Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
BereBollicineIn Vino VeritasItinerariVino

10 vini veneti da non perdere per salutare il 2020

10 vini veneti

10 vini veneti, dall’antipasto al dolce, che ci hanno fatto innamorare in questo 2020

10 vini veneti: una bella sfida. Il Veneto è una terra fondata sul vino. E non è un’esagerazione. A qualsiasi ora, di passaggio a casa di amici o quando ci si poteva incontrare in un bar, non importa quanto tempo ci fosse a disposizione, il vino è sempre al centro di ogni proposta. Se siete in Veneto e non vi offrono del vino, sappiate che siete entrati in una casa ostile. O al massimo non veneta DOC.

Amarone, Valpolicella, Prosecco, Soave, Bardolino, Recioto, Lugana, la lista dei vini veneti è lunga, molti quelli conosciuti in tutto il mondo. Abbiamo selezionato (a fatica) i migliori 10 che abbiamo degustato quest’anno, per una top ten tutta veneta.

Amarone della Valpolicella Marne 180 Docg 2017, Tedeschi

Marne, come il suolo sul quale cresce e 180 come l’esposizione dei vigneti. Si tratta dell’Amarone punta di diamante dell’azienda agricola Tedeschi e il più adatto al mondo della ristorazione.

“Il Velluto” Recioto della Valpolicella Docg Classico 2016

Come per l’Amarone per la produzione del Recioto i grappoli di Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara rigorosamente raccolti a mano in questa tenuta della Valpolicella, nei poderi “Sengia” e “Maso” vengono mesi ad appassire naturalmente per circa centodieci giorni. Un vino corposo ma vellutato con un frutto ancora molto accentuato e intrigante, Vino rosso rubino con un bouquet etereo e con un delicato profumo di frutta cotta e spezie dolci ha un corpo pieno con sentore di prugne secche e cannella.

Spumante Prosecco DOC brut senza solfiti aggiunti- Cantina Pizzolato

Solo vini biologici e vegan: una sfida che è caratterizzata dalla volontà di rispettare l’ambiente ed eliminare l’uso di sostanze chimiche, sfida che Pizzolato porta avanti ogni giorno con soddisfazione ed orgoglio. Anche il packaging è rispettoso dell’ambiente caratterizzato da una velina, da una legatura a mano e da un’etichetta a basso impatto ambientale in carta riciclata realizzata con il 15% di vinacce dell’uva della cantina e la cui carta rimanente contiene il 40% di fibre riciclate post-consumo e il 45% di cellulosa vergine.

Amarone della Valpolicella La Bastia 2016 Tinazzi

Uno dei vini più importanti di questa azienda veronese: Il colore è un bel rosso intenso con riflessi granati. Al naso questo vino fa capire da che tipo di vitigni proviene: Corvina, Corvinone e Rondinella, vitigni autoctoni della zona della Valpolicella, e uve rappresentative della provincia di Verona. Il profumo dell’Amarone è molto intenso e presenta un ampio spettro olfattivo con aromi di frutta rossa, a partire dalla ciliegia per arrivare ad un’evoluzione degli aromi come marmellata e marasca.

Lessini Durello Doc 60 mesi dell’azienda agricola Gianni Tessari 

Vincitore del titolo di Grande Vino per la guida Slow Wine 2018, si tratta di una bollicina insolita per il Veneto, dei monti Lessini, tra Verona e Vicenza, un’area di origine vulcanica dove l’uva spicca per acidità e ricchezza di tannini, elementi che caratterizzano vini di struttura, sapidi e minerali. Un metodo classico che esprime al meglio i sentori intriganti di pane e frutta matura, anche la parte floreale, in uno stile barocco e inusuale per la zona.

Prosecco Doc Treviso Rosé Millesimato 2019 di Ca’ di Rajo

Metodo charmat lungo con 90 giorni in autoclave, presenta un perlage elegante, finissimo e persistente. Il colore rosa esprime tutta la ricercatezza di queste bollicine. Di buona struttura, equilibrato e sapido, al palato risulta gradevole e armonico. Al naso rivela note di rosa, frutti di bosco freschi e fragoline.

Rosso veronese Igt Siresol 2015 di Jako Wine

“Siresol” è nato dalla sinergia tra Severino Barzan, storico proprietario della “Bottega del Vino” di Verona, uno dei locali più iconici della città veneta dell’amore, che così firma la “collezione di Severino” con i selezionatori di Jako Wine. Al naso la potenza che emerge è impressionante per finezza ed eleganza, al gusto è un trionfo di sapori, creando quell’armonia esclusiva propria dei vini di grande prestigio. Note calde e minerali, frutta ed equilibrio con l’acidità fine ma persistente.

Riviera del Garda Classico Chiaretto DOC Stilrose di Santa Margherita

Un blend particolare per un rosè suis generis: Groppello prevalentemente), Barbera, Sangiovese e Marzemino, del Lago di Garda. Il delicato colore rosato introduce le fragranze floreali di rosa canina e le note fruttate di arancia e fragoline di bosco con accenni di lychee e di zenzero in una espressione olfattiva elegante e al tempo stesso variegata. La suadenza dei profumi trova progressiva manifestazione in una freschezza gustativa di gustosa succulenza, resa vibrante da una sapidità che dona propulsione alle croccanti nuance aromatiche di frutti di bosco e spezie dolci.

Prosecco Doc Extra Dry Biologico Alberto Nani

Ciò che conquista del Prosecco Extra Dry Alberto Nani è il bouquet floreale deciso e piacevolmente complesso, che dà un’anticipazione della vivace mineralità racchiusa nel bicchiere. La sua struttura elegante e raffinata seduce il palato. Si abbina piacevolmente sia a piatti della cucina italiana sia internazionale. Tanti i premi per questo prosecco bio: Mundus Vini Biofach 2018 e 2017, Mundus Vini 2018 e 2017, Berliner Wein Trophy 2018 e Venere Callipigia 2018.

Lugana Sergio Zenato Riserva

Frutto di autentica passione, questa Riserva di Lugana è il risultato della storia della famiglia Zenato. L’uva proviene dalle viti più vecchie del “Podere Massoni” con una raccolta leggermente tardiva, verso la metà di ottobre. La fermentazione avviene per circa il 70% in botti di rovere e per il 30% in acciaio. Il colore è oro chiaro con riflessi brillanti; il profumo è intenso e sfaccettato, con note floreali e agrumate, spezie, susina bianca e vaniglia. Sapore pieno, di grande spessore ed equilibrio.

Articoli correlati

I Migliori Vini Italiani 2024: il viaggio “alla base del piacere” targato Luca Maroni

Redazione

I Quattro Moschettieri dell’Agro Pontino: quando la Valorizzazione di un Territorio passa per l’Alta Cucina

Sara De Bellis

Brunch is the new black: 10 Brunch a Roma da provare

Valentina Franci