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Messina e dintorni, cosa non perdere nella città dello Stretto

Tra brioche col tuppo intinte nella granita, focacce, biscotti e ricette della tradizione, Messina è una città unica, da vivere tutto l’anno anche grazie alla sua storia secolare e al suo mare dalle mille sfumature. Noi vi consigliamo alcune tappe da non perdere tra storia e cultura gastronomica.

Se vi trovate in vacanza in Sicilia, ecco cosa fare nella città dello Stretto, Messina, la porta dell’Isola. Qui attraccano i traghetti che arrivano da Reggio Calabria e, per molti turisti, è un biglietto da visita della regione. Troppo spesso vissuta come luogo di passaggio, invece, merita una visita accurata alla scoperta di arte, bellezze naturali e, naturalmente, tipicità gastronomiche locali d’autore che noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere in occasione del Messina Street Food Fest, la kermesse dedicata al cibo di strada che si è svolta in piazza Cairoli dal 12 al 15 ottobre scorsi.

La storia di Messina

Prima colonia greca siciliana, ha avuto in origine il nome di Zancle e poi Messana. Ha raggiunto il suo apice tra il tardo medioevo e la metà del XVII secolo, contendendosi il ruolo di capitale siciliana. Gravemente lesionata dal terremoto del 1783, subì danni anche durante l’assedio del 1848.

Ad influire in modo molto pesante sulla città è stato, inoltre, il terremoto del 1908, che la distrusse quasi per intero. La città moderna oggi ricostruita a partire dal 1912 presenta una struttura ordinata e regolare all’interno della quale si possono scorgere alcuni monumenti di grande bellezza che sono miracolosamente sopravvissuti al terremoto. 

Cosa vedere

Il Duomo di Messina è, senza dubbio, l’edificio più rappresentativo della città. Più volte distrutto e ricostruito, ha tenuto sempre fede alla sua conformazione originaria. Si trova in piazza Duomo e fu edificato sotto il conte Ruggero. Consacrato nel 1197, venne scelto per il matrimonio tra Guglielmo II e la principessa Giovanna. Della costruzione esterna rimangono il portale gotico centrale, i due portali minori e il portale sul lato destro.

Da vedere anche il Tesoro: la Manta d’Oro è l’opera più preziosa dell’intero reliquiario e il Campanile del Duomo di Messina che si eleva per circa 60 metri e include un maestoso orologio meccanico. Questo, risalente al 1933, è il più grande orologio astronomico al mondo.

Infine, la Fontana di Orione si trova in piazza Duomo e risale al 1553. Vi sono quattro figure sdraiate che simboleggiano i fiumi Nilo, Tevere, Ebro e Camaro. Alcune figure mitologiche sostengono le vasche centrali.

Stretto di Messina e la spiaggia di Capo Peloro

Lo Stretto di Messina è il braccio di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, mettendo in collegamento il Tirreno con lo Ionio. Si parla di stretto e non di canale poiché la composizione chimico-fisica delle due masse d’acqua è differente. Ha una forma vagamente a imbuto (con la parte stretta in alto) ed è lungo circa 33 chilometri, mentre la larghezza minima è di poco più di 3,1 chilometri, quella massima 16 chilometri.

A far da cornice al mare dello Stretto la spiaggia di Capo Peloro premiata dal National Geographic come la migliore per panorami perché “si trova nel punto in cui i mari Ionio e Tirreno vorticano l’uno nell’altro. La spiaggia, una riserva naturale, è un’ampia e piatta distesa di sabbia, che si dispiega sotto un gigantesco traliccio elettrico, che un tempo era il più alto del mondo” si legge sulla testata. Una volta qui il mare cristallino, la vista sulle casette variopinte della costa calabra e la spiaggia di sabbia fine si aprono alla vista dello stupito visitatore permeandone lo sguardo di fascino e suggestione.

Lago di Ganzirri

Il lago di Ganzirri, il cui nome secondo alcuni deriverebbe dall’arabogadir, che significa “palude, pantano”, si estende per una superficie di circa 338.000 m² ed è stato dichiarato bene d’interesse etno-antropologico particolarmente importante, in quanto sede storica di attività produttive tradizionali legate alla mitilicoltura e tellinicultura. Il lago di Ganzirri oggi è interamente circondato da un’area fittamente urbanizzata, pare che qualche costruzione esistesse già nel 1500. Essendo un luogo bello da visitare tutto l’anno, una volta qui non perdete la ghiotta occasione di andare a trovare il Maestro Gelatiere Giuseppe Arena la cui omonima gelateria si affaccia sulla splendida vista del lago.

