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Borgo Egnazia. “Così affrontiamo la Fase2”

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Il famoso resort di Savelletri di Fasano apre le sue porte al periodo estivo post lockdown non senza qualche accortezza. Ne abbiamo parlato con Aldo Melpignano

Sono tante le domande e i dubbi legati alla ripartenza, tutti siamo chiamati a rivedere regole di vita e  le modalità di gestione del lavoro, occorre adottare un approccio positivo per individuare aree di criticità a cui rispondere con approcci innovativi. In queste settimane di lockdown Borgo Egnazia, il famoso resort a Savelletri di Fasano, meta di tanti vip italiani e internazionali non si è fermato. Ha creato internamente una task force dedicata con tavoli di lavoro focalizzati sui vari aspetti dell’accoglienza, in attesa di concordare la data di riapertura secondo le disposizioni normative in definizione a livello nazionale e regionale. Sarà ridotto del 30% il livello di occupazione del periodo estivo, per garantire spazi ancora più ampi e massima assistenza agli ospiti presenti. Abbiamo posto qualche domanda al titolare Aldo Melpignano.

Le iniziative governative di aiuto al comparto sono secondo lei adeguate o insufficienti, suggerisce alternative?

Su questo, legati da interessi comuni, ci siamo riuniti con altri albergatori tramite Confindustria Alberghi Puglia per ottenere dei provvedimenti a nostro favore. L’intento è quello di cercare di accelerare due passaggi fondamentali delle iniziative governative: la definizione delle regole sanitarie condivise e la facilitazione dell’accesso alla liquidità per le aziende.

La vostra esperienza è legata soprattutto agli ospiti internazionali, come cambierà il turismo nel medio e lungo termine in Puglia e in Italia?

A Borgo Egnazia abbiamo un 25-30% di clientela italiana e speriamo che i nostri connazionali, per forza ma soprattutto per scelta, decidano di passare le vacanze in Italia. Non disperiamo di poter ospitare stranieri, provenienti da nazioni limitrofe. Al momento, le prenotazioni raccolte per luglio e agosto non sono state cancellate. La situazione attuale ci porterà ad implementare il mondo digitale, saremo inevitabilmente chiamati a rivedere regole e modalità di gestione, individuando aree di criticità a cui rispondere con approcci innovativi. Occorre inventarsi nuovi modi per generare fatturato in maniera creativa, per questo abbiamo lanciato il progetto di Casa Egnazia e stiamo investendo sullo shop online di Bottega Egnazia.

La nostra bella regione manterrà il suo appeal all’estero o il lavoro di promozione degli ultimi 10 anni è andato perso?

Non è andato assolutamente perso, anzi, crediamo che le logiche di benessere legate alla qualità della vita che offre la Puglia, in futuro, saranno ancora più importanti.

Avete fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per salvaguardare i posti di lavoro?

Stiamo facendo il massimo per proteggere il nostro team durante questa crisi. Abbiamo utilizzato il supporto finanziario fornito dal governo e lo abbiamo integrato con un impegno diretto da parte nostra, per limitare la riduzione degli stipendi dei nostri dipendenti. Inoltre, stiamo collaborando con le istituzioni locali e le associazioni di categoria per proteggere i dipendenti stagionali e part-time. Anche se questa situazione è senza precedenti, siamo ottimisti sul fatto che tutti noi, alla fine, ne usciremo più forti di prima.

Come una struttura così importante come Borgo Egnazia può contribuire alla valorizzazione del territorio con tutte le incertezze legate al Covid 19?

Borgo Egnazia è relazione e racconto della Puglia, anche in un periodo in cui si è costretti ad essere distanti. Per questo da alcune settimane abbiamo lanciato un progetto digitale sui canali social – Casa Egnazia – che vuole essere un’occasione di contatto e vicinanza con clienti e amici del Borgo oltre che un canale di promozione della regione, anche a distanza, attivo tutto l’anno: ricette, tutorial per realizzare prodotti di artigianato, storie di personaggi e favole per i piccoli, percorsi di benessere e cultura, dove la Puglia è il punto di partenza o di arrivo.

I 6 ristoranti di Borgo continueranno a mantenere la propria identità o con la generale riorganizzazione alcuni rimarranno chiusi?

Al momento stiamo lavorando alla nostra proposta sulla base di vincoli e indicazioni di carattere normativo, quindi, difficile dire quale sarà l’asset definitivo.

A livello operativo, nei nostri ristoranti, distribuiti tra aree interne e zone all’aperto, verrà applicato un distanziamento dei tavoli di oltre quattro metri e sarà effettuato un monitoraggio costante delle presenze. Saranno previsti anche nuovi spazi esterni ideali per eventi riservati, dalle terrazze all’uliveto, luoghi intimi da dedicare a esperienze in totale privacy in coppia, in famiglia o con pochi amici. Saranno inoltre intensificati i servizi di room service integrati con menu dedicati da consegnare direttamente “a casa” dell’ospite. In termini di offerta continueremo a lavorare alla creazione di esperienze uniche in grado di rendere gli ospiti “più felici”. Questo naturalmente deve includere anche molti aspetti come abitudini alimentari e nutrizione, parte essenziale dello stile di vita Mediterraneo che è sempre stato considerato uno dei più sani del mondo.

Tutti i ristoranti e i bar di Borgo Egnazia continueranno ad offrire esperienze culinarie lontane da un approccio restrittivo e a basso contenuto calorico: tutti i menù proporranno sempre un equilibrio inaspettato e delizioso tra gusto e benessere.

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