Prosecchi, bianchi, rossi e passiti. Ecco i dieci vini per le feste che abbiamo selezionato per guidarvi nella scelta e non farvi sfigurare con amici e parenti.
Tempo di feste tempo e di vini speciali, che mettono allegria, capaci di accompagnarci in questi giorni di pranzi e cene tra amici e parenti. Questa è una nostra selezione di dieci bottiglie tra bollicine, rossi e bianchi.
Iniziamo proprio con un vino che può andare bene con un aperitivo o un antipasto. Il prosecco, si sa, è ormai conosciuto, bevuto e, diciamolo pure, inflazionato, in tutto il mondo. Quello che proponiamo, però, ha una storia a parte e arriva da quelle vigne che si arrampicano sù per le “Rive” come sono chiamati i fianchi o le pendici delle colline che caratterizzano il territorio tra Conegliano e Valdobbiadene, in Veneto. Qui siamo di fronte a una viticoltura davvero eroica, fatta tutta a mano, per raccogliere i grappoli che crescono sui pendii.
Nel caso della cantina Andreola, a Farra di Soligo, le pendenze arrivano fino a 45 gradi. Uno dei Prosecchi che producono è il Valdobbiadene Extra Brut Rive di Col San Martino 26 Primo (11,5°, 18 euro) adatto per antipasti con verdure ma anche per un primo di pesce con crostacei. Naso molto intenso, tra profumi di nespola, pesca, papaia e un sorso molto minerale e fresco. Restiamo nel mondo delle bollicine ma ci spostiamo in Piemonte con La Scolca brut Metodo classico (12,5°, 20 euro), cantina storica in un territorio storico, Gavi, in provincia di Alessandria al confine tra Piemonte e Liguria. L’azienda è guidata da Chiara Soldati, nipote del celebre scrittore e questo è uno spumante in purezza di uve cortese. Profumato di frutta e fiori, fresco e minerale è un po’ un jolly negli abbinamenti: con antipasti di crudi o primi piatti pesce, con una frittura ma anche con formaggi a pasta molle o carni bianche. E come terza bollicina non poteva mancare un Franciacorta, in questo caso il Brut CruPerdu di Castello Bonomi (12,5°, 26 euro) che nasce da vigneti che crescono in una delle zone migliori, per terreni e per esposizioni, di questa zona della Lombardia conosciuta in tutto il mondo. Frutto di un uvaggio di Chardonnay (70%) e Pinot nero (30%) è elegante di profumi tra fiori bianchi e un leggerissimo agrume, fresco e sapido al sorso. Anche in questo caso possiamo abbinarlo ad antipasti ma anche con qualche piatto più elaborato di pesce.
Addentriamoci nel mondo dei bianchi e partiamo dal Collio Bianco Edi Keber 2022, (13,5°, 24 euro) un blend di Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla. Un vino particolare, non filtrato, da uve raccolte a mano in vigneti piantati al confine con la Slovenia, prodotto da un’azienda storica friulana. Ha un sorso discretamente strutturato con profumi e sapori che restano a lungo nel naso e in bocca e per questo si abbina con piatti più saporiti come il baccalà mantecato. Ma da tentare anche per accompagnare un’anguilla arrosto. E se la tradizione bussa, con l’anguilla o il capitone in umido, possiamo provare a domare la grassezza di questo piatto con un altro bianco come il Sannio Falanghina Cantina del Taburno 2023 (13°, 9 euro), azienda nel cuore del Sannio Beneventano, ideale per la sua freschezza e mineralità unita a profumi di mela verde e agrumi. E se in tavola arriva una zuppa di crostacei o una grigliata di pesce? Possiamo azzardare con un rosato, scendendo fino in Sicilia con il Frappato Rosato Sikelìa 2023 della cantina Patrì (13°, 13 euro) che coltiva le sue vigne a Butera, nella Sicilia centromeridionale. Bello innanzitutto da portare in tavola, con la sua etichetta colorata di una donna stilizzata che evoca ricordi arabeggianti, bello il colore, che tende addirittura all’aranciato, interessante per i suoi profumi e sapori, tra arancia e lamponi.

Per i rossi torniamo in Friuli con il Merlot Riserva Collio di Tenuta Stella 2021 (14 gradi, 40 euro) con uve che arrivano da un vigneto che ha più di 70 anni. Una “storia” che si sente quando si beve, con note di confettura, frutti di bosco e amarena e una leggera speziatura, una buona freschezza e morbidi tannini. L’abbinamento ideale è con formaggi stagionati, brasati e selvaggina. Per l’altro rosso ci spostiamo in Sardegna, a Usini, nell’entroterra vicino Sassari, dove la cantina Galavera produce il Cagnulari Beranu 2023 Igt (16°), un rosso frutto di un vitigno autoctono che prende il nome dalla forma del grappolo che assomiglia alla faccia di un cane con le orecchie. La gradazione non deve spaventare perché non è aggressiva, il sorso è piacevolissimo con dei tannini raffinati, così come il ventaglio di profumi che sprigiona, tra frutti rossi, cuoio, leggerissimi sentori ematici, vaniglia (viene affinato in botti di rovere) e marasca. Da abbinare a piatti di cacciagione e formaggi stagionati.
Arrivati al dolce chiudiamo con due vini. Il primo si sposa con il classico panettone ed è il Moscato d’Asti Prà Done 2023 (5,5°, 13 euro), una bollicina adatta per far festa, poco impegnativa, profumatissima e dolce in bocca ma mai stucchevole visto che ci sono freschezza e sentori di agrumi a tenere tutto in equilibrio. Il secondo è un bel passito laziale, il Moscato di Terracina Passito Capitolium (14°, 15 euro) di Cantina Sant’Andrea che si abbina a torte di qualsiasi tipo con note di albicocca e frutta candita.
