Dopo un attento restyling, l’Osteria dell’Ingegno di Corso Trieste si rilancia con la cucina genuina di Daniel Celso
Corso Trieste, una delle vie più belle ed eleganti di Roma, a due passi dal verde di Villa Ada e dall’incantevole Villa Torlonia. Lì, al civico 146, all’interno di uno dei palazzi storici del quartiere, si trova l’Osteria dell’Ingegno. Nata nel 2014 dagli stessi proprietari dell’omonimo locale in Piazza di Pietra, dopo un attento lavoro di restyling, è pronta a rilanciarsi con una nuova proposta e una cucina autentica senza fronzoli.
Autentico è anche lo spazio. A differenza del design avvenieristico e di ispirazione newyorkese del primo locale, l’Osteria dell’Ingegno in Corso Trieste è la riproduzione fedele di un salotto di casa. “È stato lo scenografo e artigiano Pierluigi Manetti, un amico che purtoppo non c’è più, a darci l’idea” spiega Giacomo Nitti, uno dei proprietari.
Ed ecco dunque camino, lampadari, tavoli e sedie originali che sembrano usciti da un’istantanea degli anni ’70. I complementi d’arredo e i colori caldi alle pareti rendono l’ambiente accogliente e familiare. “Volevamo uno spazio che fosse molto personale, di carattere, anche a rischio di non piacere a nessuno” continua Nitti.
La proposta gastronomica
Non solo nuovi arredi però. Il restyling dell’Osteria dell’Ingegno ha coinvolto anche la cucina. Dopo anni di esperienza a Piazza di Pietra e dopo esperienze stellate al fianco di Cristina Bowerman e Lele Usai, ai fornelli della trattoria di Corso Trieste è tornato Daniele Celso.
I suoi piatti sono semplici e genuini, basati sulla tradizione romana ma sviluppati con moderne e innovative tecniche culinarie. “La nostra è una trattoria moderna: nulla di più classico, nulla di più rivoluzionario”.
Tra gli antipasti del menu invernale dunque ecco le Crocchè di baccalà con pinoli, uvetta e insalata di puntarelle (10 euro) o ancora il Carciofo alla cafona con lenticchie di Cascia (8). Tra i primi Gnocchi di ricotta e cavolo nero, burro e salvia e crema di zucca (10), gli Spaghettoni aio e oio con colatura, broccoli e briciole di tarallo (12) oppure le tagliatelle al pannicolo brasato e tartufo nero uncinato (14).
Uova con funghi cardoncelli, tartufo nero uncinato e pecorino dolce (14), Cotolette di coniglio con finocchi, arance e pesto di menta (16) e Polpo verace arrosticciato con farecchiata e roveia e cicoria di campo brasata (20 euro) tra i secondi.
Non potevano mancare i piatti della tradizione, a richiesta, come Carbonara, Amatriciana o Gricia. Il tutto è accompagnato da dell’ottimo pane fatto in casa, un filone semi-integrale, una focaccia e i grissini torinesi fatti a mano per l’amuse bouche.
Tra i dolci, targati Alessandra D’Amato, cannolo di ricotta con scorzette d’arancia e pistacchio, tarte tatin di mele e tiramisù classico (7 euro).
In cantina un centinaio di etichette con una nutrita selezione di vini laziali e nuove proposte di etichette biologiche e naturali, nonché un’ampia selezione di vini alla mescita in continua evoluzione, proposti con passione da Giacomo Nitti.
Info utili
Osteria dell’Ingegno
Corso Trieste 146, Roma
Telefono: 06 841 2128
Orari: aperto dal martedì al giovedì solo a cena e dal venerdì alla domenica anche a pranzo. Chiuso il lunedì