Una grande festa ha accolto i primi 80 anni della Masardona e noi ne abbiamo approfittato per fare quattro chiacchiere con Enzo Piccirillo.
I compleanni vanno festeggiati e se poi si tratta degli ottanta anni della Masardona, la storica pizzeria di pizza fritta a Napoli, allora i festeggiamenti sono a 24 carati e qui il giallo non è solo il colore dell’oro ma è soprattutto il giallo dorato della superba pizza fritta.
Napoli 24 Carati è anche il nome della mostra fotografica che ha accompagnato i festeggiamenti della Masardona in piazza San Pasquale, evento realizzato in collaborazione con NSS EDICOLA, tra un talk, un live cooking e un Dj set.
Una storia che inizia nell’aprile del 1945, quando Anna Manfredi, nonna di Vincenzo Piccirillo, detta la masardona (la “messaggera”) cucinava pizze fritte per strada, fuori la porta di casa, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dove ancora oggi c’è l’Antica Friggitoria Masardona, prima e storica sede.
All’evento non poteva mancare quindi un assaggio dei famosi “Battilocchi”, serviti caldi e filanti secondo l’antica ricetta di famiglia perché come ribadisce Enzo Piccirillo al traguardo degli 80 anni si arriva preservando e tramandando le tradizioni.


Il nome Masardona deriva dal soprannome che fu dato ad Anna Manfredi, nota come la “messaggera” nella Napoli del dopoguerra. Oggi, qual è il messaggio che la Masardona diffonde?
“Oggi Masardona più che un messaggio diffonde e difende un ricordo autentico della storia della città. Con la nostra pizza riusciamo ad evocare quelli che sono sapori e sensazioni che si provavano 80 anni fa, un prodotto semplice ma buono, lavorato con pochi passaggi semplici ma precisi.
Masardona racconta quelli che sono i rituali storici intorno alla pizza fritta e, che solo chi li ha vissuti da sempre, può tramandarli”.
Qual è il segreto per una buona pizza fritta?
“È un prodotto abbastanza “complesso” nella sua creazione, dall’impasto alla farcitura fino alla fase finale di frittura.
Il segreto credo sia nei gesti che sono ormai diventati rituali, così precisi da consentire un risultato finale equilibrato dallo standard elevato, sempre.
Ovviamente una buona pizza fritta non dovrà risultare “pesante” dopo il pasto, quindi il primo aspetto da valutare è sicuramente la digeribilità sia dell’impasto sia della farcitura”.


Come si arriva al traguardo degli 80 anni restando fedeli alla tradizione ma al passo con tempi?
“Si arriva giorno dopo giorno, pizza dopo pizza, ripetendo sempre gli stessi gesti e riti “sacri” che sono stati trasmessi dalla mia bisnonna a mia nonna, poi a mio padre e poi a noi.
Questo ci permette di rimanere fedeli al risultato finale senza però che il lavoro ci pesi, e quindi nello stesso tempo ci aiuta ad ascoltare i nostri clienti, dai più storici ai più giovani, e provare a seguire le loro richieste rimanendo comunque attuali”.
Info utili
Masardona Napoli- via Giulio Cesare Capaccio, 27
Masardona Napoli – p.zza Vittoria, 5