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Covid e ristorazione: le prime vittime “gourmet” della pandemia globale

L’emergenza Coronavirus ha colpito tutto il mondo e la ristorazione, con il blocco totale, vacilla a stare a galla. Ecco uno spaccato dei ristoranti gourmet che stanno chiudendo e di quelli che hanno riconvertito la cucina.

I primi ristoranti iniziano a fallire. E quelli stellati o di haute cuisine sono i primi a pensare non solo che non riapriranno con lo stesso tenore di prima, ma che non avranno la forza di ripartire.

La prima vittima “gourmet” del Coronavirus è il gruppo Kadeau, 2 stelle Michelin a Copenhagen e una a Bornholm, oltre a un hotel nello stesso isolotto danese. Ha presentato istanza di fallimento con 1,4 milioni di euro di perdite. Chi era già in condizioni precarie finanziarie, la botta del virus è certamente stata il colpo di grazia.

Kei Kobayashi, 3 stelle Michelin a Parigi, ha cancellato tutti i viaggi nel suo Giappone e pensa che non riaprirà con la stessa linea. “Sto pensando a dare una svolta al mio ristorante, a casa ho tempo per ragionare, grazie alla terza stella ho un piccolo cuscinetto finanziario che mi permetterà di stravolgere l’assetto del locale, forse in modo meno gourmet”.

Oltre oceano non va certo meglio, il ristorante tre stelle Michelin Alinea di Chicago è stato tra i primi a riconvertirsi a delivery. Nick Kokonas e lo chef socio Grant Achatz hanno ridisegnato la cucina per un Menu to Go. I proprietari di uno dei ristoranti più famosi del mondo, ma anche di Next, The Aviary, Roister e St. Clai Supper Club ora fanno consegne a domicilio con un menu a 35 dollari (invece di una cena da 300 pre Coronavirus). Il primo lotto di cene è andato prenotato in meno di 5 ore. In pochi giorni hanno venduto oltre 2000 pasti take away.

David Kinch, lo chef surfista tre stelle Michelin di Manresa a Los Gatos in California, ha aperto una pizzeria da asporto, si chiama Mentone, perché è dedicata all’Italia e al pesto della riviera ligure, mentre il suo famoso Manresa si trasforma in Manresa Family Meal To Go: la cucina rimane aperta da mercoledì a domenica dalle 16.30 alle 19.30 dove le persone possono ritirare la loro cena, con menu disponibili alle 8 di ogni giorno.

Il caso nostrano c’è. È il tre stelle Michelin Da Vittorio, tra i primi a fare un take away stellato con tre diversi menu da 4 portate, di carne a 100 euro, di pesce a 120 euro e vegetariano a 90 euro e la consegna è in tutta Italia ma costa 1 euro al chilometro, non propriamente abbordabile.

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