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Dal Sedicesimo Secolo al post pandemia di Simone Breda

Simone Breda, giovane e talentuoso chef di Sedicesimo Secolo, è uno dei volti della nuova generazione di cuochi italiani. Noi lo abbiamo incontrato e con lui abbiamo parlato del futuro della ristorazione e delle nuove esigenze della clientela.

Sedicesimo Secolo: come l’epoca a cui risalgono le nobili mura storiche di quella che allora fu la scuderia di un castello e che oggi è la dimora del Ristorante di Simone Breda, talentuoso giovane volto della nuova generazione di chef italiani.

Sedicesimo Secolo: come l’epoca a cui risale l’antico feudo dei Conti Caprioli cui appartiene il piccolo borgo di Pudiano, frazione di Orzinuovi, in quella Bassa Bresciana dove la tradizione si mischia alla capacità di reagire e rinnovarsi.

Simone Breda parte da casa, dall’Albereta di Gualtiero Marchesi e approda nelle cucine gourmet di tutto il mondo, dalla Svizzera francese, prima presso lo Chalet d’Adrien, luxury hotel 5 stelle della catena Relais Chateaux che ospita il ristorante La Table d’Adrien, 1 Stella Michelin, poi all’Art de Vivre, hotel 4 stellea Crans-Montana, rinomata località turistica. Il
bagaglio d’esperienze è ricco, ed è pronto per il rientro in Italia: a Torino, dove nel 2015 Simone Breda è chiamato a dirigere la cucina del ristorante Spazio7 nella Galleria d’Arte Contemporanea di Re Rebaudengo, fino al bacio stellato, al Sedicesimo Secolo.

Tre aggettivi per descriverti post pandemia

“Frustato, amareggiato ma motivato. Non è stato facile affrontare tutto quello che è accaduto. Ci ha colto impreparati. Ma nonostante ciò sono motivato, ho veramente tanta voglia di rimettermi in gioco, di ritornare a fare bene il mio lavoro”.

Come pensi cambierà il mondo della ristorazione? Quali sono le nuove esigenze?

“Il mondo della ristorazione oggi dovrebbe provare a comprendere maggiormente le esigenze del cliente. Dovrebbe provare ad ascoltare. L’ascolto del consumatore è fondamentale per poter offrire al cliente un servizio sempre più tailor made. Da un dehor ben strutturato fino a un corretto distanziamento fra i tavoli per una maggior privacy dell’ospite, passando per un servizio di sala che pone al “cuore” le necessità del commensale”.

C’è voglia di tornare al ristorante?

“Sì, c’è veramente tanta voglia di ritornare al ristorante. Il cliente dopo tanti mesi di costrizioni e limitazioni ha voglia di ritornare a vivere esperienze e a una “vita normale”. Sicuramente è più attento e cerca maggiore sicurezza. Avere un bel dehors come il nostro, invoglia i nostri clienti. A cui si aggiunge un corretto distanziamento tra i tavoli”.

Quali sono le soluzioni alternative che hai trovato in questo anno e nel 2020?

“Le soluzioni che il ristorante Sedicesimo Secolo ha adottato e che continuerà a portare avanti sono sicuramente un distanziamento dei tavoli (che nel nostro ristorante è sempre stato fondamentale sin dalla nostra apertura) per garantire oltre alla sicurezza degli ospiti, anche la loro privacy.

Come seconda cosa, abbiamo iniziato con l’estate 2020 a sistemare il nostro garden che in questa estate 2021 potrà accogliere i clienti nel verde, all’aria aperta garantendo un ulteriore servizio al commensale”.

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