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Coronavirus, fase 2: proposti i divisori in plexiglass al mare e al ristorante

divisori in plexiglass

Divisori in plexiglass in spiaggia e al ristorante. Un’azienda modenese lancia l’iniziativa ma non mancano perplessità tra gli addetti del settore.

Dopo un mese di quarantena, l’Italia inizia a guardare al futuro, alla fatidica “fase 2” e alla possibile riapertura delle attività commerciali, ristorative e turistiche, soprattutto in vista dell’estate. Già da qualche ora infatti, sulla rete hanno iniziato a circolare notizie riguardanti la possibile istallazione di barriere in plexiglass sulle spiagge del litorale finalizzate a scongiurare la diffusione del virus tra i bagnanti.

A lanciare l’idea dei box vista mare, è stata un’azienda modenese, la NuovaNeon Group 2, specializzata nella produzione di oggetti in plastica. Si tratta di veri e propri recinti 4,5 x 4,5 con pareti trasparenti e infissi in alluminio con apertura di un metro e mezzo su un lato, progettati per ospitare un ombrellone e due lettini.

Le reazioni degli addetti ai lavori a questa proposta non si sono fatte attendere: “Chiunque conosca il turismo balneare sa benissimo che è improponibile chiudere una persone dentro un box di plexiglass sotto il sole d’estate quando ci sono 40 gradi” ha dichiarato Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud.

Fermo restando però che, al momento, si tratta solamente di ipotesi e che ancora non si hanno disposizioni sulla riapertura degli stabilimenti balneari e sui sui dispositivi da utilizzare per evitare il contagio sui lidi, questi paraventi in plastica potrebbero esser una soluzione soprattutto per bar e ristoranti.

Già siamo al lavoro per realizzare gli schermi per banche, farmacie e così abbiamo pensato di estendere il lavoro anche alle attività commerciali” ha dichiarato a La Repubblica il proprietario dell’azienda Claudio Ferrari.

Il futuro del comparto ristorativo potrebbe dunque esser questo: tavoli vicini ma separati da barriere trasparenti per garantire la sicurezza della clientela senza però dover rinunciare ai coperti.

La domanda sorge spontanea: sareste disposti voi ad andare al ristorante costretti a parlare ai commensali attraverso un vetro? Andreste al mare chiusi in un box come gli animali allo zoo?

Una cosa è certa, questo virus ci costringerà per lungo tempo (almeno fino alla messa in commercio di un vaccino efficace) alla distanza sociale, ma la nostra voglia di stare insieme non si fermerà. Le soluzioni sono alle porte e, anche se in spiaggia si rischierà l’asfissia con il sole cocente e l’afa di agosto, le barriere in plexiglass, già diffuse in molti negozi e farmacie d’Italia, potrebbero senza dubbio esser la soluzione più plausibile.

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