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Gelato Sospeso: un cono per i bimbi in difficoltà

gelato sospeso

La terza edizione dell’iniziativa dell’associazione Salvamamme per aiutare le famiglie meno fortunate. “Gelato Sospeso 3.0” partirà da Roma e si estenderà poi in tutta Italia fino al 31 ottobre. Ecco come donare e come aderire

Parte da Roma anche quest’anno “Gelato Sospeso 3.0”, l’iniziativa dell’associazione Salvamamme patrocinata dalla Regione Lazio (e destinata poi ad estendersi in tutta Italia) che proprio come l’antica usanza del caffè a Napoli promuove nei mesi caldi dell’estate un piccolo gesto di solidarietà nei confronti delle famiglie in difficoltà economiche.

La terza edizione della campagna coinvolgerà chioschi, bar e naturalmente gelaterie, attività che lo scorso anno raggiunsero quota 400, per un totale di «40mila gelati sospesi» come ricordano gli organizzatori della Onlus.

Per donare un cono o una coppetta basterà entrare in uno dei locali aderenti (sono già una cinquantina a Roma, contraddistinti dalla locandina affissa sulle vetrine d’ingresso) prendere un gelato e pagarne due: l’offerta in denaro per il secondo verrà lasciata nel vaso trasparente messo a disposizione dei negozi. Verrà poi emesso uno scontrino al momento della consegna del gelato alla famiglia che lo riceverà. Tutti i gelati rimasti sospesi, invece, saranno regalati agli ospiti delle case famiglie e a quelli delle case di riposo.

Sul sito e sui social di Salvamamme come sul sito e sui social di “Gelato Sospeso” è disponibile la mappa (in continuo aggiornamento) degli indirizzi che hanno aderito all’iniziativa.

La locandina

Gli esercizi commerciali che vogliono partecipare attivamente a “Gelato Sospeso 3.0” possono ancora farlo (d’altronde l’azione solidale andrà avanti fino al 31 ottobre prossimo): sempre sul sito di Salvamemme bisognerà scaricare e stampare la locandina da esporre nei punti vendita e comunicare la propria adesione «in modo da implementare la mappa dell’intero network».

L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella illustre di Frigo, la gelateria artigianale di Cristina Bowerman.

 

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