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Che pesce sono? L’app che ve lo dice

Basterà fargli una foto per sapere tutto di lui grazie a Federcoopesca (che vuole rendere consapevoli i consumatori ed evitare le frodi ittiche)

(foto di copertina: Life di Daniele Grasso, tratta dalla serie “Consumismo Visivo”. Info: www.danielegrasso.com) *

Se non sapete che pesci prendere – nel vero senso della parola; se siete in pescheria o vi trovate davanti a un pescatore in persona e non sapete affatto riconoscere cosa avete davanti ai vostri occhi allora prendete il vostro smartphone, fotografate il pesce che vi attira di più e finalmente avrete il suo nome. E non solo quello.

E’ il funzionamento facile e veloce dell’app “Che pesce sono?” lanciata da Federcoopesca in collaborazione con Confcooperative (e con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) per aiutare i consumatori a districarsi tra le offerte di pesci, molluschi e crostacei.

Disponibile gratuitamente su Play store e App store e utilizzabile su tutti i dispositivi portatili, “Che pesce sono” si muove attraverso una selezione di più di trenta specie, individuate tra quelle più diffuse nei mercati italiani e nella grande distribuzione.

L’applicazione consente di avere a portata di telefono, per ogni prodotto ittico, anche indicazioni in merito a stagionalità, denominazione scientifica e commerciale, taglia minima commercializzabile, metodi di pesca, caratteristiche morfologiche e qualità nutrizionali.

In particolar modo verranno tutelati i consumatori meno esperti dai rischi relativi alle frodi alimentari come quelle dei “pesci sosia”: l’app infatti attraverso semplici domande a cui deve rispondere l’utente, consente di dare un nome e fare l’identikit della specie che si ha di fronte.

«Aiuteremo a sciogliere i tanti dubbi legati all’acquisto dei prodotti ittici, che spesso frenano i consumi, e favorire così acquisti consapevoli. Come emerge da un nostro sondaggio online, infatti, per tre italiani su quattro, la scarsa conoscenza delle specie ittiche in commercio, scoraggia l’acquisto» ha affermato la Federcoopesca-Confcooperative.

* CONSUMISMO VISIVO di DANIELE GRASSO

Life, dalla serie “Consumismo Visivo”. Daniele Grasso (www.danielegrasso.com | d.grasso@danielegrasso.com)

Con “Consumismo Visivo” il fotografo romano Daniele Grasso propone di mettere in evidenza «in una dimensione surreale, l’acido mediatico che avvolge i nostri occhi a causa di un continuo bombardamento visivo che ogni giorno ci spinge a comprare beni di scarsa utilità distaccandoci sempre di più dalla reale essenza delle cose che ci circondano». Anche il cibo dunque, bene di vitale importanza per l’uomo, diviene «frutto del consumismo visivo che obbedisce alle leggi di mercato e allo studio di un’immagine-prodotto».

Per vedere tutte le foto della serie “Consumismo Visivo” clicca qui.

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