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La Transilvania incontra il Cous Cous

la transilvania incontra il cous cous

È Claudia Maria Catana, chef patron del ristorante Cucina ai Monti, la vincitrice della 24esima edizione del Cous Cous Fest con il piatto “La Transilvania incontra il Cous Cous”. Noi ve ne riportiamo la ricetta.

La Romania, alla prima partecipazione al festival, con la chef Claudia Maria Catana si aggiudica il Bia Cous Cous World Championship, il Campionato del mondo di cous cous che ha visto confrontarsi, a San Vito Lo Capo, chef di 8 Paesi (Afghanistan, Argentina, Italia, Marocco, Mauritius, Romania, Senegal e Spagna) in occasione della 24\esima edizione del Cous Cous Fest (ve ne avevamo parlato qui). La sua ricetta dal titolo“La Transilvania incontra il cous cous”, a base di carrè di agnello, rabarbaro, bacche di olivello spinoso, cipolla bianca, tuorli d’uovo, panna acida e alloro, ha conquistato il palato della giuria tecnica presieduta dalla blogger romano-americana Eleonora Baldwin e composta dagli chef Andy Luotto e Mareme Cisse, attuale campionessa del mondo in carica.

Catana, originaria di Sibiu in Transilvania, è chef e patron a Bracciano al ristorante Cucina ai Monti. Alle sue spalle, diverse esperienze in alcuni dei più prestigiosi ristoranti di Roma come Enoteca la Torre, con lo stellato Danilo Ciavattini, e Mirabelle all’interno dell’Hotel Splendide Royal.

Questa vittoria– ha detto la chef – è un’emozione grandissima che non mi aspettavo. Il cous cous non fa parte della nostra tradizione gastronomica ma in questa ricetta ho tentato di ideare una preparazione in cui la la semola potesse sposarsi ad ingredienti che fanno parte della nostra cucina, è quell’abbraccio che in questo momento non possiamo darci”.

Premi speciali per Italia, Spagna, Argentina e Senegal

L’Italia, rappresentata dallo chef palermitano Santo Petrocciani, vincitore del Campionato italiano, ha conquistato il premio speciale per la migliore presentazione del piatto, promosso da Conad e consegnato da Vittorio Troìa, divisione Sicilia Pac2000A Conad, mentre la Spagna, in gara con Juan Carlos Peña Pérez ha vinto il premio per la ricetta più sostenibile, sostenuto da UniCredit e consegnato da Salvatore Malandrino, regional manager di UniCredit. Secondo la giuria tecnica è stata la ricetta dell’Argentina, proposta dalla chef Lola Macaroff, la più originale. Il premio, promosso da Amadori, è stato assegnato da Danilo Bocca, capo distretto canale normal-trade di Amadori.E’ andato infine al Senegal, rappresentato dallo chef Bamba Barry il premio “salute e integrazione” assegnato dal progetto europeo I-Care e assegnato da Rosa Costantino, Project Manager del progetto.

La ricetta: La Transilvania incontra il Cous Cous

Ingredienti

Carrè di Agnello 800g
Cous Cous 600g
Rabarbaro 300g
 Bacche di Olivello Spinoso 200g
Cipolla Bianca 2
 Carote 2
Tuorli d’uovo 2
Panna Acida 100g
 Alloro 4 foglie
Vino bianco 1 bicchiere
 Succo di 1 limone
Sale e Pepe Q.B.
 Zucchero 50g
Olio EVO Q.B.
Timo 2 rametti
Rosmarino 2 rametti
 Burro 50g
 Miele millefiori100g

Procedimento

Preparare un brodo con le ossa di agnello, cipolle, carote e foglie di alloro. Sfumare con il vino e aggiungere sale e pepe. Coprire con acqua fredda e portare a ebollizione, far cuocere per circa 40 minuti a fuoco moderato. A cottura ultimata, filtrare e condire con la panna acida i tuorli d’uovo e il succo di limone quindi idratare il cous cous. Tagliare il rabarbaro a cubetti, con zucchero, mezzo succo di limone e 50g di Olivello Spinoso, fare una confettura.

Per la coulis di Olivello: appassire mezza cipolla bianca in un filo d’olio, con 100 g di Olivello Spinoso, il miele, sale e pepe q.b., cuocere per circa 3 minuti, frullare e passare al setaccio. Rosolare il carré di agnello in una padella antiaderente con un filo di olio, aggiungere una noce di burro con timo e rosmarino. Inserire al forno, preventivamente scaldato a 200 gradi, per circa 10 minuti.

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