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Pietrantonj: storia di una cantina lunga 8 generazioni

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Viaggio attraverso la storia e i vini di Cantina Pietrantonj, azienda abbruzzese a conduzione familiare situata nel cuore della Valle Peligna, in provincia di Pescara.

Quando si entra in una azienda vitivinicola, per una visita, è sempre un po’ un’incognita. Non sai mai che tipo di accoglienza ti verrà riservata. Se sarà fredda e distaccata o se verrai inserito in un tour con altre persone; se sarà veloce e superficiale, perché magari non c’è troppo tempo. Entri, ti guardi rapidamente intorno, timidamente dici “Buongiorno, avevo chiamato per…” e di lì a pochissimo capisci che tipo di giornata sarà. Ecco, così è iniziata la mia visita alla Cantina Pietrantonj, storica azienda abruzzese situata nel cuore della Valle Peligna, luogo di origine del Montepulciano d’Abruzzo.

Chi mi viene incontro è Alice, una delle due figlie di Nicola Pietrantonj, titolare della cantina fino al 10 maggio scorso, data in cui è venuto a mancare a 80 anni, a causa di complicazioni improvvise di alcuni problemi di salute degli ultimi anni.

Il sorriso di Alice mi fa capire subito che non sarà una visita proforma.

Venite nell’altra stanza, che stiamo più comodi”. Da quel momento sono passate più di due ore tra racconti e aneddoti, di luoghi e di ricordi, in cui Alice ci ha trasmesso non solo la sua riconoscenza e il suo amore per il padre, a cui deve la sua attuale posizione di agronoma nell’azienda, ma anche la sua profonda passione per questo mestiere, per la sua terra, per la sua cantina ricca di storia, per i suoi vini.

Papà era un gentiluomo di altri tempi. Un uomo garbato, cortese, che ha rappresentato il vino abruzzese e in particolare quello della Valle Peligna in modo elegante e moderno. Oggi siamo io e mia sorella Roberta, che si occupa della parte commerciale, a portare avanti l’azienda. Seguiamo i suoi insegnamenti, all’insegna dell’innovazione e della modernità”.

L’azienda

Un’azienda che si stende per circa 120 ettari, di cui 60 vitati e altri 60 di oliveti e seminativi. I vigneti sono situati ad un’altezza tra i 250 e i 370 mt; per la maggior parte sono di Montepulciano d’Abruzzo (circa 40 ettari), mentre il resto è suddiviso tra Trebbiano, Pecorino, Malvasia di Candia e vitigni internazionali.

“L’azienda agricola” – ci dice Alice – “nasce qui a Vittorito e risale al 1791, mentre l’attività vitivinicola di famiglia inizia grazie ad Alfonso Pietrantonj, nella cantina storica costruita prima del 1830. Qui si vinificavano e si conservavano i vini e qui ancora oggi invecchiano i nostri grandi vini rossi.” Oggi, accanto alla sede principale sorge la moderna cantina di vinificazione.

Dopo Alfonso, a migliorare la qualità del vino ci hanno pensato prima il figlio Italo (a cui ancora sono dedicate alcune etichette) e poi il nipote Nicola Pietrantomj, che nel 1889 fu il primo enologo abruzzese, diplomatosi alla Regia Scuola di Conegliano Veneto.

Quindi da 8 generazioni Pietrantonj produce vino dai diversi tenimenti sparsi a macchia di leopardo tra Vittorito e Corfinio, in un ambiente pedoclimatico con buone escursioni termiche giorno notte, una buona composizione del terreno, una costante ventilazione che controlla l’innalzamento delle temperature d’estate e garantisce la sanità delle uve.

La cantina storica

Seguitemi, vi porto a visitare la cantina storica”. Alice ci fa strada, attraversando il meraviglioso giardino di famiglia, curato dalla nonna e dalla mamma e ci apre le porte della storica cantina, lasciandoci senza fiato.

