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#IlVinoNonSiFerma, la lettera aperta dei vignaioli italiani

#ilvinononsiferma

In vista della fase 2 e della graduale riapertura delle attività, 200 vignaioli italiani si sono uniti per sottoscrivere una lettera aperta con le linee guida per una ripresa basata sulla lealtà commerciale. Ecco i punti principali

Con la fatidica fase 2 alle porte e con la riapertura graduale delle attività che porterà i ristoratori ad alzare le serrante presumibilmente dal 1 giugno, i vignaioli italiani si sono uniti sotto la bandiera de #IlVinoNonSiFerma per sottoscrivere una lettera aperta contenente alcune norme da osservare nel rispetto di tutti i protagonisti della filiera e per evitare sciacallaggi e speculazioni.

Quello del vino è un comparto in netta crisi. Se da una parte infatti ristoratori, negozi ed enoteche hanno dovuto chiudere le attività, nelle campagne italiane, dal Nord al Sud, contadini, agricoltori e vignaioli hanno invece continuato a coltivare le proprie terre, prendendosi cura dei campi e dei filari di viti, pullulanti di vita dall’arrivo della primavera.

Ma non solo. Le piccole e medie aziende vinicole stanno anche facendo i conti con gli accumuli di bottiglie nelle cantine e nei magazzini, tutte destinate a quelle attività temporaneamente chiuse a causa della diffusione del virus. Tale accumulo, potrebbe causare una terribile crisi e alcune aziende potrebbero esser costrette alla chiusura.

A rischio non ci sono solo le aziende ma anche la biodiversità del comparto vitivinicolo italiano, ricco, variegato e simbolo di qualità ed eccellenza in tutto il mondo.

Ed è per questo che, in vista della graduale riapertura, oltre duecento vignaioli, al grido di #IlVinoNonSiFerma, hanno firmato la lettera aperta con l’obiettivo di indicare una strada comune da seguire per una ripresa basata sulla lealtà commerciale e sul rispetto di tutti i comparti della filiera e degli utenti finali.

“Ci sentiamo parte attiva della straordinaria comunità che vive di vino e la nostra convinzione è che da questa crisi possiamo uscirne solo se restiamo uniti e se verrà salvaguardato il lavoro e il ruolo di ciascuno in ogni anello della filiera.” si legge nella lettera.

Per questo chiediamo a tutti rispetto per il nostro lavoro e offriamo in cambio lo stesso rispetto, consapevoli che solo con una collaborazione leale si possa, tutti insieme, uscire da questa crisi.

#IlVinoNonSiFerma, la lettera aperta dei vignaioli

  • Non accetteremo pressioni commerciali miranti a ridurre il margine che rappresenta la fonte di sostentamento per noi e le nostre aziende. Riteniamo che soltanto con il riconoscimento di un equo corrispettivo sia garantita la dignità del nostro lavoro e del lavoro di coloro che collaborano con noi nella produzione, commercializzazione e promozione dei vini.
  • Non accetteremo pratiche sleali quali il conto vendita e le richieste sproporzionate di omaggi. Siamo consapevoli che soltanto con il rispetto delle normali condizioni commerciali possiamo contribuire in maniera positiva allo sviluppo della filiera.
  • Chiediamo a tutti i nostri clienti il rispetto delle scadenze per il pagamento delle forniture effettuate fino al 31/12/2019, in un momento in cui il mercato non presentava ancora alcuna criticità legata alla pandemia.
    Siamo disponibili a discutere forme di credito agevolate che tengano conto delle difficoltà economiche che, con il lungo periodo di inattività, tutti i ristoranti e le enoteche si troveranno a fronteggiare. Questo però nel rispetto degli sforzi e degli investimenti che noi aziende agricole non abbiamo mai smesso di affrontare.
  • Ci impegniamo, nelle scelte di vendita diretta dei nostri prodotti al consumatore finale, ad operare con lealtà nei confronti dei clienti della distribuzione e dell’horeca, fondamentali per la promozione dei vini.
    Per questo motivo, garantiamo che i nostri listini dedicati ai privati rispettino la normale marginalità riservata agli operatori commerciali.
  • Siamo convinti che vada rafforzata la collaborazione con tutti gli attori della filiera, consapevoli che soltanto da un dialogo aperto possano scaturire le migliori opportunità di crescita e valorizzazione.

Qui l’elenco dei sottoscrittori.

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