Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
In Vino VeritasNotizieVino

Sicilia sostenibile per natura: i vini della DOC all’insegna delle “best practices”

Il Consorzio di tutela vini DOC Sicilia, di concerto con la Fondazione SOStain Sicilia è stato il motore dell’iniziativa Sicilia Sostenibile per Natura che ha ribadito il suo impegno per una viticoltura sostenibile. Noi abbiamo degustato alcune tra le migliori etichette isolane di Grillo e Nero d’Avola e vi diciamo quali sono le più rappresentative.

L’impegno del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia per viticoltura sostenibile

È partita dal Consorzio di tutela vini DOC Sicilia, di concerto con la Fondazione SOStain Sicilia, l’iniziativa legata ad un momento di riflessione e di analisi del settore vitivinicolo siciliano, da anni impegnato nella promozione di uno sviluppo sostenibile.

La denominazione Sicilia DOC

La denominazione Sicilia DOC è stata istituita nel 2011, a partire dalla precedente Sicilia IGT, del 1995, per promuovere e preservare le varietà di uve autoctone isolane, far conoscere la storia del vino dell’isola e salvaguardare la reputazione del marchio Sicilia in ambito vitivinicolo. Focalizzandosi sul miglioramento degli standard qualitativi, inclusa la riduzione delle rese nei vigneti, la Sicilia DOC mira a contribuire alla continuazione del complesso patrimonio viticolo della Sicilia.

Comprendendo sia piccole che grandi cantine, la DOC Sicilia è focalizzata sui vini siciliani bianchi e rossi che hanno un profondo legame con il loro territorio di origine.

Il territorio della DOC Sicilia

La denominazione comprende tutto il territorio della regione Sicilia, la principale isola del Mediterraneo con una estensione di 25.460 Kmq. È una regione prevalentemente collinare, mentre per il 24,5% è montuosa e per il restante 14,1% è pianeggiante. Il clima della Sicilia è Mediterraneo, con estati calde ed inverni miti e piovosi, e con stagioni intermedie molto mutevoli. Sulle coste, soprattutto quella sud-occidentale, il clima risente maggiormente delle correnti africane, per cui le estati possono essere torride.

La storia

Furono ì Greci nell VIII sec. a.C. a diffondere la coltivazione della vite e a introdurre l’alberello egeo e i siciliani divennero esperti conoscitori delle tecniche di coltivazione della vite. I vini siciliani furono apprezzati anche nell’antica Roma da Plinio il Vecchio, noto per la sua competenza in materia, prediligeva il Taormina bianco, prodotto con le antiche uve Catarratto bianco, Carricante, Grillo, Inzolia e Minnella bianca.

La DOC Sicilia oggi

Oggi la denominazione Sicilia DOC comprende oltre trenta tipologie di vino, tra cui un vino bianco, rosso e rosato di base, un rosso riserva e un rosso vendemmia tardiva, uno spumante bianco e uno rosato e altrettanti vini varietali quanti sono ì vitigni autorizzati alla vinificazione nella regione Sicilia, con almeno l’85% della massa proveniente dalla vinificazione della varietà riportata in etichetta.

I dati sulla viticoltura biologica in Sicilia

Il vigneto biologico siciliano è il più grande d’Italia, pari a 30.084 ettari. Una superficie che corrisponde a tre volte il vigneto biologico del Veneto, al doppio di quello toscano e a quasi il doppio del vigneto bio della Puglia. La Sicilia è quindi la più grande zona vitivinicola biologica in Italia, pari al 34% della superficie bio italiana. I produttori siciliani che oggi producono uve biologiche sono il 22%: ciò significa che più di un produttore su 5 ha scelto questa strada e, di tale evidenza, non possiamo che esserne orgogliosi. Una soddisfazione suggellata dai numeri, che sono notevoli: nel 2018 il numero di bottiglie di vino bio ha raggiunto quota 8.293.085, per crescere fino alle 10.328.089 bottiglie del 2019.