Un viaggio nella storia del vino, un piccolo museo, con le attrezzature perfettamente conservate. Vi sono due torchi del ‘700, la prima pigiadiraspatrice, risalente ai primi del Novecento e le attrezzature dell’antica distilleria che produceva acquavite, attività che la cantina ha portato avanti fino al 1930.

E poi la sorpresa che non ti aspetti.

Nel 1893 Alfonso Pietrantonj, in seguito all’aumento della produzione, fece costruire due grandiose cisterne dalla capacità complessiva di 1402 ettolitri, poste a 14 metri sottoterra. Sono due tini unici al mondo perché il loro rivestimento interno venne fatto di formelle di vetro di Murano, ancora oggi in ottimo stato e che può ancora essere ammirato, grazie a un comodo ingresso a uno dei tini.

Entrare dentro è una esperienza quasi magica. Il suono della propria voce rimbomba in modo unico e si mischia all’eco delle altre voci, dando vita a un effetto sonoro indescrivibile.

E questa magia si ritrova un po’ anche nella moderna cantina. Anch’essa è dotata di antiche botti ultracentenarie di rovere e noce, enormi, le cui capacità vanno dai 32 ai 365 ettolitri, realizzate nel 1870 da maestranze locali ed ancora oggi utilizzate dopo essere state attentamente restaurate ed interamente rivestite di acciaio.

Abbiamo fatto tardi e non ho i vini a temperatura giusta.” – ci dice Alice a fine visita – “Per cui, teneteli, portateli a casa e con calma fate la degustazione”.

Noi quei vini li abbiamo assaggiati e ve li raccontiamo a seguire, ringraziando Alice e la sua famiglia per averci ricordato ancora una volta che il vino è tutto questo. Soprattutto è il frutto di una storia di uomini e donne, della loro fatica e del loro rapporto unico con la terra, per renderci la vita allegra e per regalarci emozioni uniche al mondo.

Vini degustati

Temè Pecorino Spumante Brut

Un metodo Charmat con presa di spuma in autoclave e affinamento in bottiglia per circa 4-6 settimane. Il Perlage è fine e persistente. Al naso si presenta in modo garbato, con sensazioni floreali, agrumate e tocchi tropicali. AI palato è fresco e sapido, di facile bevuta.

Malvasia Bianco IGT 2021

Colore giallo paglierino tenue. L’olfatto è assolutamente piacevole e delicato, con note aromatiche e richiami floreali. In bocca ha una buona sapidità e una rotondità piacevole, rafforzata dalla persistenza e dalla struttura.

Cerano Trebbiano d’Abruzzo Doc Superiore 2019

La fermentazione di questo vino avviene in piccole botti di rovere francese dove rimane poi sulle fecce nobili per quattro mesi. Seguono tre mesi di maturazione in acciaio. Paglierino intenso, profumi raffinati di agrumi e spezie, al palato è caldo e strutturato.

ETICHETTA NERA Montepulciano D’Abruzzo DOC 2019

Vino dal colore rosso rubino intenso con riflessi granata. Al naso conferma la sua tipicità con sentori di marasca e frutti di bosco. All’assaggio evidenzia una buona struttura e si presenta morbido e leggermente tannico.

Cerano Montepulciano D’Abruzzo Doc Riserva 2015

Il vigneto di provenienza della riserva di Montepulciano dell’Azienda proviene dalla Tenuta del Cerano, a 340 mt s.l.m.). La resa per ettaro è di 90 q.li / ha. La macerazione delle uve avviene per 15 – 20 giorni a cui fa seguito un affinamento in tonneaux (5-10 hl) dove matura per 12 / 18 mesi. Di colore rubino intenso con sfumature granata, colpisce per l’impatto olfattivo che richiama alla frutta di sottobosco con note di vaniglia. Vino morbido, ben equilibrato, di grande struttura e persistenza aromatica.

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