Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
BereIn Vino VeritasItinerariNotizieVino

Antonia, Mennea e la genialità di Silvio Jermann

Chardonnay, Sauvignon, Malvasia, Ribolla Gialla e Picolit. Da questi vitigni, massima espressione dell’eccellenza vitivinicola friulana, e grazie all’intuizione di Silvio Jermann, è nato Vintage Tunina, un vino in grado di sfatare diversi miti.

C’è un vigneto che ha fatto la storia del vino italiano, di nome Tunina, nel Ronco del Fortino, di Villanova di Farra, in mezzo alla Ponca del Collio Goriziano.

Aspetta, ripartiamo da capo…

C’è la Ponca, un terreno straordinario che caratterizza il Collio Goriziano, sottozona a est del Friuli. Questo terreno è fatto di Flisch che altro non sono che strati e successioni di rocce sedimentarie, fatte di argilla, di arenaria o di marna.

E questa l’abbiamo spiegata.

C’è un Ronco (dal verbo roncare, disboscare con la ronca), cioè un podere terrazzato il cui terreno è stato appunto dissodato per renderlo coltivabile. Sono tipici del Friuli e volendo potremmo definirli una sorta di Cru del territorio.

E anche questo ora dovrebbe essere chiaro.

C’è una vigna di nome Tunina, che è in dialetto significa Antonia. Antonia era il nome della vecchia proprietaria del Rondo del Fortino, una contadina che di fatto lo aveva quasi abbandonato. Ma c’è anche chi dice che il riferimento sia ad un’altra Antonia, la più povera amante veneziana di Casanova.

Beh, poco importa. Intanto abbiamo capito anche che vuol dire Tunina.

Ora, rimettendo in piedi i pezzi, da questo vigneto di nome Tunina che situato in questo Ronco, nel Collio Goriziano, con questa Ponca unica, nasce uno dei più grandi vini bianchi italiani, non a caso definito da Luigi Veronelli “Il Mennea dei vini bianchi”: Vintage Tunina (premiato nel 2020 dalla guida Vini d’Italia del Gambero Rosso).

Vintage Tunina: la storia

jermann

Un vino monumentale inventato da un personaggio straordinario della nostra storia enologica, che è Silvio Jermann, produttore estremamente abile ed intelligente che ha avuto il coraggio di andare contro gli schemi, come dimostra questo vino.

Un vino capace di sfatare diversi miti. In primis il mito sbagliato che in Italia non sapessimo fare dei grandi vini bianchi. Poi che non si potessero ottenere grandissimi vini bianchi da un uvaggio (nel vero senso della parola, dato che le diverse uve vengono vendemmiate e vinificate contemporaneamente). Altro mito sfatato, che  solo i vini bianchi passati in barrique potessero sostenere un lunghissimo invecchiamento (recentemente è stata aperta una 1979 in condizioni strepitose).

Una grande intuizione di Silvio Jermann, che ha recuperato un vigneto promiscuo, decidendo di vinificare le uve tutte insieme, secondo una delle tradizioni più contadine del nostro territorio. Ma anche capace di sperimentare il tappo a vite, alla ricerca della purezza del vino, scelta assolutamente innovativa.

Le caratteristiche del Vintage Tunina

Un vino nato quindi nel 1975,  dalla genialità di un grande uomo, che decise di unire insieme 5 vitigni diversi, massima espressione della varietà vitivinicola del Friuli Venezia Giulia: Chardonnay, Sauvignon, Malvasia, Ribolla Gialla e Picolit.

Dovendo lavorare con vitigni a diversa maturazione, si scelse la vendemmia tardiva, per dare pienezza, e lunghissima permanenza sui propri lieviti per dare una grassezza  dinamica.

Vintage Tunina è fresco e pieno; è scalpitante e maturo; è agile e possente; è sapido ed elegante…

Insomma, che aspettate a provarlo?

Articoli correlati

Italy Beer Week 2021: torna l’evento diffuso targato Cronache di Birra

Redazione

Altro che involtini primavera! A cena con le 8 regioni gastronomiche della Cina

Annalisa Leopolda Cavaleri

Roma. Torna A Scuola di Gelato, il progetto formativo di Geppy Sferra

Giorgia Galeffi