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Chef Giorgio Diana: da Dinner Incredible al ristorante fine dining a Bangkok

Giorgio Diana

Lo chef Giorgio Diana, ideatore di Dinner Incredible, evento culinario famoso in tutto il Mondo che promuove la sostenibilità, la stagionalità e l’inclusione, ci racconta i suoi progetti per il futuro, incluso il ristorante fine dining che aprirà a Bangkok nel 2023.

Giorgio Diana, lo chef che ha creato l’evento culinario internazionale Dinner Incredible, nasce a Cagliari e le sue prime esperienze in cucina avvengono sotto la guida dell’Executive Chef Giuseppe Diana all’hotel Sofitel.

Lo chef ha alle spalle diverse esperienze internazionali, dalla Germania alla Turchia, fino a uscire dall’Europa e approdare in Giordania e successivamente in Egitto.

Durante tutti questi viaggi in giro per il mondo, però, Giorgio Diana ha sempre mantenuto vivo il legame con le sue origini, portando la tradizione della cucina mediterranea nel mondo e conquistando diversi riconoscimenti internazionali, rientrando ad esempio nella classifica dei migliori 300 chef al mondo dal 2016 al 2018, realizzata da The Best Chef.

Abbiamo intervistato lo chef Giorgio Diana per scoprire nuovi dettagli sulla sua cucina, sui suoi piani futuri e sui suoi progetti internazionali.

Come è nata l’idea di Dinner Incredible e come è nata l’idea di collaborare con Ego festival? Ci racconti il momento esatto? Quali sono gli obiettivi dell’evento?

“Dinner Incredible è nato nel 2021. Da anni organizzavo eventi con diversi partner in giro per il mondo fino a quando  proprio nel bel mezzo della pandemia mondiale decisi di crearmi il mio evento culinario con degli obiettivi ben precisi e per mandare un messaggio di “Peace, love & Passion” in giro per il mondo. ‘Play global, eat local” è uno degli obiettivi principali proprio per supportare (nel mio piccolo) i piccoli produttori locali ed i suoi prodotti in giro per il mondo (con chef di fama mondiale 3 o 4 volte all’anno)  che sfortunatamente hanno passato, (ancora oggi non si sono ripresi del tutto), un bruttissimo periodo.

La sostenibilità del territorio locale e i suoi prodotti di stagione è uno dei punti chiave, (immaginati uno chef straniero che usa dei prodotti locali e gli interpreta a modo suo), iI secondo obiettivo principale di dinner incredible è “food connecting people”, un incontro tra colleghi e non una competizione, uno scambio di idee, esperienze, tecniche e pareri gastronomici. Purtroppo la pandemia ha aumentato il razzismo, l’odio e la gelosia a livello mondiale ed è per questo che con il mio dinner incredible ho creato un team di 12 chef proprio come i 12 apostoli ma di nazionalità, religioni e culture diverse per portare in giro per il mondo un messaggio di pace, amore e passione. 

L’idea di collaborare con Ego festival è nata proprio a Bangkok insieme al mio “partner in crime” Monica Caradonna, fondatore di Ego festival. Quando le spiegai il progetto nacque subito una sintonia, io e Monica abbiamo le stesse idee e gli stessi obbiettivi e quindi è stato facile collaborare per questo magnifico progetto in Puglia. 

La Puglia ha tanta storia, cultura e tradizioni ed è per questo che mi ha subito colpito il progetto ed i suoi obiettivi principali. E poi come voi ben sapete il sud Italia è stato colpito in maggior parte dalla pandemia e quindi avevo una marcia e un obiettivo in più”.

Thailandia, poi Italia, quali potrebbero essere i prossimi Paesi?

