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Lecce in un giorno: dove mangiare e cosa vedere nella culla del Barocco

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Fra i periodi migliori in cui visitare Lecce – battezzata anche la “Firenze del Sud” per l’inequivocabile stile del suo barocco – c’è senza dubbio l’autunno. Le temperature sono ancora calde, ma le folle estive che assediano il centro storico sono oramai un vecchio ricordo. Il mare a pochi chilometri, così come l’hinterland salentino, offrono la possibilità di respirare i profumi e i sapori di una terra che trasuda una forte identità e che, proprio nel capoluogo, trova il fulcro indiscusso. Arrivati a Lecce si resterà immediatamente ammaliati dai riflessi di luce che s’intagliano nella pietra delle chiese e degli splendidi palazzi. Da Piazza S. Oronzo alla Basilica di Santa Croce, da Piazza Duomo agli scorci e ai cortili del centro, il tour si rivelerà davvero suggestivo. Ma quali sono i pit-stop gastronomici che, fra una tappa e l’altra, è doveroso fare?

La colazione al 00 Doppiozero

Oltre a ricadere nella zona della rinomata movida leccese, il 00 Doppiozero è molto amato per i colori e la luce che regala al mattino. Un luogo certamente privilegiato per la prima colazione dove i clienti, in totale libertà, possono decidere di accomodarsi all’interno, in sale ampie e accoglienti, o ai tavolini esterni, che s’affacciano su un cortile storico. Cosa mangiare? Il tipico “pasticciotto leccese”, dolce di frolla cotto in forno e farcito di crema; il “rustico leccese”, un vero e proprio simbolo della tradizione gastronomica salentina che consiste in uno sfizioso disco di pasta sfoglia ripieno di pomodoro, mozzarella e besciamella; in alternativa, la vasta gamma di formaggi e salumi, delle torte fatte in casa, delle “frise” e delle “pucce”, abbinati a frutta fresca di stagione. Fino a qualche anno addietro poteva accadere di ritrovarsi seduti accanto a Gerard Depardieu. L’attore francese, infatti, ha vissuto per diverso tempo nel cuore del centro storico. Luogo aperto, dinamico e cosmopolita, al 00 Doppiozero è possibile anche pranzare e cenare con un menù tipico. Ora possiamo iniziare la nostra passeggiata.

Aperitivo a La Barrique

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Dopo aver macinato un po’ di chilometri, ci ritroviamo ad ammirare la bellissima Basilica di Santa Croce. Poco più avanti, lasciandoci Piazza S. Oronzo alle spalle, trovano posto una serie di localini a cielo aperto, tutti molto caratteristici. Menù tipico salentino abbinato a ottimi vini pugliesi è il fil rouge di queste attività dove, in termini di qualità, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Optiamo per La Barrique per gustare, al riparo dal sole sotto il grande ombrellone, un aperitivo. Ricercato nell’arredamento e accogliente nell’atmosfera, questo wine-bar ci conquista per la carta dei vini ricca di rinomate cantine pugliesi e d’Italia e le birre artigianali proposte in abbinamento alle pucce salentine e ai prodotti tipici del territorio.

Tradizione e profumo di casa: a pranzo, l’Osteria degli Spiriti

Andare a pranzo all’Osteria degli Spiriti di Lecce è un po’ come sedersi a tavola a casa propria. Si respira aria di famiglia nel ristorante più longevo della città. Nel 2001 ha inizio l’avventura del sommelier Piero Merazzi e di sua moglie, Tiziana Parlangeli, che smessi i panni di ragioniera veste quelli di chef. La proposta iniziale di Tiziana è rigorosamente tipica, la formazione, da autodidatta. In breve tempo, i coniugi diventano l’anima di un ristorante che rappresenta una tappa gastronomica fissa per cultori del cibo, turisti, personaggi famosi e artisti. Nel menù, piatti di pasta fatta in casa, verdure, carne alla brace e al sugo, torte e dolci d’ogni genere, tutti rigorosamente preparati dalla bravissima Tiziana. Al traguardo della maggiore età – diciotto anni di grandi successi a tavola e nelle guide di settore – alla tradizione tipicamente salentino-pugliese la chef decide di affiancare il pesce, nelle preparazioni di antipasti, primi piatti e crudité di mare.

