Fabrizio Tesse stella del ristorante Carignano di Torino dà la carica a tutto il settore
Fabrizio Tesse è uno chef dal gran pedigree. Classe 1978, sous chef per 9 anni dello chef Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi, è stato lo chef di Locanda d’Orta (1 stella Michelin). Oggi lo trovate nella sabauda Torino alla guida dello stellato Carignano.
Quando avete programmato di riaprire? Quali sono le prospettive per la prossima estate?
“Il nostro progetto è quello di riaprire e speriamo di fare lo stesso rumore che ha causato la nostra prima apertura e, successivamente, la chiusura. La clientela da internazionale si è spostata sul torinese e stiamo lavorando per rendere l’ambiente il più adeguato e consono possibile. In un epoca dove il cambiamento fa da padrone non ci resta che fare del cambiamento un punto di forza”.
Quando pensi sarà possibile tornare a pieno regime?
“Purtroppo bisognerà aspettare un periodo piuttosto lungo, credo che solo la fine del 2022 vedrà la platea del nostro teatro di nuovo gremita. Purtroppo la clientela estera per noi è fondamentale, la sua assenza ovviamene si fa sentire”.
Sei soddisfatto degli aiuti promessi dal governo? Hai dovuto mettere tutto il personale in cassa integrazione in questo periodo?
“Sono un cuoco, amo fare un buon risotto e per natura non amo parlare di politica. Ovviamente la delusione per la poca o quasi assente cura per il nostro settore non può che lasciarmi l’amaro in bocca. Una realtà come la nostra ha dovuto usufruire della cassa integrazione ma speriamo al più presto di reintegrare tutto il nostro staff”.
La tua proposta gastronomica è cambiata pre e post lockdown? Hai fatto delivery?
“La cucina stellata non è e non sarà mai adatta a una proposta di delicery. Noi proponiamo un’esperienza e questa non può essere racchiusa in una scatola. La nostra proposta bistrot (Carlo&Camillo ndr) invece si affaccia con più semplicità alla consegna nelle case dei nostri clienti e per quanto più possibile abbiamo tentato di allietarli anche con questa modalità. Ve lo devo confessare: per noi cuochi il delivery è davvero una sfida”.
Come vedi il futuro della ristorazione? Nel 2021 la formula ristorazione gourmet sarà ancora vincente o rischiamo di tendere verso una cucina più popolare?
“La proposta gourmet sarà ancora vincente. Ci sono state tolte molte cose in quest’anno, ma non abbiamo perso la voglia di stare insieme per una buona cena e non abbiamo di sicuro perso l’amore per la buona cucina”.