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Vino: Terre de La Custodia si presenta a Roma

terre de la custodia

È stato presentato a Roma, lo scorso 14 luglio, Terre de La Custodia, il recente progetto vitivinicolo firmato Farchioni

Lo scorso 14 luglio Vittorio Ferla di GnamGlam ha presentato Terre de La Custodia nella splendida cornice della Nuova Villa dei Cesari di Roma.

Confesso che non conoscevo questi vini, al contrario del nome Farchioni, la famiglia titolare della cantina, che detiene anche la proprietà di uno dei brand produttori di olio extra vergine d’oliva italiani più noti e importanti.

È stato dunque ancor più interessante ascoltare Giampaolo Farchioni, erede di famiglia e manager di Terre de La Custodia, che ha raccontato la bella storia di questa importante realtà imprenditoriale umbra (100% italiana!), con personale e sentita partecipazione.

La storia

La famiglia Farchioni si occupa di agricoltura in Umbria dal 1780, con passione ed impegno legato principalmente all’olio extra vergine di oliva, un brand oggi disponibile in negozi e supermercati di tutt’Italia, con un ottimo rapporto qualità prezzo. La vocazione agricola della famiglia, in realtà, si è sempre espressa attraverso tre attività principali: olicoltura, viticolura (per uso della famiglia e commercio di uve) e produzione di farine da grano.

Recentemente, con spirito imprenditoriale sempre vivo, la famiglia ha ampliato le proprie attività produttive, anche cavalcando il trend delle contemporanee richieste del mercato: di notevole interesse la loro linea di birre artigianali, vendute sotto il nome di Mastri Birrai Umbri, che include birre chiare, scure, bio, doppio malto. Tutte le birre sono rifermentate in bottiglia, di qualità e dotate di carattere e personalità (ve ne avevamo parlato qui).

Terre de La Custodia

Anche l’impresa vinicola in senso moderno, con la creazione del brand presentato, l’imbottigliamento e l’etichettatura dei propri vini, è stata creata di recente, anche in senso fisico: la cantina è stata infatti costituita nel 2003, circondata da bei vigneti curati, con la Torre di Gualdo Cattaneo (il comune in cui ha sede) che ne costituisce un affascinante panorama, per realizzare vini di qualità legati al territorio, ma originali e con uno stile moderno.

Ben presto Terre de La Custodia ha ottenuto i dovuti riconoscimenti, anche per aver saputo, con sapienza e stille contemporaneo, valorizzare le principali varietà autoctone umbre: Sagrantino, Sangiovese, Grechetto e Trebbiano Spoletino. A queste uve, capisaldo della viticoltura umbra, si affiancano Montepulciano (ben presente in regione), Pinot Noir, Merlot e Chardonnay, usati in blend e presenti nelle Doc Montefalco, Colli Martani e Colli Perugini.

terre de la custodia

L’azienda

Riguardo alla scelta dei vitigni da scegliere per produrre vini di qualità, divertente l’aneddoto che ci è stato raccontato, nel corso della serata, da Giampaolo Farchioni: a quanto pare in famiglia si erano formate due distinte fazioni, una di ‘bianchisti’ ed una di ‘rossisti’, che premevano per favorire la produzione con vitigni del colore ‘di parte’. Un esimio rossista (mi par di ricordare il nonno di Giampaolo), addirittura propose di spiantare gli storici vigneti di Trebbiano Spoletino e Grechetto in favore, soprattutto, del Sagrantino!

Addivenendo a più miti consigli, fortunatamente la diatriba familiare si è risolta con la scelta ragionevole di valorizzare entrambe le importanti anime vitivinicole di quest’azienda ma anche di questa regione!

A conferma della validità di tale scelta, è arrivato di recente un nuovo riconoscimento da parte della stampa internazionale: il Grechetto di Terre de La Custodia è tra i cinque vini per l’estate, selezionati in tutto il mondo, secondo l’autorevole Washington Post (deliziosi vini ad un prezzo conveniente, entro 20 dollari).

