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Cristoforo Trapani: le sue previsioni per il 2021

Cristoforo Trapani

Quale sarà il futuro della ristorazione gourmet? Lo abbiamo chiesto a Cristoforo Trapani, chef de La Magnolia dell’hotel Byron di Forte dei Marmi.

Cristoforo Trapani è uno degli chef più giovani e già stellati d’Italia, classe 1988 di Piano di Sorrento, con un parterre di esperienze enciclopedico. Ha cucinato da Heinz BeckAntonino CannavacciuoloMoreno CedroniDavide ScabinMauro Colagreco, ma continua a fare stage formativi, come quello da Yannick Alléno. Lui e il proprietario del Magnolia dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi, Salvatore Madonna, si sono conosciuti al Piazzetta Milù, a Castellammare di Stabia, dove Trapani era già chef: è stato amore (lavorativamente parlando) a prima vista. Cristoforo Trapani ha avuto il suo debutto nel 2014, come vincitore del premio Chef Emergente Sud attribuito dal critico enogastronomico Luigi Cremona). Lo abbiamo intervistato per avere un’idea del suo 2021.

Quando avete programmato di riaprire? Quali sono le prospettive per la prossima estate?

“Stiamo lavorando per riaprire a Pasqua sempre che le condizioni siano idoneee. Immagino un’estate in linea con quella dello scorso anno con pochi stranieri e la prevalenza degli italiani, speriamo di poter lavorare almeno in questo modo”.

Quando pensi sarà possibile tornare a pieno regime?

“Purtroppo credo si potrà avere una vera e consistente ripresa da fine anno, e sarà il 2022 l’anno della rinascita”.

Sei soddisfatto degli aiuti promessi dal governo? Hai dovuto mettere tutto il personale in cassa integrazione in questo periodo?

“No, non per nulla soddisfatto, soprattutto per la mancanza di lungimiranza in un settore nevralgico come il turismo per il nostro Paese. I nostri dipendenti hanno e stanno usufruendo nella cassa integrazione ma è sempre anticipata dalla proprietà, per garantire loro una sopravvivenza dignitosa”.

La tua proposta gastronomica è cambiata pre e post lockdown? Hai fatto delivery?

“No, la nostra proposta è rimasta la medesim, anche perché la nostra cucina non è l’ideale per il delivery”.

Come vedi il futuro della ristorazione?

“Appena ci sarà data l’opportunità ripartiremo, credo sia un settore importante, sia per l’occupazione che per l’offerta, che rende unico il nostro Paese e la nostra cultura”.

Nel 2021 la formula ristorazione gourmet sarà ancora vincente o rischiamo di tendere verso una cucina più popolare?  

“La nostra proposta gourmet rimarrà quella già offerta e crediamo abbia una valenza importante per i nostri clienti”.

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