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26 realtà per 8 richieste al Governo: è Tempo di Salvare l’Enogastronomia Italiana

26 realtà e più di 34.000 associati tra chef, cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri e responsabili di sala. Tutti insieme lanciano un SOS al Governo e alle Istituzioni presentando otto proposte per la ripartenza nella cosiddetta “fase 2”.

Molta la preoccupazione, tante le parole, ancora troppo pochi i fatti. La Ristorazione e la Produzione Enogastronomica italiana (che tanto hanno contribuito all’Italia stessa rendendola fiera nel mondo) hanno ora concreto bisogno di essere ascoltate, tutelate, sostenute e messe in condizioni favorevoli per ripartire.

Il tempo stringe. A firmare il nuovo appello rivolto al Governo, al quale viene richiesta l’adozione immediata di otto misure essenziali per la sopravvivenza e la ripartenza dei comparti di settore, sono 26 Associazioni che operano e rappresentano la migliore accoglienza, produzione, incentivo al turismo e alla divulgazione dell’identità culturale enogastronomica italiana.

In ordine alfabetico: Adg, Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto; Aig, Associazione Italiana Gelatieri; Ampi, Accademia Maestri Pasticceri Italiani; Apar Associazione Provinciale Pasticceri Artigiani Reggini; Apci, Associazione Professionale Cuochi Italiani; Apga, Associazione Pasticceri Gelatieri Artigiani; Apn Associazione Pizzaiuoli Napoletani; Apt, Associazione Pizza Tramonti; Associazione Ristoranti Follonica; CHIC, Charming Italian Chef; Cibo di Mezzo; Compagnia Gelatieri; Conpait, Confederazione Pasticceri italiani; Conpait Gelato; Consorzio Parma Quality Restaurants; Eppci, Eccellenza Professionale Pasticceria Cioccolateria Italiana; Fic, Federazione Italiana Cuochi; Gelatieri per il Gelato; Imprendisud Gruppo Ristorazione; Jre, Jeunes Restaurateurs Italia; Le Soste di Ulisse; Ri.Un., Ristoratori Uniti; Ristoranti del Buongusto; Ristoratori del Sannio e alto Casertano; Ristoratori Emilia Romagna; Unione Ristoranti del Buon Ricordo.

Le otto richieste sono le seguenti:

1. Cancellazione delle imposte nazionali e locali pertinenti (a titolo indicativo e non esaustivo Tari, Imu, affissione, occupazione suolo pubblico, etc.), credito per utenze relative alle attività commerciali; rateizzazione dei pagamenti degli acconti Ires, Irap previste a giugno e senza interessi;

2. Proroga della cassa integrazione straordinaria per il personale in forza al 23.02.2020 e fino al 31.12.2020;

3. Sospensione di leasing, mutui e noleggio operativi fino al 31.12.2020, recupero delle mensilità congelate in coda al periodo previsto dalla relativa misura posta in essere;

4. Armonizzazione da parte dello Stato delle regole per l’accesso al credito;

5. Credito d’imposta al 60% riconosciuto al proprietario fino al 31.12.2020 con 40% dell’importo a carico del locatario e misura semplificata (cedolare secca);

6. Detassazione (straordinari) sulle risorse umane in organico, detassazione degli oneri contributivi e assistenziali e dei benefits sino al 30 giugno 2021;

7. Possibilità estesa a tutto il comparto ristorazione di effettuare l’asporto;

8. Misure di sostegno a fondo perduto, ristori e indennizzi, per il periodo di chiusura obbligatorio imposto per legge dall’emergenza covid-19 (pari al 10% del fatturato in relazione allo stesso periodo di riferimento).

E voi, cosa ne pensate? Cosa aggiungereste?

Fonte: ANSA TERRA&GUSTO // link qui

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