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Natale 2020, cosa bere (made in Sicily) in occasione della ricorrenza più attesa dell’anno

Dall’antipasto al dolce vi proponiamo alcune etichette siciliane che “andranno a nozze” con il pranzo (e/o la cena) di questo Natale diverso ma anche, e soprattutto, ricco di significato. 

Il Natale 2020 sarà, sicuramente, da ricordare. Non solo per l’emergenza sanitaria globale che, già dai primi mesi di questo sfortunato anno, è stato lo spettro che ha aleggiato sulle nostre vite rendendole precarie e insicure, ma anche perché darà a tutti l’occasione di stare con i propri cari dando l’opportunità di dedicare a questa ricorrenza l’attenzione che merita con quel pizzico di introspezione e di raccoglimento che l’era del consumismo ci ha fatto perdere di vista. 

Non a caso, i negozi sono un tripudio di decorazioni natalizie e addobbi festosi e variopinti invitano a creare, anche tra le mura domestiche, un’atmosfera luminosa e accogliente in grado di scaldare l’anima e di offrire conforto, nei limiti del possibile, all’incolmabile vuoto provocato dall’assenza dei propri cari e degli abbracci attraverso i quali dare e ricevere affetto. 

Anche la tavola, nella logica di coccolare e viziare i (pochi) cari con cui si avrà la fortuna di trascorrere le feste, sarà molto curata, non solo per il tovagliato e le decorazioni, ma anche (e soprattutto) per il cibo che ospiterà e che avrà il compito di assolvere al ruolo di “comfort food” mai come in questo momento storico, assolutamente necessario. 

Ci sarà chi si rivolgerà ai cibi della tradizione, quelli immancabili sul desco natalizio che ogni famiglia si tramanda di generazione in generazione, chi approfitterà del numero esiguo dei commensali per sperimentare nuove ricette gourmet, chi si rivolgerà all’asporto e al delivery per contare sulla professionalità degli operatori del settore ristorativo oltre che per dare il proprio contributo a questo settore messo in ginocchio dalla pandemia.

Saranno tante le scelte, tutte diverse e tutte ugualmente rispettabili, ciò che è certo è che, dall’antipasto al dolce, ogni pietanza, che sia di carne, di pesce, vegetariana o vegana, dovrà essere abbinata a un vino in grado di esaltarne gli ingredienti, senza coprirli ma, al contrario, accompagnandola in un continuo gioco di rimandi armonico ed equilibrato. 

Per aiutarvi a non sbagliare abbiamo selezionato per voi alcune etichette, di cui, di seguito, vi andiamo ad enunciare le caratteristiche, che vi consentiranno di abbinare ogni pietanza del vostro menù, dall’antipasto al dolce, al giusto vino, perché il vostro pranzo di Natale sia davvero impeccabile.

Antipasto: le bollicine

Per iniziare, che il vostro antipasto sia costituito da tartine, vol-au-vent ripieni o fritture miste, solo per citare alcune tra le possibilità più plausibili, accompagnare l’apertura del pranzo di Natale con una bollicina, sarà, sempre, e comunque, una mossa vincente. 

Per farlo sarà perfetto il nuovo spumante rosato da Nerello Mascalese della Cantina Fazio dal colore buccia di cipolla che offre al naso intense note di fragolina di bosco e melograno  e sorprende in bocca con un sorso vibrante e vivace che solletica il palato e lo intrattiene a lungo.

Se continuerete il pasto con un primo a base di pesce o verdure lievemente “colorato” dalla presenza di pomodoro e un secondo, di carne, pesce o verdure dal sapore non particolarmente deciso, questo spumante vi accompagnerà per tutto il pasto con eleganza e grande piacevolezza. Se poi preferite un Blanc de Noir, potrete provare lo Spumante de “I Gioielli del Gusto” di Isola Bella Gioielli da Nerello Mascalese vinificato in bianco. Un Millesimato 2015 che proviene direttamente dal versante Etna Nord quota 780 m s.l.m., una delle zone vitivinicole più vocate del Vulcano che restituisce una produzione esclusiva di sole 700 bottiglie. Grazie ai suoi profumi intensi ed eleganti e al suo sorso fragrante e raffinato, accompagnerà con “passo deciso” un antipasto a base di pesce, crostacei ma anche  formaggi caprini dal gusto non troppo intenso. 

Primo: bianco o rosso

Quanto al primo piatto, che siate tra i tradizionalisti che, per la sera della Vigilia, non possono rinunciare al classico spaghetto alle vongole, o tra gli appassionati delle fettuccine ai funghi porcini, in entrambi i casa sarà perfetto il Grillo Gorghi Tondi Coste a Preola dal colore giallo brillante con riflessi verdolini. Al naso è elegante, intenso, dalle spiccate e complesse note varietali, in cui si riconoscono note di frutto della passione, menta, ananas e pesca bianca. Al palato ha un ottimo equilibrio, è pieno, ricco e fragrante con acidità vivace e buona persistenza. È anche indicato con antipasti di pesce crudo e crostacei, zuppe di pesce, pesce al forno e timballi di verdure saporite.

Se, invece, avete pensato a un menù in cui pietanze a base di carne, formaggi piccanti e stagionati e  tartufi la fanno da padroni, potrete provare la “versione in rosso” della stessa linea di Gorghi Tondi, il Nero d’Avola Coste a Preola, dal colore rosso rubino brillante con riflessi violacei. Buona complessità al naso, d’impatto piacevolmente speziato, con sentori di amarena e piccoli frutti di bosco. Al palato ricco, intenso, morbido, giustamente tannico, con un’ottima persistenza.