I numeri del 2020

Lo scorso anno c’è stata una flessione, ampiamente prevedibile, ma del tutto in linea con il rallentamento causato dalla pandemia: l’imbottigliato bio è stato pari a 9.807.003, che corrisponde al 10,82% del totale di bottiglie prodotte nel 2020, vale a dire 90.594.310. In generale, l’imbottigliato bio nel 2020 supera del 18,25% quello del 2018.  Quest’anno, con dati aggiornati al 30 settembre, la Sicilia ha prodotto 9.182.800 di ettolitri di biologico, per un totale di 9.182.800 di bottiglie, che corrisponde al 12,9% delle bottiglie del 2021: 71.169.733, sempre al 30 settembre.

La mission di SOStain

La Fondazione SOStain ha raggruppato 24 aziende vinicole, aderenti ad un programma per la certificazione della sostenibilità per la viticoltura e l’enologia siciliana dotato di 10 requisiti da rispettare e sostenere per poter ottenere la certificazione, in modo da  stimolare la crescita di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli.

Il marchio SOStain è nato con l’obiettivo, ambizioso quanto realizzabile,  di indirizzare la ricerca attraverso una commissione tecnico-scientifica, costituendo anche una società di servizi chiamata SiciliaSOStain per la formazione, l’assistenza tecnica ed il controllo del protocollo previsto dal disciplinare della Fondazione, processo che sarà certificato da un ente esterno e indipendente.

Tante gli ambiti di intervento di Sostain:  dalle problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti, alla formazione della managerialità, alla costituzione di una banca dati e alla sua digitalizzazione fino al problema delle fonti rinnovabili e alle questioni degli imballaggi, dell’inerbimento e del fabbisogno idrico.

Il Grillo e il Nero d’Avola

Il Grillo e il Nero d’Avola sono, tra le DOC isolane, le più rappresentative.
Il Grillo nasce dall ’incrocio creato dal  barone Antonio Mendola di Favara (AG)  nel 1874 tra catarratto bianco e zibibbo per  dar vita ad un nuovo vitigno che si adattasse perfettamente alla vinificazione dando al Marsala una componente aromatica maggiore. Dal 2004 ad oggi vi è stato un vero e proprio boom che ha portato una crescita esponenziale della superficie vitata che, mentre nel 2003 era di 2300 ettari, nel 2020 arriva a ben  8450 ettari vitati. Esiste nel grillo una distinzione tra il  Biotipo A compatto ed il Biotipo B spargolo dal quadro aromatico variabile in base alla zona e ai metodi di allevamento, vinificazione e affinamento.

Il Nero d’Avola, detto anche Calabrese, è un vitigno a bacca nera siciliana ed ha il suo territorio di origine nelle località di Eloro, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa. Il sinonimo “Calabrese”, con cui il vitigno era indicato nell’Ottocento, nasce probabilmente da un’errata italianizzazione delsiciliano “Calaravrisi”, che significa “uva (cala) di Avola”. Altri sinonimi utilizzati sono infatti Calea-Aulisi e Calaulisi. Esistono diverse differenze di carattere fra i Nero d’Avola prodotti nella parte centro occidentale della Sicilia e quelli della zona sud-orientale: i primi risultano quasi sempre più fruttati e dolci al palato; i Nero d’Avola coltivati nella zona sud-orientale, sono decisamente più fini e articolati, con spiccati sentori di fiori secchi e spezie. Sono, comunque, tutti vini di forte carattere, a volte un po’ spigolosi altre molto eleganti.

Dieci etichette di Grillo tra le più  rappresentative della DOC Sicilia

Baglio del Cristo di Campobello Laluci 2020
Naso floreale con note di pera Williams e mela Smith. Sorso armonico e aggraziato con qualche punta acida.

Casa Grazia Zahara Grillo 2020
Naso floreale  con spiccati sentori di frutta, spezie ed erbe mediterranee. Sorso pieno vivido e fresco sorretto da una buona spalla acida.

CVA Fileno 2020
Naso intenso di fiori bianchi e frutta fresca. Sorso fresco e fragrante con finale erbaceo  lungo e persistente.

