Tre fine settimana dedicati al Tartufo Bianco di Acqualagna, che offre ai visitatori la possibilità di un viaggio alla riscoperta della natura e della storia sottobraccio ai sapori identitari della generosa terra marchigiana. Per farlo potete scegliere tra 28/29 ottobre, 4/5 e 11/12 novembre 2023, più il primo novembre giorno jolly! Di seguito il ricco programma.
Affascinante borgo marchigiano situato nell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino, Acqualagna, nei pressi della magnifica Gola del Furlo, è una delle “Capitali del Tartufo“, ma pochi lo sanno. La sua è una posizione strategica dovuta alla vicinanza con i monti più alti della zona, il Catria ed il Nerone, per questo è da una parte meta ambita, dall’altra lontana dai circuiti tradizionali, ma comunque perferra sia per chi ama gli itinerari gastronomici, sia per chi ama la natura e desidera respirare luoghi dove ancora l’atmosfera è rimasta inalterata dal tempo.
A creare il forte richiamo tra fine ottobre e novembre – nei giorni 28, 29 ottobre e 1, 4, 5, 11, 12 novembre 2023 – ci pensa la 58^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna che quest’anno metterà in mostra più di cinquanta eventi tra cooking show, presentazioni, incontri, talk show, premi, spettacoli, concerti, laboratori per famiglie e bambini, ricerca del tartufo e visite guidate.
L’ampia mappa di attività del gusto che partiranno da piazza Enrico Mattei, centro del mercato del tartufo fresco e punto di partenza di un itinerario gustosissimo come il Ristotartufo dove gustare in cucina alcuni dei grandi classici della tradizione locale e ricette gourmet a base di tartufo bianco; il Mercato del Gusto aperto alle tipicità locali e nazionali di eccellenze agroalimentari e di artigianato e un grande spazio curato da l PRS – Programma di Sviluppo -Rurale – Marche che presenterà una Masterclass “I Magnifici 16” – Degustazione guidata di vini a cura dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini.
Novità assoluta di questa edizione Tartufo Award, la Gara Nazionale delle Città del Tartufo, in collaborazione con Pasta Luciana Mosconi, che si disputerà sabato 4 e domenica 5 novembre tra le città italiane del tartufo e in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo, nata per promuovere la produzione, la commercializzazione e la promozione turistica del tartufo, eccellenza italiana.
Due giorni di competizione per eleggere il vincitore nella sfida in cucina tra le principali città testimonial del tartufo in Italia e nel mondo. Presidente di Giuria sarà Edoardo Raspelli, giornalista, scrittore, volto storico della televisione italiana, è stato l’inventore della critica gastronomica italiana, tra i precursori di quella mondiale. Sarà accompagnato da Francesca Bonaccorso nel racconto attorno al prestigioso tartufo bianco marchigiano che ha scelto il brand di pasta all’uovo Luciana Mosconi in qualità di Top Sponsor della 58° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna.
Luciana Mosconi, la Signora delle Tagliatelle, accoglierà i suoi ospiti per gustare insieme le eccellenze del brand interpretate da grandi chef in creaticve ricette che saranno accompagnati dai vini della storica e coraggiosa Cantina Monacesca, massima eccellenza del Verdicchio di Matelica. Clicca QUI per conoscere tutto il programma!
A intervenire in conferenza stampa l’Ad Marcello Pennazzi: “Tagliatelle e pasta all’uvo di qualsiasi qualità e tartufo bianco di Acqualagna sono il binomio vincente. Noi abbiamo fatto della qualità dei nostri prodotti, ma anche del nostro territorio, un punto di forza e quindi trovare un’eccellenza che può creare ancora più attenzione sul nostro territorio rappresenta un vanto di cui siamo orgogliosi”.
A presentare le news il sindaco Luca Lisi: “La presentazione a Roma è sempre un successo, abbiamo scelto ancora una volta di venire nella capitale per illustare le news della prossima edizione. Ci saranno sorprese e grandi ospiti in una stagione ricchissima e profumata”.
Acqualagna è un biglietto da visita per le Marche: un luogo che non dimentica le proprie origini, ma le esalta con sapienza. Il tartufo è un fatto agricolo, un bene ad alto valore aggiunto che genera una filiera virtuosa. Una parte importante del nostro sistema agricolo a cui abbiamo dedicato inziative legislative come l’iva agricola agevolata al 5% e la programmazione Sviluppo Rurale, al fine di favorirne la coltivazione.
Mirco Carloni, Presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati
ACQUALAGNA
– DOVE SI TROVA?
Acqualagna è un comune noto in tutta Italia per la produzione e il commercio del tartufo. Fa parte della Comunità montana del Catria e Nerone. Il centro abitato è situato laddove il torrente Burano confluisce nel Candigliano, lungo la Statale Flaminia, antica via consolare romana, poco oltre la Gola del Furlo. La celebre gola appenninica scavata dal Candigliano tra le due pareti calcaree a strapiombo dei monti Paganuccio e Pietralata¸ conferisce al territorio di Acqualagna spiccati valori paesistici, tanto che nel 2001 vi è stata istituita la Riserva Naturale della Gola del Furlo ricca di 3.600 ettari di boschi e pascoli e di fauna protetta, oltre che di una delle più antiche tartufaie d’Italia.