Se poi avete in mente un menù a base di piatti tipici della tradizione siciliana come, ad esempio, pasta al forno o spaghetti alla Norma, ma anche formaggi semi stagionati,secondi di carne, pesce e verdure molto succulenti ed elaborati, sarà perfetto in abbinamento il PaxMentis Terre siciliane IGP di Tenute Orestiadi. Un Syrah sorprendente ed inaspettato ottenuto da uve leggermente appassite che scardina i cliché su questo varietale internazionale, grazie non solo alla coltivazione su un territorio particolarmente vocato, ma anche ad una metodologia di vinificazione desueta.I grappoli, infatti, raccolti a perfetta maturazione appassiscono in fruttaia per circa 20/30 giorni. L’affinamento per 12 mesi in barrique di rovere francese fa il resto. Il risultato è un vino dal rosso intenso con vivide tonalità purpuree Al naso offre un mix di note di frutti rossi dolci appena raccolti, di prugna, ciliegia sotto spirito e vaniglia, dono discreto e non invasivo, del legno. Al palato é austero ma, al contempo, sontuoso ed intrigante.

Dolce: il passito

Qualsiasi pranzo abbiate “affrontato”, sicuramente non mancherà sulla vostra tavola un profumatissimo panettone, preferibilmente artigianale.  Dando per scontato che non commetterete l’errore di accompagnarlo ad uno spumante Brut, per non sbagliare, soprattutto se tradizionale, potrete abbinarlo al Passito Pellegrino, Giardino Pantesco, così chiamato in onore  a un elemento presente nell’isola da secoli, di grande valore simbolico, che rappresenta il duro lavoro dei contadini: il giardino pantesco, appunto, costruzione che, come uno scrigno, protegge spesso un’unica pianta, un agrume, dal vento e dalla siccità. Si tratta di un vino elegante e naturalmente dolce, in cui spiccano profumi di albicocca, frutta candita e fichi secchi. Sarà perfetto anche come accompagnamento di dolci ripieni di creme pasticcere o cioccolato fondente, ma anche  in abbinamento a formaggi con confettura di cipolla e pere. 

Sempre in tema di novità, con panettone e dolci tradizionali potete provare il Passito di Pantelleria DOC Serapias che presenta una buona gradazione alcolica e una decisa mineralità, che deriva dalle origini vulcaniche dei terreni panteschi. Nel calice presenta un colore giallo dorato dai riflessi brillanti con intense note floreali di zagara e gelsomino, fruttate di albicocca, datteri, mela cotogna e uva passa smorzate da sentori agrumati di cedro bianco e pompelmo rosa. In bocca il sorso avvolge il palato con un finale persistente leggermente amaricante che ne smorza la dolcezza.

Se, invece, la vostra scelta ricadrà  su un panettone al cioccolato, farcito con crema e/o frutti di bosco, ma anche su una golosa torta Foresta Nera, Devil, Saker, Savoia o Setteveli, solo per citare alcuni tra i più noti dessert in cui il cioccolato è il protagonista, non sbaglierete certo abbinando Sciuscià della Cantina Cva Canicattì, una vendemmia tardiva da Nero d’Avola, affinato in rovere, dal colore rosso rubino  con un naso intenso di marasca e confettura di prugne e piacevoli note di vaniglia bourbon, dono del legno. Il sorso piacevole ma non stucchevole, accompagnerà con eleganza e discrezione ogni morso del vostro goloso dessert al cioccolato in un piacevole gioco di continui rimandi.

Fine pasto: l’amaro o il rum

A fine pasto, poi, per digerire, tra una noce,  una mandorla e un pezzetto di torrone, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Potrete optare per un sorso di amaro Amaranca  che nasce dal perfezionamento di un’antichissima ricetta segreta di famiglia, tramandata di generazione in generazione. Il suo gusto dalla forte personalità, caratterizzato da un sorso armonico e fresco regalato dal frutto dell’arancio selvatico siciliano (citrus aurantium), la madre di tutti gli agrumi della Conca d’Oro, cui si uniscono le note aromatiche estratte dalle erbe officinali e radici raccolte alle pendici dell’Etna, lo rende riconoscibile, al di là delle imitazioni, creando un unicum inconfondibile.

Se amate il rum, invece,  potrete  prediligere un sorso di Amara Caroni, la limitaded edition nata dall’incontro tra le note amare delle scorze di arance rosse IGP Sicilia di Amaro Amara arricchite dai  profumi delle erbe aromatiche dell’Etna, con le botti che hanno contenuto rum Caroni, un distillato mitico per gli appassionati e i collezionisti di tutto il mondo. Un processo di produzione lento e paziente  ( l’affinamento dura 12 mesi) che rende Amara Caroni un liquore originale e  unico nel suo genere. All’interno di una cantina in pietra lavica ai piedi dell’Etna, Amara Caroni si arricchisce dagli aromi rotondi e vellutati rilasciati dal legno. Le sei botti di rovere americano da 190 litri permettono ai sentori distintivi degli agrumi infusi in Amara di raggiungere un nuovo stato di maturazione grazie alla morbidezza e al tono vanigliato rilasciato dal legno. 

In ultimo, non certo  per importanza, tra i fine pasto più interessanti, potrete decidere di lasciarvi tentare da un sorso di “Dalloro” il liquore all’alloro prodotto da  “Casa Allora”, la piccola azienda palermitana che lo produce  artigianalmente, come  una volta, senza additivi chimici o coloranti,  con le proprietà benefiche dell’alloro cresciuto ad acqua e sole. Oltre ad essere un eccellente digestivo dopo i pasti, grazie alle proprietà benefiche dell’alloro, il suo sapore versatile, lo rende  adatto anche come ingrediente o base per cocktail originali ed innovativi.

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Redazione