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Massimo Bottura: “Aprirò un nuovo ristorante a Modena perchè nel mio futuro c’è sempre futuro”

Il celebre chef modenese Massimo Bottura durante l’ultima edizione di Identità Golose 2023 ha annunciato l’apertura di un nuovo ristorante entro l’anno.

Con la sua Osteria Francescana ha reso nota la cucina italiana in tutto il mondo conquistando tre stelle Michelin e numerosi altri prestigiosi riconoscimenti, ad esempio la doppietta in qualità di “miglior ristorante al mondo” per The World’s 50 Best Restaurants. E, chiaramente non si ferma, anzi, Massimo Bottura, si prepara a una nuova avventura: l’apertura di un nuovo locale, sempre a Modena.

Così ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a TgCom24 nel corso dell’edizione 2023 di Identità Golose:

Nel mio futuro c’è sempre futuro, non riesco ad accontentarmi. Il prossimo ristorante che apriremo a Modena sarà al 100% di proprietà dell’Osteria Francescana, sarà nel 2023 e sarà rivoluzionario ma non posso dire altro.

Un passato come il nostro non va perso e nemmeno vissuto con nostalgia.

Nel mio futuro c’è sempre futuro, non riesco ad accontentarmi. La nostra cucina ha già preso una direzione straordinaria, non si è mai mangiato così bene come nell’ultimo decennio perché c’è stata una crescita e una formazione dei cuochi e al tempo stesso i giovani sono stati straordinari – spiega lo chef, sottolinenando – però dobbiamo migliorare il modo di comunicare l’Italia, dobbiamo usare le ‘e’ e non le ‘o’, dobbiamo dire ‘Bologna e Modena, la Ferrari e la Lamborghini, non una o l’altra. ù

E questo perché il nostro Paese, che ha saputo creare angoli di alta cucina in ogni parte della penisola, è amato sempre più dagli stranieri che dagli italiani stessi. 

 l’Italia non sia un Paese “da rivoluzione ma da evoluzione”.

MAssimo Bottura

L’anno appena iniziato si preannuncia dunque intenso per Bottura, che ha anche intenzione di portare il suo “Torno subito”, il ristorante aperto a Dubai nel 2019 (e premiato con la sua prima stella Michelin nel 2022), a Miami, sul tetto di Julia & Henry’s, uno spazio di sette piani dedicato alla gastronomia e all’intrattenimento che dovrebbe aprire al pubblico in primavera.

Nel febbraio febbraio 2020 lo chef aveva aperto anche la sua Gucci Osteria nel cuore di Beverly Hills, al terzo piano dell’edificio che ospita lo store di Gucci a Rodeo Drive, ricevendo una stella nella Guida Michelin California. Sempre dalla collaborazione tra Gucci e lo chef modenese nasce il bistrot Osteria Gucci in piazza della Signoria a Firenze. Ma davvero pochi sono dettagli emersi sul nuovo ristorante che Bottura ha intenzione di aprire a Modena.

Io voglio creare sempre nuovi progetti per i ragazzi, lo faccio per loro perché i giovani sono scintille di novità, sono il nostro futuro. Sono loro che mi danno forza ed energia e, certo, hanno bisogno di un leader che li guidi. Ma l’importante è costruire per loro un futuro visibile, farli sentire responsabilizzati, dargli stimoli culturali. Questo fa la differenza. 

Ha aperto la sua Osteria Francescana nel 1995 – 12 tavoli in via Stella, nel cuore del centro storico di Modena – dopo avere iniziato la sua carriera con l’acquisizione della Trattoria del Campazzo, appena fuori Modena. La sua cucina, nota e apprezzata in tutto il mondo, basata su piatti della tradizione regionale e formazione francese classica, perfezionata grazie all’esperienza al fianco di Alain Ducasse al Louis XV, a Montecarlo – e che annovera piatti come Tagliatelle al ragù, Tortellini in crema di parmigiano e Cinque stagionature di parmigiano reggiano in diverse consistenze e temperature – si basa sulla capacità di saper analizzare il nostro passato in “chiave critica” e “non nostalgica” perché questo è il modo per migliorarsi.

Sono cresciuto sotto il tavolo della cucina, sulle ginocchia di mia nonna Ancella. È qui che inizia l’appetito per me – racconta lo stesso chef – L’ispirazione viene dal mondo che oggi mi circonda: dall’arte, dalla musica, dallo slow food e dalle auto veloci.

Per fare un esempio cita la Ferrari, altro mito italiano nel mondo basato a Modena. “Una Ferrari del 1965, 250 GTO, che vince Le Mans non la butto, ma prendo il meglio del passato, e cioè le forme delle GTO degli anni ’60 con tecnologia e motore contemporaneo: questo è il modo di evolvere la nostra storia”. In ogni ambito, cucine comprese.

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