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Cantina Sant’Andrea: a Terracina vini, ospitalità e cucina di qualità

cantina sant'andrea

Immersa nella campagna pianeggiante dell’Agro Pontino, lì dove prima c’erano le paludi, oggi sorge un’incantevole azienda vinicola: Cantina Sant’Andrea. I suoi filari raccontano una storia familiare unica, fatta di sacrifici, passione, ricerca, viaggi e lavoro che hanno portato ora alla creazione di un agriturismo, Seguire Le Botti, con annesso ristorante che propone una cucina fortemente identitaria, autentica ma raffinata.

Vigneti a perdita d’occhio, i Monti Lepini che svettano in lontananza proteggendo il territorio pianeggiante, un tempo paludoso, dai venti impetuosi, il profumo dello iodio e della salsedine che arrivano dal mare, le piante, gli arbusti e i fiori. Questa è la cornice che circonda la bellissima realtà che vi stiamo per raccontare. Una realtà che racchiude al suo interno una storia che parte da lontano e che narra le vicende di una famiglia di viticoltori originaria della Sicilia, più precisamente di Pantelleria. Stiamo parlando di Cantina Sant’Andrea, l’azienda vinicola gestita da Gabriele e Andrea Pandolfo, padre e figlio, e dell’agriturismo Seguire Le Botti.

La storia

Originaria di Pantelleria, la famiglia Pandolfo si occupa di viticoltura fin dall’800 con l’impianto delle prime barbatelle di Zibibbo nell’isola siciliana. Da lì, la famiglia si trasferisce in Tunisia dove, un tempo, venivano distribuite terre da coltivare. Nasce così il vigneto di Khanguet Gare con tutte le difficoltà che comporta il terreno arido del Nord Africa. La caparbietà dei bisnonni di Gabriele però, viene ripagata. La produzione di vino cresce fino a raggiungere, con l’esportazione, le coste della Francia. Nel 1964, però, la svolta. Il presidente della Tunisia decide di espropriare le terre degli stranieri e così la famiglia Pandolfo è costretta a rifare le valigie e parte in direzione Napoli in cerca di un’altra occasione.

L’instancabile tenacia tipica siciliana porta la famiglia a stanziarsi nella pianura pontina, a Terracina. Lì, i Pandolfo ritrovano un terreno e un clima “familiare”. Come in Tunisia, infatti, il suolo è sabbioso e la brezza marina mitiga l’aria. Le condizioni ideali per il vigneto soprattutto per la presenza di acqua che in Nord Africa era quasi assente.

Nel 1968 arriva la prima vendemmia di Cantina Sant’Andrea. A comprare il vino, per spirito di amicizia, sono però i vicini. Il podere è infatti troppo lontano dalle vie principali per cui non è facile farsi conoscere dalla clientela. I Pandolfo così pensano a uno stratagemma: disseminare la strada di botti al posto delle insegne al punto da esser in seguito conosciuta come “via delle botti”.

Seguire le Botti

L’agriturismo

Ecco, dunque, l’origine del nome dell’agriturismo e del ristorante, nati grazie a un recente lavoro di ristrutturazione della vecchia casa colonica del podere che ospitava le camere da letto della famiglia. Ovunque si respira aria di casa, negli arredi, meticolosamente curati, nei dettagli e, soprattutto, nell’accoglienza genuina e discreta.

L’agriturismo è composto da cinque le camere da letto, ognuna dotata di cromoterapia e di terrazza affacciata sull’incantevole giardino interno impreziosito da piante, fiori e arbusti di glicine. I colori tenui dell’arredamento, giocati sulle tonalità neutre del legno, creano un legame visivo con la natura circostante e sono funzionali a rendere l’ambiente accogliente e rilassante. Tutto intorno, infatti, il paesaggio è ricco di vita, dominato dal verde delle siepi e del prato dove razzolano felici papere e germani. Poco più in là, galline, quaglie, oche e anatre vengono allevate all’aperto per la produzione delle uova, utilizzate poi in cucina.

La chiave di volta che rende l’esperienza del soggiorno a Seguire Le Botti indimenticabile sta, però, nella proposta gastronomica di altissima qualità.

Il ristorante

Al piano terra della struttura c’è, infatti, il ristorante gourmand Seguire Le Botti, diretto dal talentuoso chef Pasquale Minciguerra e da una giovane e professionale brigata di cucina e di sala.

Suddiviso su più sale, il ristorante ha il suo fulcro vitale nella splendida barricaia: un’ambiente ampio che vede i tavoli, finemente apparecchiati, circondati da enormi botti di legno utilizzate per l’invecchiamento di uno dei vini di punta di Cantina Sant’Andrea, il Sogno.

Fil rouge che unisce il ristorante all’azienda vinicola è il rispetto del territorio, delle sue realtà produttive e delle sue ricchezze. Dal vino all’olio e alle uova, prodotti direttamente all’interno della tenuta, fino al miele, ai formaggi e alla pasta, realizzata da aziende vicine, tutte le materie prime utilizzate provengono dalla zona dell’Agro Pontino.

La mia più grande vittoria è poter spiegare ai clienti soddisfatti che hanno mangiato solo prodotti laziali – spiega Andrea Pandolfo – Per noi questa è una grande sfida: valorizzare al massimo ciò che la nostra terra ci dona, scoprirne le molteplici varietà, fare rete con i produttori locali e lavorare insieme per promuovere la ricchezza del Lazio“.

