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Marc Lanteri: “Perdere la stella è stata una doccia fredda”

Marc Lanteri

Marc Lanteri è il paladino del tartufo bianco d’Alba al ristorante Al Castello a Grinzane Cavour, all’interno della storica fortezza del Conte Camillo Benso. Lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare della perdita della stella e del futuro di questo luogo dal fascino d’altri tempi.

Marc Lanteri parla con un po’ di amarezza, raccontando, a ragione, quando gli chiediamo spiegazioni sulla perdita dell’ambita stella Michelin: “In quest’anno così difficile per tutti  proprio non ce lo aspettavamo ed è stata una vera doccia fredda. Mi ha avvisato mia moglie che stava seguendo la diretta web e sono rimasto di stucco“.

“La Guida Michelin comunque non si giudica – prosegue Marc Lanteri – e non posso assolutamente parlare male di una cosa che porto nel cuore da sempre: se abbiamo perso la stella un motivo ci sarà, ma questo non ci ostacolerà per ripartire con ancora più grinta nell’ottica di poterla recuperare al più presto. Fin troppo polite per uno chef che è stato “punito” in un anno come questo, che sarà ricordato negli anni come l’anno nero della ristorazione (e non solo).

Una voce che parte dallo splendido castello di uno dei più grandi politici italiani, Camillo Benso Conte di Cavour, sede anche della confraternita del Tartufo Bianco d’Alba e dell’Enoteca regionale.

Certo, visto il periodo che stiamo vivendo, forse la Michelin avrebbe potuto posticipare questa decisione e permettere a tutti di lavorare nel modo più sereno possibile” ammette infine Marc Lanteri.

Lo abbiamo intervistato anche per capire la situazione del ristorante che ha vissuto questa estate e per capire, forse, se veramente la perdita della stella impatterà sul futuro di questo ristorante dal fascino d’altri tempi.

Come è andata la situazione post lockdown? 

“La ripresa post lockdown è stata dura, il Governo dovrebbe darci degli aiuti maggiori, da soli non possiamo farcela”. 

È cambiata la tua clientela in questa estate molto italiana? 

“Sicuramente, siamo un polo attrattivo per stranieri, in estate e inverno, durante la stagione del tartufo bianco. Posso però dire che quest’anno ci hanno scoperto molti locali e italiani. La frequenza degli ospiti nostrani è aumentata e abbiamo anche avuto nuovi clienti”.

Cosa ne pensi della proposta della decisione di chiudere i ristoranti in base alle regole del nuovo DPCM? 

” La sicurezza del popolo viene prima di tutto anche se le incoerenze ci lasciano un po’ perplessi, tanti negozi sono aperti e non vedo una sostanziale differenza di un’attività come la ristorazione, soprattutto quella gourmet, che tiene già le persona distanziate”.

La tua proposta gastronomica è cambiata pre e post lockdown?

” Sì, il menu à la carte si è un po’ semplificato.  La nostra richiesta è quella di scegliere un menu degustazione prima dell’arrivo degli ospiti, in modo da prenotarla con anticipo. Sarà forse questo il motivo della penalizzazione?”.

Hai fatto delivery? 

“Sì, è iniziato durante lo scorso lockdown e ora abbiamo ripreso, devo dire che ci sta dando anche dei frutti”.

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