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MyFoody, la prima app contro lo spreco alimentare

spreco alimentare myfoody

Ridurre lo spreco alimentare si può? MyFoody potrebbe essere la risposta

È nata a Milano la prima app che unisce la grande distribuzione e il pubblico di consumatori per combattere lo spreco alimentare. Si chiama MyFoody ed è ispirata ad un modello di economia circolare che solo nell’ultimo anno ha salvato ben 800 mila prodotti in scadenza.

L’obiettivo di MyFoody è quello di insegnare ai consumatori a combattere gli sprechi facendo la spesa in modo conveniente, risparmiando sull’acquisto e migliorando le abitudini quotidiane.

Ogni anno infatti, solo in Italia si sprecano circa 220 mila tonnellate di cibo, quasi 65 kg di alimenti a persona ogni anno. Si tratta di prodotti che non raggiungono le tavole dei consumatori ma rimangono sugli scaffali dei supermercati fino alla scadenza e che, quindi, finisce direttamente nella spazzatura. Un dato sconfortante che posiziona l’Italia al tredicesimo posto in Europa nella classifica del Food Sustainability Index per quanto riguarda la quantità di cibo che si perde lungo la filiera agroalimentare. Unendo questo tipo di spreco a quello domestico, la spesa complessiva legata allo spreco di cibo supera i 15 miliardi di euro all’anno. 

Non mancano però i progetti che si propongono di ottimizzare recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari. Fra questi, diverse App permettono ai negozi al dettaglio di comunicare direttamente con i propri clienti abituali proponendo loro le offerte a miglior prezzo di fine giornata.

Ma MyFoody ha applicato questo principio ai marchi della grande distribuzione come LIDL Italia e Coop dando vita a un efficace sistema di circular economy che mette in contatto queste grandi aziende con i consumatori.

spreco alimentare myfoody

Come funziona

Ispirandosi alla filosofia dello “zero waste”, l’App Myfoody (scaricabile gratuitamente per iOS e Android) permette agli utenti di conoscere quali alimenti, ormai prossimi alla data di scadenza e quindi destinati ad essere buttati, verranno messi in vendita dal supermercato a prezzo fortemente ribassato. Partendo dalla geolocalizzazione dell’utente, l’App gli invia notifiche riguardanti i punti vendita a lui più vicini o già visitati in passato.

Ma non solo.

Myfoody, grazie alla sua community sempre più grande e attiva, rappresenta un mezzo per diffondere abitudini alimentari eticamente corrette e sostenibili.

I “Foodies”, gli oltre 60 mila utenti già adesso attivi sull’App, rappresentano una comunità di consumatori esperti che, ogni giorno, condividono tra loro utili consigli e best practice anti-spreco per valorizzare anche quelle parti comunemente considerate di scarto.

Tra le abitudini vincenti per evitare gli sprechi c’è la pianificazione della spesa. Il 50% degli utenti attivi afferma, infatti, di verificare cosa è presente in frigo prima di recarsi al supermercato e un consumatore su tre si avvale anche della lista per avere sempre sotto controllo quali prodotti vengono scelti e messi nel carrello. Il 70% invece combatte lo spreco congelando carne e pesce mentre solo il 7% utilizza questo metodo per conservare anche frutta e verdura che, non a caso, rappresentano la quantità più corposa degli scarti alimentari prodotti.

In tema, la FAO ha fissato degli obiettivi molto stringenti per il 2030. Un traguardo non facile da raggiungere dove le distanze si possono accorciare solo grazie all’impegno di tutti, consumatori e industria, nell’acquisizione rapida e attenta di “best practice” quotidiane.

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