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Marcello Corrado e la sua visione della situazione, ora che la Toscana è appena diventata rossa

marcello corrado

Marcello Corrado, 1 stella Michelin a Rocca d’Orcia, ci racconta il polso della situazione per chi vive in una regione che è appena diventata “rossa” e quindi dove è permessa solo l’attività di delivery e asporto

Marcello Corrado, stella Michelin della Val d’Orcia, “in controtendenza rispetto alla moda del momento” così ama definire la sua cucina, ci racconta la sua esperienza come chef durante la pandemia. E ora che la Toscana è diventata zona rossa, ci rivela che aveva già chiuso a pranzo, molto prima dell’ultimo dcpm.

Come è andata la situazione post lockdown? È cambiata la tua clientela? 

“Post lockdown, la clientela del ristorante è notevolmente cambiata, è venuta a mancare una fetta importante di clientela estera che qui in Toscana fa la differenza, soprattutto in estate. Abbiamo mantenuto i nostri ospiti fedeli e affezionati di nazionalità italiana rafforzando la clientela locale e delle regioni limitrofe. Decisamente scarsa l’affluenza di ospiti europei a causa delle limitazioni sugli spostamenti dovute all’emergenza sanitaria”. 

Il ristorante ha avuto dei benefici dall’estate italiana in termini di nuovi clienti e/o affluenza al ristorante?

“Abbiamo dovuto ridurre i giorni di apertura per far fronte ad una domanda concentrata quasi esclusivamente sul fine settimana e legata sostanzialmente al turismo di prossimità. I numeri ovviamente sono stati inferiori rispetto al periodo pre lockdown, come ben sappiamo la ristorazione in toto ha subito gravi ripercussioni”. 

Cosa ne pensi della decisione di chiudere i ristoranti in base alle regole del nuovo DPCM? 

“In realtà abbiamo già chiuso. Abbiamo tentato di mantenere il ristorante aperto per il solo servizio del pranzo seguendo le disposizioni vigenti che impongono la chiusura alle 18:00. Questo significava restare aperti unicamente per il pranzo del sabato e della domenica. Non aveva senso rimanere aperti. Ci auguriamo di riaprire il 3 dicembre”. 

La tua proposta gastronomica è cambiata pre e post lockdown? Hai fatto delivery? 

“La nostra proposta gastronomica non ha subito grandissimi stravolgimenti. Abbiamo offerto due menu degustazione: “Qui” a base di carne e “Là” a base di pesce. Unitamente c’è la possibilità di scegliere a piacimento due o tre portate dai menu degustazione proposti. Abbiamo tentato anche con il servizio delivery in una fase iniziale. Riteniamo però che il delivery rappresenti una soluzione valida per realtà ubicate in città o grandi centri abitati piuttosto che per un ristorante come il nostro, situato in un antico borgo toscano”. 

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