L’enologo della cantina è Vincenzo Cudia, affiancato, come consulente, dal noto enologo Riccardo Cotarella, che fino dalla sua origine ha sposato il progetto della famiglia e che ha contribuito a trasferire, nei vini realizzati, lo stile e la filosofia produttiva di Terre de La Custodia.

Gli ettari vitati di proprietà sono ben 244, situati in parte dalle parti di Petroro, Duesanti e Torrececcona, a 700 metri slm (con composizione del terreno ghiaiosa e minerale, particolarmete vocata per le uve bianche); per il resto situati nell’area della DOCG e DOC Montefalco, nel comune di Gualdo Cattaneo, dove il terreno è argilloso, con un sottostrato di lignite, perfetto per l’ottima coltivazione di uve a bacca rossa.

Terre de La Custodia: i vini

I vini Terre de La Custodia che si fregiano delle denominazioni d’origine sono il Grechetto dei Colli Martani, il Rosso di Montefalco e il Montefalco Sagrantino, il grande rosso del territorio, in una riuscita versione Passito, e in due eccellenti etichette in versione Secco (tra cui la selezione Exubera).

Terre de la Custodia offre due linee di prodotto (rivolte alla Gdo e al circuito Horeca), per un totale di circa 1 milione e 400mila bottiglie. Il mercato è prevalentemente interno (per il 72% del totale), mentre all’estero si rivolge il 28% della produzione. La cantina può contare su 62 serbatoi di acciaio inox (la cui capacità totale di stoccaggio ammonta a 1 milione e mezzo di litri), 450 barriques, 32 tonneaux e 3 botti grandi.

Per ulteriori info sulla completa gamma dei vini prodotti e sull’azienda: https://www.terredelacustodia.com/.

Alla fine della presentazione ci è stata servita un’ottima cena estiva nel cortile esterno della villa, abbinata ai vini dell’azienda.

Ecco, finalmente, tutti gli assaggi.

Gladius Spumante Metodo Classico Brut

Uve: Chardonnay; Pinot Nero. Zona di produzione: Torrececcona di Todi, molto ricca di scheletro. Altitudine di vigneto: 500 SLM, la più alta in azienda. Vinificazione e fermentazione in acciaio, con lieviti selezionati. Rifermentato in bottiglia, con affinamento sui lieviti per 60 mesi.

Giallo dorato carico, brillante, perlage molto fine e persistente. Al naso giovane, ampio:frutta tropicale ancora fresca, pesca sciroppata, leggero caramello, scorza di cedro, latticini, cipria, gesso, cereali sul finale. Al palato cremoso, fine, molto fresco, regala tanta mineralità, sapidità, coerenza grazie ad un sentore di ananas fresco. Lascia un buon sapore a lungo, in una bocca molto pulita.

Montefalco Grechetto D.O.C. ‘19

Uve: Grechetto 100%, clone G10. Zona di produzione: Montefalco, su terreni di medio impasto, tendenti all’argilloso. Altitudine di vigneto: 400 SLM. Vinificazione in acciaio, con lieviti selezionati. Fermentazione: per il 90% in acciaio, per il 10% in barriques. Affinamento per il 10% in barriques, per il resto in bottiglia.

Giallo dorato scarico, brillante, abbastanza consistente. Naso intenso, fine, subito fruttato di melone e pera coscia fresche, a cui segue il gelsomino, le erbe officinali (tiglio e verbena), un lieve tocco balsamico, di talco mentolato e ghiaia, su un finale di scorza d’agrume, di lime e limone. Al palato croccante, minerale, ripropone in modo netto le erbe officinali e il frutto, in una beva fine e delicata. Non s’impone per particolare struttura, ma persiste snello e dritto a lungo, lasciando una bocca pulita ed un buon sapore.