Gelateria Giuseppe Arena

Giuseppe Arena dell’omonima Pasticceria Gelateria, sita proprio di fronte al suggestivo lago di Ganzirri, che porta avanti insieme alla moglie Rosaria Inferrera e alla figlia, di recente ha confermato uno dei più importanti riconoscimenti cui un gelatiere possa ambire che premia il lavoro artigianale degli chef glacier che utilizzano ingredienti naturali e di alta qualità per le loro preparazioni. La Guida “Gelaterie d’Italia 2023” del Gambero Rosso, infatti,  per il secondo anno consecutivo ha assegnato i 2 Coni alla “Pasticceria Gelateria Giuseppe Arena”. Ed in effetti andarlo a trovare è un’esperienza davvero entusiasmante non solo per la degustazione di tutte le granite e gelati con frutta stagionale (strepitosa quella al mandarino provenienti dalla coltivazione di famiglia ) ma anche, e soprattutto, per la famosa “Mezza con panna” ovvero granita di caffè che viene servita per metà bicchiere con panna, appunto, la mezza. Un vero e proprio rituale che prevede che prima il cucchiaino venga immerso nella granita, poi gustato con la panna e poi mescolato, per lasciare, infine, l’ultimo boccone che prevede che il “tuppo” della brioche venga scavato e riempito del gustoso “intingolo”: una autentica poesia.

Panificio Arena

Se c’è una cosa che a Messina dovete assolutamente provare è l’emozione di entrare nel panificio del bakery chef Francesco Arena e scoprire, una per una, le sue specialità che, in realtà, raccontano tutta la storia della gastronomia messinese oltre che la passione per l’arte bianca a lui tramandata dal padre Masino, il capostipite della famiglia Arena. 

Francesco Arena, già Ambasciatore de Gusto, che di recente ha ritirato il premio del Gambero Rosso riconfermando, per il terzo anno consecutivo, i 3 pani nella Guida Pane & Panettieri, possiede una passione per il suo mestiere che gli ha permesso di farsi conoscere e apprezzare anche al di fuori del suo panificio/bistrot di via Tommaso Cannizzaro come uomo generoso, sempre pronto a dare il suo contributo nelle occasioni importanti e nelle iniziative benefiche.

Tra le specialità del panificio Arena troviamo la focaccia messinese a base di verdure, pomodoro, formaggio, olive e acciughe la schiacciata (che differisce dalla prima perchè coperta) e i pitoni, calzoni fritti, anch’essi ripieni di ortaggi e formaggi. Menzione speciale per i piparelli, tipici biscotti messinesi, preparati con farina di maiorca e mandorle di Avola, il suo pluripremiato pane con lievito madre e farine di grani antichi, tumminia e perciasacchi molite a pietra e, i panini di cena, tipici del periodo dei Morti, irresistibilmente morbidi e profumati.

L’arte pasticcera del pastry chef Lillo Freni

Non si può passare da Messina senza gustare la pignolata preparata dal pastry chef Lillo Freni, Ambasciatore de Gusto Si tratta di un dolce tipico locale  a base di bastoncini di frolla ricoperti di glassa bicolore: metà al cioccolato fondente (nera) e l’altra metà al limone (bianca). Un vero spettacolo per la vista oltre che per il palato.

Da provare assolutamente anche le “ossa di cedro”, biscotti tipici anch’essi del periodo dei Morti, preparati con frolla fragrante ripiena di marmellata di cedro. Da non perdere anche gli nzuddi, biscotti che la tradizione vuole che si mangino il giorno della Madonna della Lettera, mentre a Catania si usa mangiarli per il giorno dei morti.

Marina del Nettuno Yachting Club

Passeggiando sul lungomare di Messina noterete sicuramente il Marina del Nettuno Yachting Club, affacciato sull’omonimo porticciolo turistico della città di Messina, dona una cornice suggestiva unica nel suo genere ad ogni occasione. La sua posizione offre la possibilità di passare una serata in riva al mare (tutto l’anno)  pur rimanendo nel centro della città.

Da sin Francesco Arena, Pasquale Caliri, Lillo Freni

Diportisti e ospiti della Clubhouse saranno accolti in un ambiente lounge elegante e raffinato, dove poter gustare ottimi aperitivi, cocktail preparati con la massima cura dal Barman Christian Costantino, e piatti ispirati ai sapori della terra siciliana arricchiti dalla creatività e l’innovazione dello Chef Pasquale Caliri.

Pasquale Caliri, messinese, è al timone della brigata del ristorante dell’omonimo Yaching Club dopo essere tornato nella città natale da esperienze importanti negli Stati Uniti D’America. Ambasciatore Del Gusto, noto per i suoi interventi a favore della solidarietà e per l’estro creativo ha sposato la scommessa di rendere l’approdo un punto di riferimento nell’alta ristorazione siciliana e c’è riuscito ottenendo la menzione nella Guida Michelin.

Il ristorante del Marina del Nettuno Yachting Club, presenta una cucina impeccabile, dai sapori mediterranei arricchiti e rivisitati dalla creatività di Caliri, Chef Alma, l’istituto di alta cucina di Gualtiero Marchesi. Piatti di Alta Cucina si propongono come alternativa a cene tradizionali, pur mantenendo i sapori della terra siciliana.

La tecnica è al servizio degli ingredienti che sono selezionati prestando la massima attenzione alla stagionalità e al territorio. Sebbene la cucina predominate sia a base del pescato locale ma, su richiesta, è possibile trovare interessanti alternative anche per vegetariani e vegani che, anch’esse, variano in base alla stagionalità delle materie prime.

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