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Il Golden View a Firenze, vista spettacolare su Ponte Vecchio e ristorazione d’eccellenza

Il ristorante-galleria d’arte dell’Oltrarno con una vista meravigliosa su Ponte Vecchio, inaugura il nuovo menu e festeggia i suoi primi vent’anni con una serie di verticali dedicate a giovani produttori del territorio.

Interessante la nuova proposta dello Chef sardo Paolo Secci, che, con precisione, esalta la materia prima di grande qualità selezionata per i clienti dello storico ristorante fiorentino. Belle e buone le Capesante (cottura perfetta) marinate e cotte alla griglia con asparagi, soia, miele e rosmarino. Indimenticabile e goduriosa la “Tempura di scampi su spuma di patate al tartufo scorzone”, da mangiarne 100.

Un risotto che sta già diventando un must e che ricorda la brezza del mare d’estate, quello agli scampi con aglio nero e ricci di mare profumati al limone. Più intenso e deciso il controfiletto scottato di cervo nel suo ristretto speziato, rapa rossa in agrodolce e spuma di sedano rapa, un piatto senza tempo da assaporare in ogni stagione.

Il tutto rinfrescato da un’interessante bollicina – Vent Trento Doc Extra Brut – consigliataci dall’enologo Paolo Miano, che per l’occasione ci ha ricordato con umiltà, dando spazio allo Chef:


“a volte si può anche mangiare senza bere, l’abbinamento cibo vino non è obbligatorio” ma al Golden View la cantina curata nei minimi dettagli da lui stesso, è veramente degna di nota, infatti in programma durante la stagione estiva e autunnale ci saranno delle interessanti verticali di bottiglie introvabili come le stesse annate, ma anche di giovani produttori del territorio.

Un menu all’insegna della varietà, per dare la possibilità agli ospiti di tornare e ritornare senza annoiarsi mai. Un posto d’onore spetta alla Picanha di Kobe, pregiata carne giapponese ottenuta da un giovane bovino di razza Tajima, invece l’insalata di baccalà selvaggio islandese con ceci di Spello, zucchine fiorentine e pinoli di San Rossore, per lo Chef, rappresenta il sole e il mediterraneo.

Gran plateau di crudi freschissimi non mancano mai come un’immensa esposizione e selezione di salumi e formaggi nell’area dedicata all’ingresso.

“Il segreto è nella semplicità”, afferma lo chef, perché “il racconto è fatto soprattutto dalla qualità degli ingredienti, che senza un perfetto spirito di squadra non potrebbero emergere.”

Sensazioni, emozioni, ricordi, sono serviti con la maestria di chi sa miscelare tecnica e intuizione, sa nutrire la propria e altrui personalità attraverso il palato. Il tutto accompagnato da pani caldi, lavorati con grani antichi macinati a pietra, lievito madre e lievitazione naturale e panificati grazie a Micheal Pellegrini esperto cultore dell’arte bianca al Golden View.

Al centro della filosofia del Golden View, che oggi taglia un traguardo ventennale, c’è sempre l’uomo oltre al prodotto e al locale, come dichiara il proprietario Tommaso Grasso.

“La location non basta, è un punto di partenza. Penso che le persone siano molto soddisfatte della vista, ma la sostanza di questa forma che si chiama Golden View siamo noi, siamo il nostro lavoro, i nostri piatti, la nostra ricerca.”

Il Golden View è anche galleria d’arte e ospita la collezione delle opere di Giovanni Maranghi, noto artista contemporaneo fiorentino. Proprio sopra il ristorante una bellissima suite con vista su Ponte Vecchio completa l’offerta della struttura: è possibile organizzare cene ed eventi privati o riservarla per un romantico weekend a Firenze.

Golden View
Via de’ Bardi, 58/r, 50125 Firenze FI
https://goldenview.it/


Foto courtesy cibo / Isabelle Grabau / Location Bloom Lab

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