Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
ChefRistoranti

L’Uliveto Roof Garden: all’Hotel Diana la cucina di Pica e Vezzoli

l'uliveto

All’Hotel Diana, un duo inedito ha preso in mano le redini della cucina de L’Uliveto Roof Garden. Ad Alessandro Pica, infatti, si è affiancato Umberto Vezzoli.

Stagionalità, territorio, innovazione e una contaminazione orientale. Sono le quattro idee che guidano il nuovo menu del ristorante L’Uliveto Roof garden dell’hotel Diana, storico albergo romano a due passi dalla stazione Termini. E quattro sono le mani che interpretano il nuovo spartito gastronomico: al giovane e talentuoso resident chef Alessandro Pica si è affiancato Umberto Vezzoli che ha portato la sua esperienza e la sua conoscenza di cuoco che ha girato tutto il mondo, da New York a Londra, da Los Angeles e Tokio e infine Milano e Roma.

Una coppia inedita ma che ha subito trovato l’intesa e la marcia giusta, unendo il grande rispetto che il primo ha per i prodotti laziali che provengono tutti da filiere di qualità, con la curiosità e l’apertura internazionale del secondo.

Il menu

Così accomodandosi ai tavoli di un ambiente elegante e moderno ci si può sbizzarrire tra le proposte del menu delle festività nel quale L’oro delle Feste (20 euro) e cioè il risotto mantecato con lenticchie e petto d’anatra affumicato strizza l’occhio alla Bretagna, mentre i Contrasti mediterranei (20 euro), tentacoli di polpo in tempura con crema di ceci e bottarga, si allungano croccanti verso l’Estremo Oriente.

E ancora il Carré d’inverno (28 euro), carré di agnello alle erbe con cavolo rosso e cannella che evoca gli ovini pré-salé della Normandia mentre la Sinfonia di profumi natalizi (19 euro), insalata di cappone con cedro candito, finocchi e anice stellato, è una fusione perfetta fra tradizione e innovazione . Il tutto però sempre nel segno del km zero adottato da Alessandro Pinca, visto che le uova dei Rigatoni alla carbonara (19 euro), sempre in carta insieme alle Mezze maniche all’Amatriciana (19 euro) e ai Tonnarelli cacio e pepe (19 euro), provengono dal fornitore Galline Felici, azienda avicola nel nord della Capitale dove le galline vivono libere di razzolare all’aperto. E la Tacchinella farcita al tartufo con arance amare arriva dall’allevamento San Bartolomeo, in provincia di Viterbo, specializzato nell’allevamento di polli ruspanti. Dal 24 dicembre al 6 gennaio ci sarà poi un menu degustazione a 70 euro (vini esclusi) e un menu dedicato alla cena di fine anno a 140 euro.

“Abbiamo mantenuto tutto quello che offre la tradizione laziale – spiega Umbero Vezzoli – dandole però un respiro più internazionale e contemporaneo. Io credo che partendo dal territorio e dal rispetto della materia prima il piatto deve essere anche una piccola opera d’arte che regala bellezza”. Una filosofia che parte da lontano, dal suo primo successo che ha messo insieme culture diversissime tra di loro, il Milano-Tokio 1988, un risotto alla milanese con tartare di tonno. “Lo rimetterò sicuramente in carta perché suscita sempre grande curiosità ed è un po’ la sintesi del mio pensiero. Ma ora ci concentriamo soprattutto sul far conoscere ai nostri clienti la qualità di quello che scegliamo e cuciniamo. Il nostro menù cambierà quasi ogni mese per far entrare sempre nuove proposte e ogni volta faremo una cena aperta ai clienti nella quale ci sarà il produttore che spiega la sua azienda, come alleva gli animali, come fa il pane o la pasta. In questo modo acquistiamo credibilità perché gli ospiti hanno di fronte tutta la filiera di quello che poi finisce nel piatto. In più saranno tutti menu stagionali, che seguono i ritmi della natura e del territorio. A febbraio e marzo, ad esempio, avremo il bianchetto che è un tartufo particolare che si trova solo in questi due mesi, tra aprile e maggio le capesante che in quel periodo raggiungono il loro massimo di sapore. Quello che non mancherà mai, però, sono i primi della tradizione romana. Saranno sempre in carta”.

E quattro mani lavorano anche alle proposte del light lunch del Diana Cocktail Bar, locale appena riaperto al piano terra dell’albergo, ridisegnato nei toni del rosso mattone e del tortora. Qui sarà possibile gustare, dalle 12 alle 18 un menu in cui spiccano il Tonno all’orientale (20 euro) con misticanza, bocconcini di tonno marinati nella soia, cipolla caramellata, pinoli, pomodorini e dressing agli agrumi, la Chicken bowl con pollo laccato al miele, pomodorini, cipolla, peperoni rossi, mandorle salsa Teriyaki (19 euro) insieme a croccanti pinse mortadella, burrata e pistacchio (14 euro) e piatti vegani (18 euro). “Abbiamo pensato a chi deve fare una breve sosta – spiega ancora Vezzoli – senza però rinunciare al gusto e al benessere”. Dalle 18 in poi si prosegue con gli aperitivi e i cocktail del bartender Gianluca Storchi, alcuni dei quali impreziositi dal Caelum Dry Gin, il gin a km zero prodotto nella campagna romana.

Info utili

L’Uliveto Roof Garden

Hotel Diana

Via Principe Amedeo, 4, 00184 Roma RM

Sito

Articoli correlati

Italia-Giappone andata e ritorno. Taki Off e la “Cucina Union” di Andrea Fusco a Roma

Sara De Bellis

Aquamarina, mare, arte e design in hotel a Roma

Francesca Lauri

Cosa si aspettano gli italiani dai ristoranti di domani? Ce lo dice un’interessante ricerca utile a imprenditori, ristoratori e giornalisti.

Sara De Bellis