“Ora abbiamo a Febbraio 2023 di nuovo la Thailandia, ma questa volta faremo un piccolo tour tra Bangkok e Phuket. A Bangkok sarà il classico evento culinario ma a Phuket ci sarà una svolta: gli chef avranno un budget e dovranno andare al mercato locale a comprare gli ingredienti e creare un piatto per 40 persone circa, ma tenendo conto che potranno cucinare solamente con il fuoco (bbq) senza gas o corrente elettrica quindi sarà bellissimo vedere trasformare i prodotti locali in questa maniera da uno chef mondiale. 

Dopo la Thailandia ci sarà l’Africa, di nuovo Italia, USA, Malesia, Taiwan, Singapore, Hong-kong e molti altri. In Africa andremo a cucinare insieme alle tribù, a scoprire una cultura nuova e delle nuove tradizioni, ci saranno dei prodotti che in pochi conoscono e quindi sarà molto entusiasmante vedere un’interpretazione diversa dal solito, specialmente se a prepararla sarà uno chef straniero da quel territorio. Anche qua il fuoco non mancherà di sicuro“.

Perché scegli sempre nuovi chef?

“Scelgo sempre nuovi chef proprio per avere sempre un nuovo scambio culturale tra colleghi, nuove idee e nuovi percorsi culinari”.

Giorgio Diana
Cosa hai portato di te e della tua cucina in questa edizione?

“Io ho portato un piatto classico che eseguo da anni sul mio menù. Il  Pacchero ripieno di gamberi e burrata con bisque, arancio e caffè, usando i migliori prodotti della Puglia: Paccheri di Benedetto Cavalieri, gamberi del sud della Puglia e la miglior burrata al mondo, quella di Andria”.

Cosa ti ha colpito?

“Sicuramente quello che mi ha colpito di più in questa esperienza è stata la produzione della burrata all’aperto, lavorare il latte ad una temperatura di 80 o 90 gradi non è facile e devi essere veloce nel procedimento. E poi scoprire il pane di Laterza è stato veramente bello. Io sono un amante delle tradizioni e delle loro culture ed è per questo che mi sono innamorato della Puglia proprio come se fosse la mia Sardegna”. 

E poi parlaci di Giorgio? Tre pregi e tre difetti.

“Ma io non sono nessuno, sono solamente uno chef che ha tanta passione ed amore per quello che fa e che cerca sempre di farlo al 100%. Tre pregi secondo me potrebbero essere: l’onestà, la mia disponibilità ed il mio carattere. Tre difetti, invece, potrebbero essere: la mia testa dura (ma che per la maggior parte mi ha portato ad avere successo), l’onestà ed il mio carattere. E sì, quando sei troppo onesto in un mondo fatto da avvoltoi non va bene, perché tutti cercheranno di approfittarsene in qualsiasi maniera. Per quanto riguarda il  mio carattere, anch’esso è sia un pregio che un difetto: dico sempre le cose come stanno in maniera aperta, senza girarci troppo in torno, ma molte volte preferirei essere più diplomatico”.

Come racconteresti la tua cucina?

“La mia cucina è una cucina mediterranea basata in gran parte sulla sostenibilità del territorio, con un tocco di molecolare. Cerco sempre di interpretare i miei piatti secondo le mie esperienze sul territorio: ogni Paese ha i suoi gusti ed i suoi prodotti e quindi cerco sempre di far combaciare i due al meglio possibile. Prima di fare un menù in terra straniera vado sempre a fare una ricerca su cosa mangiano e cosa non mangiano, su cosa piace e cosa non piace e cosi prendo idee in giro per la città e le combino con le mie. Alla fine, i veri proprietari del ristorante sono i clienti: grazie a loro abbiamo la possibilità di pagare un team da 28 persone in cucina e 34 fuori in sala più ufficio eccetera. Questo bisogna sempre tenerlo in considerazione, specialmente quando non giochi in casa tua”.

Quali sono i nuovi progetti per il 2023 di Giorgio Diana?

“Insieme al mio carissimo amico Nelson Chantrawan apriremo un ristorante fine dining proprio a Bangkok per la fine del 2023. Sarà un ristorante di 50 posti, mediterraneo con una influenza asiatica ed un tocco di molecolare”.

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