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Pizzerie

I Sitari ad Agrigento: chi sono i quattro giovani pizzaioli che stanno facendo incetta di premi in Sicilia

A pochi passi da Agrigento e dalla Valle dei Templi, a Valle Mosé, la pizzeria Sitari dei fratelli Giorgio, Filippo, Alberto e Giorgio Sorce rappresenta il fiore all’occhiello della terza generazione di una famiglia radicata nel territorio e nella ristorazione, che ha mosso a partire dal nonno i primi passi verso l’arte bianca.

Il progetto Sitari nasce il 4 febbraio 2013, da un nome che ha radici antiche: “Sitari” infatti deriva dal greco e significa grano, un richiamo diretto alla storia di Agrigento, colonia greca. Già dalla scelta del nome si evince l’importanza per la materia prima e per il territorio siciliano. A conduzione familiare, tutto parte nel 1990 fino ad arrivare ai quattro giovani che ne rappresentano la terza generazione: i fratelli Giorgio e Filippo, Alberto e il cugino Giorgio, tutti sotto i trent’anni di età, con formazione alberghiera ed esperienza maturata fin da ragazzi tra forni e impasti. La loro forza è aver trasformato la tradizione di famiglia in un format moderno e dinamico, capace di dialogare sia con un pubblico giovane sia con chi cerca qualità e autenticità. La filosofia è chiara: materie prime di eccellenza, attenzione al territorio siciliano, ma anche costante aggiornamento tecnico grazie a dei corsi periodici con i maestri dell’arte bianca.

Non è un caso, dunque, se I Sitari sono stati la prima pizzeria di Agrigento a entrare nella Guida Pizzerie d’Italia sei anni fa e se, successivamente, hanno collezionato traguardi di prestigio come il 94° posto nella guida 50 Top Pizza, 91° posto nella classifica mondiale per The Best Pizza Awards, 84° posizione secondo Pizza Awards Italia 2025 e ora Tre Spicchi del Gambero Rosso.

Un riconoscimento che consacra il loro percorso fatto di studio, innovazione e rispetto per la tradizione, e che li rende orgogliosi di rappresentare Agrigento e la Sicilia nel panorama nazionale e internazionale.

Siamo felici di aver creduto dal primo giorno di quel 2013 nel nostro progetto, quando in Sicilia nessuno era solito mangiare una pizza contemporanea. Siamo stati i precursori ad Agrigento e abbiamo ingenerato un meccanismo virtuoso per cui sono nate altre pizzerie o si sono rinnovate. Siamo onorati di questo e continuiamo a fare il nostro lavoro di ricerca e di formazione, per continuare a stupire i nostri clienti e la nostra amata Sicilia. Traguardi come il riconoscimento dei Tre Spicchi della guida Pizzerie d’Italia di Gambero Rosso, l’inserimento nelle guide 50 Top Pizza e The Best Pizza Awards ci stimolano a continuare in questa direzione e a fare sempre di più. Abbiamo appena concluso la ristrutturazione del dehors e stiamo iniziando quella del laboratorio: vi aspettiamo in Sicilia!”

La pizza de’ I Sitari

I ragazzi Sorce hanno scelto di intrecciare la tradizione familiare con la sperimentazione, rinnovando tecniche e impasti, senza mai perdere il legame con la Sicilia. Il cuore del progetto è l’impasto, studiato per offrire varietà e riconoscibilità. Le loro pizze nascono da farine selezionate, da un lavoro attento sugli impasti e da una conoscenza maturata grazie a corsi e confronti con i maestri dell’arte bianca.

Ogni scelta regala consistenze e aromi diversi, e la stessa pizza può diventare un’esperienza nuova a seconda della base. Per questo una sezione del menu è dedicata alla scelta dell’impasto: senza glutine (disponibile solo per alcune pizze), cornicione panato ai quattro cereale, impasto riso venere croccante idratato all’85% e impasto romano croccante (185g). Il padellino è il cavallo di battaglia: fragrante e croccante, come nella rivisitazione del cuddiruni con pomodoro siccagno di Valledolmo saltato in padella, pecorino siciliano, sarde di Sciacca e una panatura croccante ai cereali.

Sbirciando il menu

Il menu è costruito come un viaggio. Si parte dagli antipasti, piccole creazioni che giocano con l’impasto in chiave diversa: c’è la montanara orientale, dove la tradizione partenopea incontra gamberi e salsa hoisin, o la tacos pizza, che trasforma la pizza fritta in un boccone street-food.

Poi arrivano le pizze, organizzate in: Margherite; Veg; Contemporanee e Classiche. Le margherite sono dieci, ognuna con una personalità distinta: dalla classica con pomodoro San Marzano e bufala campana alla Regina Margherita, arricchita da Grana Padano e bufala DOP, fino alle versioni più sperimentali come la Margherita due cotture, metà fritta e metà al forno.

Le pizze contemporanee raccontano un dialogo tra Sicilia e mondo: la Cipolla in cinque consistenze è un omaggio alla creatività, mentre la Pantelleria porta in tavola il sapore del tonno, dei capperi e delle olive dell’isola. C’è la Sicilia quattro formaggi DOP, con un trionfo di eccellenze locali come il Piacentino ennese e la Vastedda del Belice, e la Carbonara rivisitata, che trasforma un piatto romano in pizza con guanciale ragusano e tuorlo fritto.

Non manca una sezione dedicata alle pizze vegane, con salumi e formaggi vegetali studiati per non far rimpiangere le versioni tradizionali. La Mortazza veg, ad esempio, riprende la golosità della mortadella pistacchiata, ma in chiave 100% vegetale.
Il percorso si chiude con alcune pizze della tradizione italiana reinterpretate: la Capricciosa, la Nonna con primo sale e cipolla al forno, fino al Cuddriruni all’antica, che richiama direttamente la memoria gastronomica siciliana.
Il risultato è un menu che non si limita a proporre pizze, ma costruisce un racconto fatto di territorio, memoria e innovazione, dove ogni scelta – dal tipo di impasto agli ingredienti – diventa parte di un’esperienza completa.

Non solo pizza…

In Sicilia l’abitudine di accompagnare la pizza con il vino o con i cocktail non è ancora radicata come in altre parti d’Italia, nonostante questo, I Sitari hanno scelto di costruire una carta beverage curata che affianca alla proposta di birre una selezione enologica del territorio. Le birre artigianali sono le più richieste: in carta trovano spazio produzioni locali come le Paul-Bricius di Vittoria e le creazioni del birrificio Sapè, con le loro versioni rossa, bionda, bianca e ambrata, accanto a etichette più internazionali come la Camerons IPA o la Waizen Orfrumer. Presenti alcuni cocktail classici e leggeri come l’Aperol Spritz o il Call Me Sitari, con gin, Aperol e frutto della passione.La parte più ampia è dedicata ai vini, che riflettono una scelta precisa: la Sicilia è la protagonista assoluta. La maggioranza delle etichette proviene infatti da cantine isolane, dall’Etna al Marsalese.

I Sitàri
Viale Leonardo Sciascia, 284
92100 Agrigento AG
389 660 9525

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