“Sostenibilità, innovazione e identità: il futuro del vino passa da qui” parola di Domizio Pigna, Presidente de La Guardiense.
Identità, evoluzione e storia del territorio.Queste le linee guida alla base dell’attività della cantina La Guardiense di Guardia Sanframondi in provincia di Benevento, nella valle Telesina, in un paesaggio incastonato tra i monti del Matese e il monte Taburno.
La Guardiense nasce nel 1960 sotto la spinta di 33 vignaioli lungimiranti e coraggiosi con l’obiettivo di valorizzare territorio, cultura e lavoro. Nel tempo è diventata un punto di riferimento per il Sannio Beneventano ed è una realtà cooperativa tra le più importanti e consolidate del settore vitivinicolo italiano, con una produzione annua di 150.000 ettolitri di vino e di circa 6 milioni di bottiglie.
In occasione della presentazione delle nuove annate della cantina, il presidente di La Guardiense, Domizio Pigna, ha dato il via alla serata dedicata alle degustazioni guidate dall’enologo Riccardo Cotarella e dal giornalista enogastronomico Luciano Pignataro.
Si è iniziato con il Senete Falanghina del Sannio DOC 2024 che si è subito riconosciuto per il bouquet di fiori e frutti come mela verde, pesca e glicine, restituendo un sorso minerale e equilibrato.
Si è proseguito poi con il Biancolume 2022 dalle note balsamiche e dolci, di colore decisamente giallo paglierino carico è invece il Senete 2016. Più recente il Sannio 2024 dal naso più gentile, con sentore di mela, macchia mediterranea ed elemento salino. Il Colle di Tilio Sannio DOC del 2016 invece ha portato sulla scena profumi di fiori di campo, nocciola e agrumi. Non poteva poi mancare il Greco 2024, dove spicca la mineralità e risulta forte al palato e per finire il Pietralata del 2019 che riporta note agrumate di arancia che distendono il palato.


Domizio, ogni vino è custode di una storia, quale è il vino che sintetizza al meglio il suo incontro con La Guardiense?
“Senza dubbio, la Falanghina del Sannio è il vino che più di ogni altro rappresenta il mio incontro con La Guardiense. È un vino che racconta il territorio, la tradizione e l’evoluzione della nostra cooperativa. La Falanghina, con la sua freschezza, mineralità e versatilità, ha saputo conquistare i mercati e diventare simbolo di identità e orgoglio sannita. In essa si riflette l’impegno dei nostri soci, la capacità di innovare nel rispetto della storia, e la volontà di rendere il Sannio una terra riconoscibile anche attraverso un calice. Il successo della Falanghina è anche il successo di un modello cooperativo sano e lungimirante”.
Quale è stata la sfida più grande che ha affrontato da quando è Presidente della Guardiense?
“La sfida più grande è stata sicuramente quella di accompagnare la cooperativa in un processo di profonda trasformazione, sia organizzativa che culturale. Abbiamo dovuto rinnovare l’approccio al mercato, puntare sulla qualità e sull’innovazione enologica, ma anche motivare e formare i soci affinché potessero condividere una visione nuova. Portare un’organizzazione storica come La Guardiense ad affrontare con coraggio le sfide della modernità, senza perdere il suo spirito fondativo, è stato un compito complesso ma entusiasmante”.
Quanto la produzione vinicola può contribuire a creare posti di lavoro e incrementare il turismo nel Sannio?
“La produzione vinicola ha un potenziale enorme per lo sviluppo economico e turistico del Sannio. Non solo rappresenta una fonte diretta di occupazione in campagna e in cantina, ma può diventare motore di un turismo esperienziale che valorizzi borghi, paesaggi e tradizioni locali. L’enoturismo, se ben organizzato, può attrarre visitatori da tutto il mondo, generando indotto per ristoranti, agriturismi, artigiani e servizi. È una leva concreta per contrastare lo spopolamento e rilanciare il territorio in chiave sostenibile”.

Quale è il futuro del vino?
“Il futuro del vino passa inevitabilmente attraverso sostenibilità, identità e innovazione. I consumatori cercano autenticità, storie vere e prodotti che rispettino l’ambiente. Le cantine dovranno essere sempre più attente all’impatto climatico, investire in viticoltura di precisione, ridurre trattamenti e consumi, ma senza rinunciare alla qualità. Allo stesso tempo, sarà fondamentale comunicare meglio il valore culturale e territoriale del vino. Chi saprà coniugare tradizione e futuro, potrà affrontare con successo le sfide globali”.
Info utili
CANTINA LA GUARDIENSE
Via Santa Lucia, 104
GUARDIA SANFRAMONDI (BN)
Tel. 0824 864034/5
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