Ultima novità in ordine di tempo, l’inaugurazione di una fornitissima una cantina “aperta” all’interno del ristorante, nella quale il cliente può liberamente dirigersi per portare a tavola il vino prescelto. In sala, accanto al patron Piero, c’è anche il primogenito Gianmarco, già vincitore del Premio Emergente Sala Puglia 2019 e candidato alla finalissima romana. L’Osteria si caratterizza per una cucina pulita, semplice, che celebra la materia prima senza particolari artifizi, ma in tutta la sua genuinità. Fra i cavalli di battaglia indiscussi, l’antipasto a base di ortaggi, fave e cicorie, lo spaghetto di farro con melanzane, pomodorini e cacioricotta pugliese, lo spaghetto verde con pomodorino e cozze, lo spaghetto al nero seppia con porro e gamberetti, il filetto di manzo al Negroamaro, il filetto di baccalà al cartoccio, gli involtini salentini al sugo, le torte e i semifreddi (non fatevi sfuggire la frolla con marmellata d’arancia, crema frangipane e mandorle e la torta noci e cioccolato fondente). La passione e il saper fare, la sensazione di sentirsi a casa, la qualità sempre costante nel tempo, hanno premiato l’Osteria degli Spiriti che, a quasi un ventennio dall’apertura, può essere definito il “porto sicuro” della cucina leccese dove – e accade non di rado – la talentuosa chef potrebbe stupirvi portando a tavola il piatto preferito di cui stavate parlando qualche momento prima. La cucina mediterranea dell’Osteria è segnalata dalla Guida Michelin 2019.

Dopo pranzo, un Caffè Cittadino

Qualcuno ha parlato di “50 sfumature di caffè”. Il Caffè Cittadino – il nome è riconducibile alla centralissima posizione in città, a ridosso di Piazza S. Oronzo, sorge lì dove, anticamente, trovavano spazio le sale del Caffè Giancane. Dal 2014, grazie alla passione dei titolari, Marco Greco e sua moglie Desy, questo Caffè offre alla clientela miscele Arabiche e di speciali provenienze (Nepal, Brasile, Etiopia, per fare qualche esempio), praticando la cultura del caffè, di pari passo alla qualità del servizio offerto. Fate caso alla divisa del personale: vi serviranno giovani uomini e donne in abito rigorosamente scuro e sul capo un Borsalino. In abbinamento alle differenti miscele di caffè, una vasta gamma di dolci fatti in casa, da assaporare ai tavolini all’esterno (baciati dal sole sempre caldo di Lecce), o nella sala interna, nei (pochi) giorni di pioggia.

Cena gourmet al Duo

Ne è convinto lo chef e patron del ristorante Duo di Lecce, Fabiano Viva: “Chi ama la cucina, ama anche la vita”. Energico, carismatico, profondo conoscitore della cucina del territorio, lo chef Viva ha aperto nel 2017 un ristorante che, da una parte si pone come contenitore delle radici culinarie salentine, dall’altra, come incubatore di una sperimentazione continua della materia prima. Dopo essersi formato alla corte di maestri quali Enrico Crippa e Antonio Zaccardi (Piazza Duomo, 3 Stelle Michelin, Alba) e di Enrico Bartolini (Mudec, Milano, 2 Stelle Michelin), chef Viva inizia la sua esperienza alla guida di un ristorante in provincia di Lecce, per poi approdare due anni fa nella città capoluogo con Duo. A due passi dalla Villa Comunale, l’atmosfera è elegante, soffusa; la clientela, ricercata, amante della bellezza a 360 gradi. In cucina, la brigata è composta da Massimiliano Tasselli, Paola Renni e Alessio Mancarella; in sala ci sono Chiara Campanella, Piero Carrozzo e Daniele Sambati. Il menù è costruito sulla rivisitazione personale e gourmet delle ricette più amate della tradizione salentina: fra i piatti più richiesti, la “Perla di Ricciola” (condita con mela verde, pepe di Sichuan e lime, polvere di paprika, olio alla clorofilla di prezzemolo e alga spirulina), “Scapece a modo mio”, con il procedimento alla “gallipolina” impreziosito dal pane con zafferano lavorato nel carpione homemade, nero di seppia e menta, gel di carpione; Giardiniera in agrodolce con melanzana viola, frigitiello verde, cavolfiore bianco, cavolfiore viola, fiore di cappero e germogli vari. Nella carta dei dolci, infine, vi suggeriamo il piatto forte che ha catturato tutti: la meringa con acciughe, polvere di capperi di Racale, mousse di limone e pasta di limone crudo. Intimo e moderno, il ristorante Duo è segnalato anche dalla Guida Michelin 2019.

Dopocena al Quanto Basta

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Come chiudere questa giornata leccese? Certamente con un ottimo cocktail firmato QB (Quanto Basta). Nel cuore del centro storico leccese, fra palazzi e cortili barocchi, sorge lo street-bar gestito da Diego Melorio e Andrea Carlucci, vincitori della sfida della miscelazione in città. 37 metri quadrati raccolgono ogni sera i desideri di una clientela affezionata e abituata alla qualità: nel 2015 Bargiornale decretava il QB miglior bar d’Italia con la consacrazione sulla scena nazionale. Ma cosa hanno di speciale i cocktail firmati QB? Sono veloci (vi consigliamo di ammirare la particolarissima gestualità e la maestria nelle preparazioni), ben eseguiti, ingredienti in bottiglia e una continua sperimentazione. Ma soprattutto, quotidianamente, il QB diffonde la cultura del buon bere in città attraverso i due giovani gestori e il loro modo, a suon di miscele, di dare la buonanotte a leccesi e ai turisti di passaggio.

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