Con vista sulla baia di Naxos a Taormina, lo chef Procopio propone una cucina siciliana nel rispetto dei sapori del territorio e della sostenibilità.
Il Bellevue Restaurant dell’Hotel Metropole di Taormina, guidato dallo chef Gaetano Procopio, offre un’esperienza gastronomica che fonde tradizione e innovazione. Affacciato sulla Baia di Naxos, il ristorante propone la “Cucina del Ricordo”, un viaggio nei sapori autentici della Sicilia, ispirato ai ricordi d’infanzia dello chef e alla sua formazione con maestri di fama internazionale come Heinz Beck. Ogni piatto è pensato per evocare emozioni, trasformando ingredienti semplici in creazioni raffinate. L’ambiente elegante e la vista mozzafiato completano un’esperienza sensoriale caratteristica.


Chef Gaetano Procopio
Gaetano Procopio, chef siciliano nato a Paternò nel 1984, ha radicato la sua passione per la cucina sin da piccolo, crescendo in una famiglia di agricoltori. Fin da giovane ha coltivato un legame profondo con la terra e con la tradizione gastronomica della sua regione. Dopo le prime esperienze in panetterie e pizzerie locali, a 18 anni intraprende un percorso formativo di alto livello lavorando per quattro anni al ristorante La Pergola di Roma, guidato dallo chef Heinz Beck e insignito di tre stelle Michelin.


Dopo questa esperienza, decide di tornare nella sua Sicilia, dove continua a crescere professionalmente in strutture rinomate come il Villa Sant’Andrea di Taormina, il Monaci delle Terre Nere a Zafferana Etnea e il Relais San Giuliano a Catania. Oggi è Executive Chef dell’Hotel Metropole di Taormina, dove dirige le cucine del Bellevue Restaurant, del Bellevue Bistrot e del MET Pool Bar. La sua cucina è un tributo alla memoria, ai sapori familiari e alla cultura siciliana, con un forte impegno verso la sostenibilità e la valorizzazione degli ingredienti locali, spesso rivalutando quelli considerati di scarto.
La cucina del Bellevue Restaurant
La cucina è un omaggio alla tradizione siciliana rivisitata con eleganza e creatività. I piatti raccontano la “Cucina del Ricordo”, ispirata all’infanzia dello chef e ai sapori autentici della sua terra. Ingredienti locali e stagionali vengono trasformati in esperienze sensoriali intense, con grande attenzione alla sostenibilità. Il menù degustazione, che include opzioni come “Istinto Naturale”, “Alla mia Terra” e “Mare”, celebra la stagionalità e la sostenibilità, utilizzando ingredienti freschi e locali in piatti raffinati e creativi . Ogni piatto racconta una storia, unendo tecnica e memoria, in un ambiente elegante che offre una vista mozzafiato sull‘Etna e sul mare.



Un ritorno a casa: cosa significa per te? Quali sono le differenze che hai notato subito, nel lavoro, nelle attitudini
delle persone?
“Tornare a casa, per me, significa tornare alle origini. Significa rimettere le mani negli ingredienti con cui sono cresciuto, risentire il profumo del mare al mattino e parlare la lingua della mia terra, anche attraverso i piatti. Una delle differenze più evidenti è l’approccio al tempo: qui tutto è più istintivo, meno strutturato rispetto a certe cucine del Nord Europa o dell’Asia dove ho lavorato. Ma è proprio in questo ritmo più umano che ritrovo la vera essenza della cucina mediterranea. Le persone qui hanno una relazione emotiva con il cibo, lo vivono con cuore, più che con metodo”.
Quali sono i tuoi piatti signature e perché?
“La mia cucina parte sempre dalla memoria, da un sapore che mi ha toccato, e poi si evolve con tecnica e
consapevolezza. Uno dei piatti che sento più miei è una rivisitazione dell’insalata di pomodori, cipolla, ricotta salata e origano. Non ho cambiato gli ingredienti, ho solo scelto di raccontarli in modo nuovo, lavorando ogni elemento con tecniche moderne che rispettano l’autenticità del gusto. Un altro piatto a cui sono molto legato è un ricordo d’infanzia: gli spaghetti spezzati con la zucca tenerumi (i taddi), pomodori pelati e cipolla fresca. Ho trasformato il piatto mantenendo l’anima e giocando con le consistenze: ad esempio, l’acqua di buccia di formaggio di capra sostituisce il formaggio spezzettato, regalando una nota sapida e profonda. Infine, l’uovo alla pizzaiola, ovvero l’uovo con la salsa, è forse il piatto più semplice ma anche il più intimo. È un classico da casa, carico di ricordi. In tutte queste ricette c’è la mia storia, il mio modo di cucinare per stare bene, per far star bene”.
Come si sta evolvendo la ristorazione a Taormina? E in Sicilia?
“Taormina sta vivendo una rinascita gastronomica: sta diventando un polo gourmet che si affianca alla sua vocazione turistica storica. C’è più attenzione alla qualità vera, alla ricerca, alla coerenza tra cucina, ambiente e narrazione. In Sicilia in generale, noto una generazione di giovani cuochi e imprenditori che vogliono restare, investire, reinterpretare le ricette della tradizione con visione e rispetto. Non è più solo “cucina siciliana”, è cultura gastronomica siciliana evoluta”.



Sostenibilità: che significato ha per te questa parola e come la applichi nel tuo ristorante?
“Per me, sostenibilità significa scelta consapevole. Significa conoscere chi coltiva le verdure che uso, valorizzare il
pescato del giorno, ridurre gli sprechi in cucina, e formare una brigata che rispetti e comprenda questi principi.
Al Bellevue ci impegniamo ogni giorno a costruire una filiera corta e virtuosa, sia nei fornitori che nelle dinamiche
interne. Anche il menu cambia seguendo la stagionalità vera, non quella di mercato”.
Tre pregi e tre difetti dello chef
“Pregi? Dormo poco e penso troppo. Curioso. Ostinato nel migliorare. Generoso con chi ha voglia di imparare. Difetti?Impaziente. Tendo a pretendere troppo da me stesso (e spesso anche dagli altri)“.
Cosa vorresti dire ai giovani che ti vedono come fonte di ispirazione?
“Che la cucina non è un palcoscenico, ma un percorso. Faticoso, bellissimo, esigente. Li invito a non avere fretta, a sporcarsi le mani, a non saltare tappe. E soprattutto a non dimenticare da dove vengono: l’identità è la materia prima più importante che abbiamo”.
Come ti vedi tra 5 anni? E tra 10?
“Tra 5 anni mi vedo ancora in cucina, ma con una brigata che cresce con me, che porta avanti un pensiero, non solo
una tecnica. Tra 10 anni? Forse mi piacerebbe creare un mio laboratorio gastronomico in Sicilia, aperto al pubblico ma anche a giovani chef, dove si fa cucina, cultura, territorio. Sempre con le mani in pasta… ma con una visione più ampia”.
Info utili
Bellevue Restaurant & Bar
Corso Umberto 154
98039 Taormina (ME)
tel:+390942388068