L’origine del toponimo Acqualagna è sconosciuta. La leggenda vorrebbe che il nome della località (in antico Aquelame) derivasse da Acqua-lama, cioè acqua pantano, acqua melmosa, per via degli acquitrini presenti un tempo nell’area di confluenza del Burano nel Candigliano.
Acqualagna confina con i comuni marchigiani di Cagli, Fermignano, Urbania e Urbino.
– DA VEDERE
Chiesa di Santa Lucia. Appena fuori dal paese si trova la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Lucia, di antica fondazione ma che nel corso del tempo ha subito numerose modifiche e restauri. L’interno è costituito da un’unica navata; nelle sei nicchie che costeggiano le pareti di essa si trovano resti di affreschi del XVI secolo. L’ultimo radicale restauro, risale alla fine del XIX secolo.
Santuario del Pelingo. Si trova poco oltre la località Furlo; è un santuario mariano diocesano, che contiene un venerato affresco della Madonna col Bambino.
Chiesa del Santissimo Sacramento XV secolo. Nel caratteristico centro storico San Vincenzo al Furlo è ciò che rimane di un’antica Abbazia dell’VII secolo in cui abitarono San Romualdo (1011) e San Pier Damiani (1042). Il cenobio rimase indipendente fino al XI secolo quando entrò – con le abbazie e gli eremi alle sue dipendenze – nella diretta influenza della vicina Fonte Avellana. La chiesa attuale, in stile romanico, fu riedificata nel 1271 dall’abate Bonaventura. L’interno dell’edificio conserva una delle due primitive navate, possiede una cripta a tre navate con antichi capitelli e un altare del IX secolo, vi sono anche resti di affreschi medioevali nella navata destra e nel presbiterio, notevolmente rialzato rispetto al resto della chiesa. Nei pressi della chiesa si trova un piccolo ponte romano. Questa abbazia è solita accogliere mostre d’arte.
Villa di Colombara. Si trova nell’omonima località del comune di Acqualagna. Gli scavi archeologici del 1995 e 1997, hanno portato alla luce i resti di un’antica fattoria romana del II secolo a.C. con un ampio cortile porticato dove erano disposti i locali adibiti ad abitazione e alla lavorazione dei prodotti agricoli. Dagli scavi è risultato che la fattoria venne ricostruita nella prima età imperiale parzialmente sovrapposta alla prima. I resti sono conservati ad Acqualagna nel museo archeologico Antiquarium Pitinum Mergens.
Castello di Pietralata. Si trova sul versante meridionale del Monte di Pietralata; si tratta di un’antica costruzione risalente all’XI secolo, composto dalle rovine piuttosto ben conservate del grande muro di cinta, la chiesa della Santissima Trinità ancora consacrata, le rovine dell’insediamento centrale adiacente detto maschio e una Casa Canonica collegata alla chiesetta da un particolare passaggio sospeso.
Chiesa di Santa Maria del Petriccio o Santissima Annunziata XV secolo. Affreschi del XV secolo sotto il loggiato d’ingresso, in località omonima lungo la strada apecchiese.
– PRODOTTI TIPICI
Tartufo. Ad Acqualagna durante l’anno è possibile gustare diversi tipi di tartufo. Questo è possibile grazie al clima e al terreno che circonda tutta la zona. Il tartufo, conosciuto già in epoca romana e greca, è sempre rientrato tra i prodotti più buoni della terra. Ne esistono di diverse varietà.
Il Tuber Magnatum Pico: è il più famoso dei tartufi e il più costoso in commercio. Di forma più o meno rotondeggiante e regolare con cavità e sporgenze. La parte esterna è liscia o quasi, di colore giallo-biancastro. Il colore interno invece varia in base al grado di maturazione a cui è arrivato e alla pianta on la quale è vissuto in simbiosi: può variare dal bianco al marrone al rosato. Il suo odore è forte e aromatico; è un tartufo digeribile ed è solitamente consumato crudo. Il periodo tra la maturazione e la marcescenza è molto breve, quindi la conservazione è breve.
Il Tuber Melanosporum Vitt è il tartufo nero. La sua scorza è nera, rugosa con piccole verruche. È il tartufo alimentare per eccellenza perché molto appetitoso e digeribile. Il suo odore è aromatico e il sapore è squisito con la cottura. Solitamente si trova ai piedi della quercia e del carpino.
Il Tuber Borchii Vitt o Tuber Albidum Pico, detto anche “Marzuolo”, è il tartufo bianco. Generalmente con forma rotondeggiante e regolare, non raggiunge mai dimensioni grosse. La scorza ha un colore chiaro e liscio, la polpa invece presenta un colore fulvo quando giunge a maturazione. Il profumo è molto forte.
Il Tuber Aestivum Vitt è un altro tipo di tartufo nero. La sua grandezza varia dai 3/4 cm ai 10 cm. La scorza è bruna tendente al nero, con verruche a forma piramidale. Questa caratteristiche gli porta il soprannome di “Scorzone”. La polpa è di colore nocciola, più scuro con la maturazione, con vene di colore bianco. Ha un profumo che ricorda il fungo.