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Palermo: ultima tappa del tour con i vini Mezzacorona e i piatti della tradizione italiana firmato Gambero Rosso

mezzacorona

Specialità locali e grandi vini. È stato questo il feel rouge proposto dal Gambero Rosso per un tour enogastronomico che ha condotto i vini Mezzacorona da Nord a Sud Italia ad incontrare i piatti della tradizione. Quattro i ristoranti coinvolti, quattro le tappe: Milano, Firenze, Roma e Palermo, rispettivamente presso Pont de Ferr, Cibrèo, Antico Arco e Villa Clelia. 

Il tour che ha portato I vini Mezzacorona in giro per l’Italia ad incontrare le specialità locali ha avuto inizio il 21 novembre 2019 a Milano presso Pont de Ferr di Ivan Milani e Maida Mercuri. In cui Milani ha portato con sé la passione per il quinto quarto e per il mare “assoluto”, mentre Maida si è  occupata della mescita e del buon servizio in sala.

Il 30 gennaio 2020 il tour è approdato a Firenze, a Cibrèo. Superare il traguardo dei 40 anni di gestione non è un gioco: ci è riuscito Fabio Picchi, che ha fatto della zona del mercato di Sant’Ambrogio il suo quartier generale proprio a partire da questo indirizzo all’epoca vero pioniere, con ricette del passato, spesso dimenticate, preparate sulla cucina a legna e proposte in ambienti diversi, ristorante e trattoria.

Il 20 febbraio 2020 il tour sbarca nella Capitale, all’Antico Arco. Da vent’anni il ristorante è un solido riferimento per la sua piacevolezza, professionalità e affidabilità: una proposta sicura e precisa in grado di  sorprendere senza eccessi.

L’ultima tappa, infine, si è svolta a Palermo, lo scorso 22 settembre 2020. L’attracco è al ristorante Villa Clelia, dove le sorelle Giada e Jessica Lo Monaco portano avanti il progetto della famiglia su un’idea classica e confortevole. Ai fornelli c’è Fabio De Luca, marito di Giada, che si muove agilmente tra piatti di mare e terra ma che è in grado di proporre un’ottima alternativa vegetariana usando prodotti di stagione e rivisitando in maniera originale e mai banale i grandi classici della cucina siciliana. Il servizio, garbato e preciso, è curato personalmente da Giada.

La serata è stata l’occasione per conoscere più da vicino la mission del gruppo Mezzacorona, il colosso enologico che poggia le basi su mirate strategie della cooperazione vitivinicola trentina. In pochi anni ha diversificato mercati e vigneti: opera in Sicilia con due moderne strutture (Feudo Arancio, nell’agrigentino e Villa Albius in provincia di Ragusa), ma ha ben saldo il suo cuore enologico che batte sempre nel nativo Trentino con la produzione di Teroldego Rotaliano, del Trentodoc e con il marchio Rotari.

Mezzacorona: la storia

Grandi volumi, precisi obiettivi qualitativi, pratiche agronomiche sempre più ecosostenibili e una cura assoluta nelle tecniche di vinificazione. Queste sembrano essere le parole d’ordine grazie alle quali nel bicchiere ogni vino esprime la propria personalità e il terroir di provenienza in maniera impeccabile, precisa e puntuale.

Dal 1904 in Trentino, generazioni di famiglie hanno scelto di operare nel rispetto dell’ambiente con tecniche di lavorazione sostenibili coltivando i propri vigneti con sistemi di produzione integrata, garantendo prodotti sempre più naturali. Un attento team di enologi e agronomi lavora quotidianamente al fianco dei viticoltori seguendo con passione l’intero ciclo di vita del prodotto, mettendo al servizio della tradizione le più avanzate tecniche e attrezzature di produzione. I 1600 soci viticoltori coltivano 2800 ettari di vigneti in Trentino Alto Adige con una produzione orientata in prevalenza verso varietà di uva a bacca bianca (75%) insieme con pregiate uve rosse simbolo del territorio trentino. 

