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Hōseki: la gemma silenziosa del Giappone a Dubai

Hōseki è il ristorante giapponese omakase del Bulgari Resort Dubai: nove posti, silenzio, rigore e il gesto preciso di Masahiro Sugiyama.

Nel cuore del Bulgari Resort di Dubai, nascosto al quarto piano e raggiungibile solo tramite un ascensore riservato, esiste un luogo che non assomiglia a nulla di ciò che lo circonda. Si chiama Hōseki — “gemma”, in giapponese — e con i suoi soli nove posti a sedere, rappresenta una delle esperienze gastronomiche più intime, rarefatte e rigorose della città.

Hōseki è uno dei pochi ristoranti in stile omakase autentico negli Emirati Arabi Uniti, ed è guidato da Masahiro Sugiyama, sesto erede di una dinastia di sushi chef attivi a Tokyo dal 1865. In un contesto dominato da format spettacolari e ambientazioni scenografiche, Hōseki propone un ritorno all’essenza: silenzio, relazione, tecnica invisibile.

Masahiro Sugiyama: erede di una tradizione lunga sei generazioni

Cresciuto nel quartiere di Edogawa, a Tokyo, Sugiyama ha appreso il mestiere da padre e nonno, in una bottega dove il tempo si misurava con la ripetizione: il taglio del coltello, la temperatura del riso e il peso del silenzio. Dopo un periodo di distacco dalla tradizione familiare, è tornato alla professione con dedizione, lavorando in alcuni dei templi dell’Edomae-zushi — tra cui il rinomato Sushi Kanesaka — dove ha perfezionato una cucina fatta di rigore, stagionalità e rispetto del tempo.

Nel 2017, è stato invitato a Dubai per guidare un progetto voluto dal Bulgari Resort, con l’obiettivo di creare un’esperienza giapponese autentica, non mediata, in un contesto di altissimo profilo.

Hōseki: omakase come atto di fiducia

Da Hōseki non esiste un menu scritto. L’intero percorso si basa sulla formula omakase — “mi affido a te” — ma qui l’affidamento non è solo culinario: è un patto silenzioso e di reciproco rispetto. La sequenza dei piatti cambia ogni sera, decisa sul momento da Sugiyama in base alla stagione, alla luce, all’umore degli ospiti e al proprio stato d’animo.

Ogni pasto inizia con un brodo limpido, seguito da una sequenza di nigiri in stile Edomae: calamaro inciso per liberarne la dolcezza, ricciola marinata, tonno servito in tre tagli diversi, anguilla laccata con salsa tare fatta in casa. Il riso è Sasanishiki, il wasabi arriva fresco dalla prefettura di Shizuoka, e il pesce è spedito direttamente dal Giappone da fornitori con cui Sugiyama ha rapporti consolidati.

La sala è progettata secondo i principi del minimalismo giapponese: legno chiaro, superfici pulite, assenza di decorazioni. L’effetto è quello di un tokonoma, l’alcova giapponese in cui si espone un unico oggetto di riflessione. Non si viene qui per essere visti, ma per vedere. Il paesaggio di Dubai, visibile da una grande vetrata, rimane in secondo piano. L’attenzione è tutta concentrata sul banco, sul gesto, sul tempo.

Uno dei ristoranti più esclusivi e costosi degli Emirati

Dal 2022, Hōseki ha ottenuto una stella MICHELIN, ed è stato incluso tra i 50 Best Restaurants del Medio Oriente e Nord Africa. Il The National lo ha definito uno dei ristoranti “più esclusivi e costosi degli Emirati”, con esperienze che superano i 2.500 AED a persona (circa 680 USD), ma nessuna di queste cifre viene pubblicizzata o ostentata.

Nonostante i riconoscimenti, Hōseki non punta all’effetto wow. Non ha insegne vistose, non ha musica di sottofondo, non ha storytelling aggressivo. Tutto è affidato al gesto, alla materia prima, al silenzio. Come afferma lo stesso Sugiyama, “non esiste ripetizione, perché ogni cena è figlia del momento”.

In una città che vive di skyline, velocità e visibilità, Hōseki è l’esatto contrario: un luogo che invita all’ascolto e alla contemplazione. È un ristorante che non racconta il lusso, ma lo incarna in modo essenziale nella qualità e nella visione.

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