Umbria Rosato ‘19

Uve: Pinot Nero, Merlot, Sangiovese. Zona di produzione: Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi, su terreni calcarei, di medio impasto. Altitudine di vigneto: 300 SLM. Vinificazione in acciaio, con lieviti selezionati. Fermentazione in acciaio. Affinamento sui lieviti per 5 mesi.

Bel colore rosa antico, brillante. Naso elegante, subito molto floreale, che propone tante roselline, iris, poi cipria, blush, lampone acerbo, ribes bianco, sambuco, gesso (una nota distintiva che ho percepito in parecchi vini degustati), su un finale di sottobosco. Al palato molto delicato, fine, dalla beva molto fresca che sa di ribes e rosa, minerale. Un vino snello ed elegante, dal finale lungo e netto che lascia un palato pulito e buono.

Montefalco Rosso Riserva D.O.C. Rubium ‘14

Uve: Sangiovese, Sagrantino, Montepulciano. Zona di produzione: Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, su terreno leggero tendente al calcareo. Altitudine vigneto: 400. Vinificazione: in acciaio con lieviti selezionati. Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio. Affinamento: 30 mesi di cui in barrique per 14 mesi; 3 mesi in bottiglia.

Rosso rubino, unghia granato, leggermente trasparente; consistente.

Naso intenso, profondo, ampio, aggraziato, con emersione di note regalate dall’uso del legno, che il tempo sapà mitigare: subito fruttato di amarena sotto spirito, prugna quasi essiccata, mirtilli maturi, poi rosa appassita, radice di liquirizia, cioccolato fondente, cola, scorza d’arancia, tamarindo, lieve nota fumè. Al palato vellutato, intrigante: subito emerge la radice di liquirizia, la scorza d’arancia in un combinato disposto di tannini serici, freschezza e giusto calore, che creano una beva equilibrata e gradevole. Persiste a lungo in una bocca buona, presentando solo alla fine il ‘graffio’ del tannino del Sagrantino, firma d’autore di un vitigno importante che, anche in blend, sa sempre imporsi.

Montefalco Sagrantino D.O.C.G. ‘15

Uve: 100% Sagrantino. Zona di produzione: La Palombara, Gualdo Cattaneo, su terreno collinare leggero esposto a sud, argilloso e ricco di lignite. Altitudine vigneto: 400. Vinificazione: in acciaio con lieviti selezionati. Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio. Affinamento: in barrique per 18 mesi.

Rosso cupo impenetrabile, unghia porpora, molto consistente.

Naso fruttato, sensuale, intenso: spremuta di amarene, mirtillo, ribes nero, gelso, sambuco, leggero incenso, caramelle ai frutti di bosco, granatina, una nota elegante smaltata, su un finale di gesso e lieve mirto. Al palato si presenta con un gran corpo, masticabile, caldo, sapido, dal tannino imponente (o non sarebbe un Sagrantino!), ma serico, elegante, appagante. E’ decisamente lungo e coerente nel proporre il frutto e la granatina, lasciando una bocca netta dall’ottimo sapore.

Montefalco Sagrantino Passito “Melanto” D.O.C.G. ‘15

Uve: 100% Sagrantino. appassimento in parte in pianta, in parte in cassette post vendemmia. Zona di produzione: La Palombara, Gualdo Cattaneo, su terreno forte, argilloso con presenza di lignite. Altitudine vigneto: 500. Vinificazione: in acciaio con lieviti selezionati. Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio. Affinamento: in barrique per 12 mesi.

Rosso tra il rubino ed il granato, unghia granato, consistente.

Al naso intenso, molto floreale e fine: rose rosse appassite, iris, poi visciole, amarene, more di gelsi mature, marmellata di prugne, cioccolatino boero, tamarindo, tabacco biondo, incenso, cannella, lieve smalto e balsamico. Al palato si fa notare subito per la dolcezza contenuta e la finezza, espresse dalla buona acidità, da tannini serici ed ottima sapidità, che lo rende saporito. In bocca ritorna nettamente la visciola, le spezie e permane a lungo in bocca, suggerendo abbinamenti che non si limitano certo solo ai dolci.

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