Alessandro di Camporeale Grillo Vigna di Mandranova 2020
Naso delicato di fiori bianchi con sentori erbacei e agrumati. Sorso pieno e fresco che avvolge il palato con frutta a polpa bianca come pera e pesca. Finale lungo e persistente.

Cusumano Sharmis 2020
Naso floreale con spiccate note di erbe mediterranee. Sorso fresco e pieno dalla buona persistenza.

Feudo Disisa- Grillo  2020
Naso ricco e pieno  di fiori e frutti a polpa bianca. Il sorso è sorretto da una buona acidità che ne garantisce la longevità. 

Fondo Antico Grillo Parlante  2020
Naso intenso di frutti e fiori bianchi con sorso estremamente fresco dalla grande piacevolezza e persistenza palatale.

 Fina Che Brilla 2020
Naso floreale dal bel frutto pieno a polpa bianca, sorso succoso e sapido sorretto da una buona acidità.

Gorghi Tondi Coste a Preola 2020
Al naso pera Williams e mela Smirth. In bocca sorso fresco e sapido dalla grande armonia e persistenza.

Tenute Orestiadi Grillo 2020
Bel naso carico  di proposte olfattive intereressanti che spaziano dai sentori floreali vividi e intensi a qualche lieve spinta agrumata.Sorso fresco, vivace e persistente.

Dieci etichette di Nero d’Avola  tra le più  rappresentative della DOC Sicilia

Donnafugata Sherazade 2020
Nero d’Avola esemplare. Naso di marasca e spezie miste. Sorso succoso dal tannino morbido e ben levigato. Ottima la persistenza palatale.

Colosi Nero d’Avola 2020
Marasca e amarena al naso. Bocca dal sorso ricco e succoso con sentori pieni di frutta e fiori rossi appassiti. Lungo e avvolgente al palato.

Cusumano- Disueri Tenuta San Giacomo 2020
Naso elegante di fiori e frutti a bacca rossa. Sorso dal frutto carico e ricco che lascia grande persistenza palatale.

Caruso & Minini- Naturalmente Bio 2019
Naso floreale di viola mammola e garofani rossi. Sorso ricco vivido e sapido con un tannino vellutato ed elegante.

Fondo Antico Nenè 2019
Un nero d’Avola d’autore con il giusto equilibrio tra il naso floreale di viola mammola e garofani rossi e il sorso carnoso e vivace che permea il palato e si fa a lungo  ricordare.

Alessandro di Camporeale – Donnatà 2019
Naso ricco e pieno di fiori rossi e viola mammola. Bocca ampia che spazia dalle note di rosa e viola a quelle di marasca e prugna in confettura. Bella persistenza palatale.

Riofavara Spaccaforno 2019
Naso complesso dai profumi avvolgenti che vanno dalla ciliegia  e frutti di bosco alle note floreali di viola e garofanini. Il sorso è ampio e godibile e avvolge il palato con un tannino vellutato e dalla buona persistenza.

Duca di Salaparuta Passo delle Mule 2019
Pieno e intenso al naso di fiori e frutti rossi, esplode in un sorso fresco e vivido che lascia un palato vellutato e ben avvolto.

Feudo Arancio Nero d’Avola 2019
Naso di ciliegia e  frutti di bosco. Sorso pieno, intenso e avvolgente.

Abbazia Santa Anastasia Sensinverso 2016
Bel naso di ciliegia marasca e amarena sotto spirito e fiori rossi. Bocca dal sorso pieno ed intenso in cui torna un frutto succoso e spezie dolci. Resta a lungo al palato e si fa ricordare. 

Articoli correlati

Natale d’Italia: le più famose ricette regionali

Sara De Bellis

La Stagione delle Terrazze: Fiore Roof Garden & il Settimo Piano del Radisson Blu es. Hotel / quarta puntata / ogni venerdì

Sara De Bellis

Roma. Butterfly Bistrot torna a Piazza di Siena con spettacoli e cucina gourmand

Giorgia Galeffi