In particolare  Mezzacorona detiene la leadership nella produzione di 5 varietà: Pinot Grigio, Chardonnay e Gewürztraminer per le uve bianche e Teroldego Rotaliano e Lagrein per le uve rosse. L’azienda utilizza le più avanzate tecnologie per garantire produzioni di eccellenza e opera con la massima attenzione al rispetto dell’ambiente e del territorio adottando le tecniche più innovative per la sostenibilità e la salubrità dei prodotti” ci racconta Maurizio Maurizi enologo aziendale.

Oltre ai vini Mezzacorona durante in abbinamento tre etichette, rispettivamente Rotari e Feudo Arancio. Nel primo caso si tratta di aromi e profumi inconfondibili che provengono dalle valli e dalle colline del Trentino nel cuore delle Dolomiti dando vita a uno spumante elegante e contemporaneo forgiato dagli elementi montani. Dall’altra parte, diametralmente opposti, i vini Feudo Arancio mostrano tutta la solarità e il cuore mediterraneo della Sicilia da cui prendono I natali e di cui mutuano la ricchezza, l’intensità e l’aromaticità. 

Menu della serata e wine pairing

Allo “Sfincionello fritto e crudo di alici” è stato  abbinamento Trento Extra Brut Alperegis ‘13 Rotari. Uno spumante ottenuto da uve chardonnay, dal perlage elegante e omogeneo e dall’impatto olfattivo notevole. Note muschiate e di  mela golden. Il sorso è robusto sorretto da una spiccata acidità. Chiude con finale fine e persistente.

Alla Ricciola in oliocottura su pesto trapanese e mandorle e bottarga di tonno  e il muffin di melanzane con  crema Piacentino Ennese (proposta veg) è stato abbinato  il Trento Brut Flavio Ris. ‘11 Rotari. Prodotto da sole uve chardonnay coltivate nelle zone collinari lungo la Valle dell’Adige a nord di Trento offre al naso sentori agrumati e un sorso cremoso ed avvolgente, fresco e vibrante. In bocca non finisce mai.

Ai pennoni rigati con stracotto di polpo di basilico e ravioli di bufala su crema di pomodoro e melanzane arrostite (proposta veg) è stato abbinato il Trentino Pinot Grigio Sup. Musivum ‘16 Mezzacorona .Dalle uve provenienti dal comune di Mezzocorona, è un bianco  dalla beva fragrante e persistente.  Seduce l’olfatto con eleganti note di frutta bianca matura e raffinati sentori  agrumati addolciti da miele e fiori di camomilla. Il sorso è ricco al palato, e chiude piacevole armonia tra sapidità e suadente acidità.

Al tonno “al fumo” con spuma leggera al Piacentino Ennese  e pane bruciato al pomodoro e al fungo ripieno di spuma di patate e Piacentino Ennese (proposta veg) è stato abbinato Teroldego Rotaliano Nos Ris. ‘12 Mezzacorona,È un rosso dal colore  fitto, intenso, profondo, con avvolgenti note di frutti di bosco e in particolare di mirtillo e mora selvatica smorzate da sentori   di tartufo nero e cuoio che ne costituiscono caratteristica esclusiva.  I tannini sono avvolgenti e rivelano una texture vellutata con una struttura solida.

Alla cheese cake ai fichi d’india con quenelle di gelato al cioccolato di Modica e mandorle salate è stato abbinato il Passito Hekate ‘15 di Feudo Arancio. Blend di Zibibbo, Inzolia, Cataratto. Colore ambrato stupisce per la sua dolcezza naturale ed equilibrata  che ne impedisce la stucchevolezza. Il naso di albicocche, datteri e uva passa si ritrova nel sorso generoso, equilibrato e armonico che si fa ricordare a lungo al palato. Ottimo anche in abbinamento con formaggi stagionati.

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