Dopo anni di oblio, la grappa torna protagonista sulle tavole degli italiani e non solo abbinata al caffè dopo i pasti.
Con i formaggi, con la frutta, persino con un risotto oltre che con la classica cioccolata e con il caffè. Dopo anni di “abbandono” e di scarsa attenzione, messa da parte per far spazio a prodotti più modaioli, la grappa, il più italiano dei distillati, torna con successo sulle tavole degli italiani, piazzandosi al terzo posto tra le preferenze dei consumatori dopo gli aperitivi e il gin.
Lo racconta un’indagine che ha esplorato le nuove tendenze nel nostro Paese commissionata alla società AstraRicerche dalla piemontese grappa Libarna, brand del gruppo Montenegro. Così scopriamo che se da una parte per oltre il 30% dei connazionali l’abbinamento tradizionale del fine pasto è grappa e caffè (30,1%), seguito da grappa e dolce (26,5%), dall’altra gli italiani si confermano un popolo di curiosi, disposti ad andare oltre la comfort zone (appena il 15,5% pensa che la grappa si abbini solo con cioccolato o dolci) per sperimentare nuovi sapori. Non a caso, tra le proposte più ‘innovative’ in coppia con la grappa vincono la frutta fresca/secca (29,0%) e i formaggi (27,1%), seguiti da secondi di carne (quasi 19%), salumi (16,6%) e risotti (13,8%).
Guardando alle preferenze per fasce di età più giovani e ai Millennials, infatti, per gli abbinamenti classici del fine pasto con la grappa, la preferenza va al binomio grappa e dolce della tradizione (40% tra i 25-34enni; 28% tra i 35-44enni). Per i Millennials è addirittura la prima scelta (31%). In un’ottica più versatile e dunque al fianco di proposte ‘innovative’, invece, si conferma il trend generale soprattutto tra i Millennials, che prediligono grappa e frutta fresca/secca (34,8%), seguite da grappa e formaggi (29,6%).

Per provare qualche abbinamento possiamo iniziare dalla più “semplice”, la grappa Libarna bianca Cristallo, con note fiorate e alcol mai aggressivo e nella quale vengono esaltate le note morbide del Moscato (che entra sempre nei blend della casa piemontese proprio come vitigno tipico di questa regione). Il “matrimonio” proposto è con il gianduiotto, nel caso della degustazione quello del maestro cioccolatiere Alessandro Spegis, senza latte, con solo nocciola, zucchero e massa di cacao del Perù. In bocca la nota della nocciola si esprime al massimo e viene esaltata dai profumi di fiori freschi e uva del distillato.
Restando nel mondo del cioccolato, per la grappa Libarna di Barbera e Dolcetto Riserva la proposta è stata di abbinarla a una fava di cacao, con le sue note acide, croccanti e persistenti, ricoperta da un cioccolato 62% fondente. La copertura addolcisce la degustazione, per un’esperienza di cioccolato a tutto tondo che si fonde alla perfezione con i sentori di legno, vaniglia e nocciola del distillato.
Con la grappa Libarna di Barolo riserva si va invece ad esplorare un abbinamento innovativo – ma strabiliante per il risultato – quello con una Toma della Burtulina, formaggio prodotto da Giovanni Guffanti Fiori, rappresentante della quarta generazione di una famiglia che dal 1876, sotto la guida del padre Carlo Guffanti, “alleva” i suoi formaggi in quel di Arona, in provincia di Novara. Le mucche da latte, una ventina, pascolano in estate ad oltre 2000 metri, nutrendosi di fresca erba verde e regalando uno straordinario formaggio grasso d’alpe. L’abbinamento è perfetto con una grappa invecchiata almeno 18 mesi in legni pregiati e dal gusto lungo e persistente.
Ultimo “matrimonio” quello tra la grappa di moscato barricata Libarna e il gorgonzola dop piccante 250 giorni, un formaggio che viene “allevato” in cantina con una ricca erborinatura e un bouquet di aromi assai intenso, sfiorando l’anno di stagionatura. L’evoluzione molto pronunciata delle muffe trova l’abbinamento classico e perfetto con i sentori di miele di questo distillato, mentre la piccantezza del gorgonzola, con un gusto lungo e persistente, si sposa alla perfezione con quello rotondo ed elegante della grappa.