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Ricomincia la scuola: cosa mangiare per affrontarla al meglio

Vitamina B12, zinco e ferro: i nutrienti delle carni favoriscono apprendimento, concentrazione e memoria. Lo afferma la nota nutrizionista Elisabetta Bernardi, autrice del libro “Oggi cosa mangio”, alla vigilia di un nuovo anno di studi

La campanella sta per tornare a suonare: il ritorno fra i banchi di scuola è alle porte e una appropriata alimentazione sin dagli inizi può essere l’alleata migliore per supportare un nuovo, lungo e a volte complicato anno di studi.

Alcuni consigli utili al riguardo li fornisce a tutte le mamme e ai loro bambini l’affermata nutrizionista Elisabetta Bernardi, autrice del libro “Oggi cosa mangio” (Giunti Editore, 2015), nel quale la dottoressa ha indicato la dieta più adatta per ogni momento e fase della vita.

«Ci sono alcuni nutrienti che più di altri possono incidere sull’abilità cognitiva, sulla memoria e sull’apprendimento». Uno di questi è la vitamina B12 – contenuta esclusivamente in cibi di origine animale – la cui mancanza in fase di nutrimento è associata a diminuzione di memoria e all’insorgere di spossatezza fisica oltre che mentale. «L’effetto di lunga durata della carenza di vitamina B12 è supportata dai risultati di alcune ricerche sul funzionamento cognitivo degli adolescenti che hanno consumato una dieta macrobiotica fino all’età di 6 anni, rispetto a ragazzi che seguivano una dieta onnivora. Da questi studi è emerso che i primi presentavano livelli più bassi di intelligenza fluida, capacità spaziale e memoria a breve termine rispetto ai soggetti di controllo», spiega la Bernardi.

Anche lo zinco è un nutriente essenziale per il cervello: aiuta a migliorare la comunicazione neuronale con l’ippocampo, che svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine. «Lo zinco contenuto nella carne è più facilmente assorbibile rispetto a quello contenuto nei vegetali ed è fondamentale nella neurogenesi, che si occupa di apprendimento e memoria».

Attenzione invece alla carenza di ferro, può essere la causa di bassi livelli di concentrazione, con conseguenti scarsi risultati scolastici. «Consumare alimenti che forniscono ferro altamente disponibile migliora le funzioni cognitive». Il ferro è particolarmente presente nella carne, specie quella bovina, «che fornisce ferro eme, una diversa forma di ferro, che l’organismo assorbe in misura maggiore e che non si trova in alimenti vegetali o fortificati», sottolinea Elisabetta Bernardi.

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