

Dalle stanze, ognuna con un’anima distinta, l’esperienza prosegue a tavola. Il ristorante de La Bursch, aperto anche agli ospiti esterni, propone una cucina piemontese contemporanea firmata dalla giovane chef Erika Gotta. Classe 1993 e langarola, Erika è cresciuta in un territorio che ha fatto dell’alta gastronomia la propria cifra e qui, tra le montagne biellesi, ha trovato un nuovo punto di partenza, scoprendo una scena gastronomica ancora poco esplorata ma ricca di potenzialità.

Il suo percorso parte dagli studi artistici e approda all’alberghiero, dove unisce creatività e tecnica. Dopo esperienze in cucine di alto livello, tra cui La Ciau del Tornavento e il ristorante di Giancarlo Morelli,  durante la pandemia sperimenta una dark kitchen con la sorella, ritrovando fiducia e indipendenza in un settore ancora fortemente maschile. L’incontro con Barbara Varese segna la svolta: «Quando sono entrata a La Bursch, ho capito che era il posto giusto».

In questo luogo Erika ritrova equilibrio e ispirazione. La sua è una cucina che riflette sensibilità e carattere: essenziale, ma curata nei dettagli; rispettosa della materia prima, ma aperta al gioco e alla sperimentazione. Nei piatti convivono tecnica, istinto e una poetica che unisce arte e natura.

«La cucina di Erika la considero autentica e coerente con lo spirito de La Bursch» aggiunge Barbara Varese. «Non è impostata né performativa, ma spontanea, sincera, fatta di gesti veri. Ricorda la cucina di casa, quella che evoca i sapori dell’infanzia e della natura. In un contesto come questo, dove ogni cosa ha un ritmo proprio, i suoi piatti non appaiono mai forzati: raccontano una cucina che si diverte, che vive il territorio e accoglie con naturalezza».

La proposta enogastronomica

Tra le sue creazioni più rappresentative spiccano il piccione al barbecue con zucchero filato, il maialino con crema di latte e kiwi in conserva e l’aglio, olio e peperoncino rivisitata con frutti rossi e ruta. Una cucina capace di tenere insieme identità locale e libertà creativa.

L’esperienza gustativa si completa con cantina St’Orto, con le sue volte in pietra dedicate alle degustazioni di vini e prodotti locali, o all’aperto, tra orto e giardino, dove in estate si gustano piatti, dolci e calici di vino sotto il cielo del Biellese.Negli ultimi mesi, la cucina di Erika ha ricevuto riconoscimenti importanti: due forchette del Gambero Rosso, la Corona Rossa di Golosaria e, più recentemente, l’ingresso nella Guida Michelin. Traguardi che premiano quattro anni di lavoro costante, costruito con passione e misura. «Il sogno della stella c’è, ma la vera soddisfazione resta vedere i clienti felici», racconta. «È questo che dà senso a tutto».

Info utili

Le Bursch

Frazione Oretto, 22, 13812 Campiglia Cervo BI

333 664 3508

Sito

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