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Ecco cosa devi sapere sull’acqua per vivere tanto, bene e in salute

Il tema centrale del convegno “Invecchiamento e una longevità sana, focus sull’acqua da bere” introdotto da Ettore Fortuna, presidente Fondazione Acqua con Alberto Oliveti, presidente ENPAM ha posto la lente d’ingrandimento sulla longevità e sui parametri fondamentali che la possano determinare, tra questi la necessità di acqua.

Il corpo umano, adulto, è composto intorno al 60% di acqua, mentre nei neonati la percentuale oscilla tra il 75 e 80%. L’acqua è una componente fondamentale della salute del nostro organismo e permette di svolgere numerose attività. Una corretta idratazione e un’idratazione di qualità, associata a una buona alimentazione, permette di fare molto per mantenersi in salute.

Proprio a Roma, e precisamente all’Auditorium Fondazione Enpam Museo Ninfeo, si è svolto il Convegno “Invecchiamento e una longevità sana, focus sull’acqua da bere” organizzato dalla Fondazione Acqua con il patrocinio di Fondazione Enpam nell’ambito delle iniziative sviluppate dal capitolo “Piazza della salute”. La Fondazione Acqua ha scelto la collaborazione con dell’Enpam al fine di approfondire in scienza medica il tema acqua dando conoscenza e approfondimento in materia.


Per l’occasione sono intervenuti due luminari della scienza, Ettore Matteo Vitali, professore d’igiene all’ Università di Roma La Sapienza, a spiegare le differenze tra le acque potabili e le acque minerali naturali, ed Andrea Fabbri, professore di endocrinologia all’ Università di Roma Tor Vergata, spiegando il rapporto tra acqua e longevità.

Acque potabili, Acque minerali naturali, Acque filtrate: facciamo chiarezza

Con l’intervento di Vitali, sono sorte alcune domande riguardo alla nascita delle acque e trattazione nel nostro paese:
Quali acque possiamo bere in Italia? Le acque destinate al consumo umano che è il termine normativo per indicare le acque del rubinetto o potabili. A volte per acqua destinata al consumo umano si intende tutto, non solamente l’utilizzo dell’acqua come alimento ma anche tutti gli usi civili diversi. Abbiamo quelle destinate al consumo umano, che vengono di nuovo trattate a livello domestico o della ristorazione, le minerali naturali, ma anche naturali termali che possono essere utilizzate come bibita in situ, in fine quelle di sorgente che sono un’altra tipologia aventi la stessa origine di quelle minerali.


Quando intervengono i procedimenti di filtrazione fatti dall’uomo? Quando dobbiamo potabilizzare, e quindi quando captiamo ad esempio l’acqua di un fiume e dobbiamo farla arrivare potabile nelle nostre case negli ospedali, in questo caso dobbiamo garantire che l’acqua non presenta rischi igienico-sanitari. Diverso è il caso di acque già potabilizzate che vengonoulteriormente filtrate con apparecchi domestici, che hanno come scopo la purificazione e il miglioramento organolettico. Ci sono poi le acque minerali termali e di sorgente filtrate per togliere elementi instabili.

L’Acqua, imperativo di Salute

Con l’intervento di Fabbri, si chiarisce il ruolo che assume l’acqua nel rapporto con l’età umana. Sintetizzando il suo intervento con una sua massima

L’imperativo di salute è di bere acqua, provilegiando un’ idratazione di qualità.

Nel preambolo spiega Fabbri “This substance also known as water, is one of the most essential elements to health and is so important that your body actually has a specific drought management system in place to prevent dehydra / L’acqua è essenziale per la vita e per la salute in genere. L’acqua è così importante che il nostro corpo è in realtà uno specifico sistema di gestione della siccità in atto per prevenire la disidratazione e garantire la sopravvivenza”.


Il corpo umano è composto, infatti, mediamente di acqua per un 60%. In media, perché il quantitativo varia a seconda dell’età, dal 75% dei neonati al 50% degli anziani, e degli organi del corpo. Il contenuto di acqua è maggiore dove è più alta l’attività metabolica: il cervello il 95%, il sangue l’80%, i muscoli il 75%, la pelle il 70%, il tessuto connettivo il 60% e l’osso il 30%. Il tessuto con meno acqua è il grasso corporeo con il 20%. I soggetti obesi hanno una percentuale di acqua inferiore ai soggetti normopeso e bere acqua contrasta la cellulite. Un semplice calo del 2% nella introduzione di acqua del nostro corpo può scatenare segni di disidratazione, quali confusione, disturbi della memoria a breve termine, difficoltà a fare semplici operazioni matematiche e a concentrarsi su caratteri più piccoli, come ad esempio lo schermo di un computer.

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Si stima che il 75% degli italiani, ma non solo, hanno una lieve disidratazione cronica, come purtroppo accade frequentemente nella popolazione anziana e nei soggetti fragili.

Statistica piuttosto spaventosa per un paese sviluppato in cui l’acqua è prontamente disponibile attraverso il rubinetto o le acque minerali naturali. Bere acqua in genere nella quantità di 1.2 – 2.5 litri al giorno, pari a circa 8 bicchieri di acqua da sorseggiare nell’arco della giornata e bere acqua di qualità è importante per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie.

Studi di associazione documentano come l’assunzione quotidiana di acque ricche in calcio, bicarbonato e magnesio si associno a un alto indice di longevità, alla riduzione di mortalità da patologie cardiovascolari e a uno stato di benessere prolungato nel tempo. È verosimile che l’impatto alimentare di un’acqua di ricca di microelementi specifici sia funzionale a ridurre il processo di inflammaging e la ricerca recente è indirizzata in tal senso

Cos’è la Fondazione Acqua

La Fondazione Acqua, per la cultura dell’acqua da bere, nasce nel 2011 per diffondere una corretta informazione sull’acqua da bere. L’acqua ha un ruolo vitale; il corpo umano ne è composto infatti in un’importante percentuale ed è fondamentale per il corretto svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi che assicurano la vita. Cioè particolarmente valido nelle età più fragili:quelle del neonato e del bambino durante l’accrescimento, della donna in gravidanza e durante l’allattamento, dopo la menopausa e dell’anziano, nonché nella normale pratica fisica quotidiana per non parlare di chi pratica attività fisica agonistica

Note finali

Al convegno hanno partecipato anche: Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia della Vita, che coordina un progetto sulla longevità per conto del Santo Padre. Roberto Bernabei, professore di medicina interna e geriatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Claudio Franceschi, professore emerito di immunologia Università Alma Mater di Bologna, con la la lectio magistralis su Inflammaging: invecchiamento e longevità. Marco Impagliazzo, professore di storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre.

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