“La normativa sull’agriturismo, quindi l’obbligo di utilizzare in gran parte solo prodotti regionali spesso è stato considerato un limite: io, anzi, noi crediamo che sia solo una sfida da vincere. È abbastanza facile fare un grande pane con farine famose, blasonate, che in molti hanno testato, dove ci sono ricette e calibrazioni. Difficile è fare un pane importante con quelle del molino dietro casa, cioè il molino Cipolla di Terracina. Significa provare per settimane, a volte mesi, e continuare a sperimentare anche quando già il risultato è soddisfacente, ma ancora perfezionabile. La nostra regione (o meglio tutte le regioni italiane) ha un patrimonio di prodotti e sapori meravigliosi da rendere famosi grazie alla passione e arte degli chef. Questo, per me, vuol dire fare agriturismo nell’anima“.

“Grazie a un accordo con l’azienda casearia Alveti & Camusi, che si trova qui nell’Agro Pontino, produciamo dei formaggi affinati nei nostri vini come Sogno, Oppidum e Riflessi. Per la pasta, invece, ci rivolgiamo al pastificio Lagano di Pomezia che produce per noi una tipologia mista studiata ad hoc per uno dei nostri cavalli di battaglia: Pasta patate e provola”.

Il menu

Amore del territorio, dunque, ed esaltazione delle eccellenze locali sono i punti cardine della proposta gastronomica. Sedersi al tavolo di Seguire le Botti è un’esperienza che rimane impressa nella memoria grazie alla qualità e alla grande tecnica che si riscontrano in ogni portata, a partire dal pane e ai grissini al formaggio (davvero buoni e rigorosamente home made), serviti con l’olio extravergine di oliva dell’azienda.

Ogni portata è un perfetto equilibrio di sapidità e consistenze, profumi e sapori, e non rinuncia all’aspetto estetico che colpisce gli occhi prima che le papille gustative. Ne è un esempio il “Finto Pomodoro” che arriva in tavola per preparare i commensali al pasto e portare subito l’asticella della qualità in alto. Sembrerebbe un normale pomodoro, tondo e liscio, ma in bocca sprigiona la sua vera essenza: una panzanella.

E le aspettative non si abbassano con l’antipasto “Bufala e Bufalo”: una tartare di carne di bufalo con stracciatella di bufala e gelato al pomodoro datterino giallo. Bonus: il piatto realizzato a mano da un’artigiana su un calco di legno di vite.

Da provare anche la “Zeppola di fiori di zucca” con salsa al peperone, mozzarella di bufala e alici così come la rivisitazione della “Parmigiana di Melanzane”. Si tratta di un piatto perfettamente bilanciato composto da una melanzana, ripiena di parmigiana, panata e fritta. Croccante fuori e fondente dentro.

Tra i primi in carta al momento ci sono gli ottimi Agnolotti fatti in casa con agnello, piselli, asparagi e zucchine mentre, tra i secondi, assolutamente da non perdere, il Maialino con peperoni e albicocche passite al Capitolium. La carne morbida e succosa, irrorata dalla salsa al peperone, riesce a sprigionare tutto il suo sapore tanto da rendere (quasi) impossibile, la scarpetta!

I dolci meritano poi un capitolo a parte. Dallo stecco all’Amaro Erbes, perfetto per pulire il palato, alla rivisitazione del Tiramisù, al dessert al cucchiaio con Fragole Favette o quello con Nocciole della Tuscia, ognuno di essi è un viaggio sorprendente, un perfetto gioco di cremosità e croccantezze che fanno alzare da tavola soddisfatti nel corpo e nello spirito.

I vini di Cantina Sant’Andrea

Cantina Sant’Andrea è, però, soprattutto un’azienda vinicola. Le sue etichette hanno conquistato fama nazionale e internazionale. Recentemente, infatti, la produzione della famiglia Pandolfo si è aggiudicata una sfilza di premi al XX Concorso enologico internazionale Città del Vino 2022. Tra questi, ben tre Gran Medaglie d’Oro, due ottenute con il Sogno e una con Dune nella classifica generale e una, sempre con il Sogno, nella categoria riservata ai Merlot.

Nata come un piccolo podere, l’azienda è cresciuta negli anni tanto da contare, a oggi, ben 50 ettari intorno alla struttura principale a cui si aggiungono grandi appezzamenti di terreno ubicati tra Aprilia, Sabaudia e Campo Soriano, per un totale di 105 ettari di vigna.

Grazie a essi si dà vita a ben 16 etichette di vino (tutte vendute all’interno dello store presente in azienda) prodotte nel cuore della Doc del Circeo e del Moscato di Terracina, per un totale di un milione di bottiglie annuali.

Le etichette

Alla linea Aquarelli (caratterizzata da etichette personalizzate per ogni referenza ognuna delle quali racconta una storia di famiglia) fanno parte i già citati Sogno Igt Lazio e- Dune Circeo Doc bianco ma anche Riflessi (bianco, rosso, rosato e frizzante) così come Oppidum e Templum, rispettivamente moscato di Terracina Doc secco e amabile (anche spumantizzati) e Capitolium, il moscato passito.

Cantina Sant’Andrea produce anche la linea Le Botti, declinata in sei etichette. Inoltre, vengono prodotti vini kasher, per la tradizione ereditata dal passato quando il padre di Gabriele vendeva il vino alla comunità ebraica di Tunisi: oggi vengono realizzati in collaborazione con i rabbini che trascorrono qui il periodo della vendemmia.

Info utili

Cantina Sant’Andrea – Seguire Le Botti

Strada del Renibbio, 1720 – 04010 Borgo Vodice (LT)

Tel: 0773.755028

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