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Palermo “vale il viaggio” e ottiene tre stelle Michelin per la Guida Week&Go

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Da oltre 90 anni la Michelin, con le Guide Verdi Week&Go, attribuisce le sue stelle alle città e ai siti di interesse turistico con l’obiettivo di orientare il viaggiatore attraverso le meraviglie del paese. Oggi, la prestigiosa collana dedicata ai soggiorni brevi si arricchisce con una nuova meta.

Palermo, il capoluogo siciliano dichiarato nel 2015 Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, ha infatti ottenuto il massimo riconoscimento, le ambite tre stelle Michelin, entrando dunque a far parte di quelle mete turistiche per cui “vale il viaggio”. Si tratta di una valutazione oggettiva, basata sulla ponderazione di diversi criteri: prima impressione, notorietà, ricchezza patrimoniale o naturale, importanza storica, bellezza, fascino/autenticità, qualità della gestione e della manutenzione, qualità dell’accoglienza e della visita.

All’interno della Guida Verde Week&Go Palermo, stampata in versione tascabile, si possono trovare le informazioni essenziali per approfittare al meglio di un week end di vacanza: monumenti, indicazioni pratiche, storia e cultura ma anche ristoranti, bar, hotel e vie dello shopping oltre alla pratica e comoda piantina allegata in fondo al volume.

“Fin dal primo momento, Palermo lascia senza fiato per la bellezza del sito e il fascino di monumenti che raccontano una storia lunga e cosmopolita, le complessità ma anche le opportunità del suo essere un crocevia tra Nord e Sud del Mediterraneo, Est e Ovest” Dichiara Philippe Orain, Direttore Editoriale delle Guide Turistiche Michelin.

“Questo riconoscimento” – sottolinea Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo – “per la città è prestigioso perché prestigioso è chi lo rilascia. Questo riconoscimento ancora una volta e ancora di più mi spinge a dire che la missione è compiuta, che Palermo non è più la capitale della mafia ma è la capitale delle culture, la capitale della accoglienza in tutte le sue accezioni, anche quella rivolta ai turisti. Queste tre stelle sono in realtà la somma di centinaia di piccole stelline, quelle che io chiamo le tessere del mosaico di Palermo, perché tanti in questi anni hanno contribuito in tutti i settori e in tutti i mondi vitali della città a raggiungere questo risultato.”

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