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Metti una sera a cena da “Scorzonera & Cannella”, l’home restaurant sui tetti del centro storico di Palermo

home restaurant

Quella dell’home restaurant non è, certo, una moda recente. Aprire la propria dimora, sia essa un appartamento antico del centro storico, una villa con giardino o un loft nella parte moderna della città  è un fenomeno nato, all’inizio degli anni Duemila, negli Stati Uniti, traendo spunto dalle cosidette “case particular” che si trovano a Cuba, diffusosi, poi, anche in Inghilterra.

In Italia si diffonde grazie ai social network che sono il primo canale di promozione di questo particolare tipo di attività che appartiene alla sfera della ristorazione ma che, invece di svolgersi in un locale aperto al pubblico, viene organizzata all’interno di un appartamento privato.

La passione per i fornelli e la voglia di aprire la propria abitazione ad ospiti (più o meno conosciuti) sono i requisiti fondamentali che accomunano tutti coloro che hanno deciso di fare della propria attitudine all’accoglienza, di cui l’amore per la cucina è parte integrante e imprescindibile, una concreta fonte di guadagno che consenta, al contempo, di guadagnare divertendosi tra le mura domestiche. 

Va da sè che la caratteristica principale dell’home restaurant sia quella di non essere gestita da professionisti del settore bensì da “principianti” che mettono a disposizione pochi coperti in alcune serate su richiesta o  pubblicizzate tramite i social. Nel primo caso solitamente gli ospiti sono un gruppo precostituito i cui membri si conoscono, nel secondo si parla di “social eating” poichè i partecipanti aderiscono senza sapere chi saranno gli altri commensali avendo così l’occasione, oltre che di gustare le specialità della casa, anche di conoscere tante persone nuove. 

Noi siamo andati a gustare per voi (ma anche per noi stessi in realtà) il menù proposto da Monica Cecere, la “fata sapiente”, parafrasando il noto titolo del film di Ferzan Ozpetek “Le fate ignoranti”, di cui Monica e la sua splendida dimora, che offre una vista mozzafiato sui tetti del centro storico di Palermo, ricordano i personaggi e le magiche atmosfere che gli estimatori del genere ricorderanno sicuramente.

Sociologa, progettista territoriale, innamorata follemente di Palermo e della Sicilia e con una passione per l’enogastronomia così grande da poter a volte sembrare una mania, Monica Cecere, l’eclettica padrona di casa che condivide con il compagno Marco, da qualche anno ha abbandonato la professione e  ha deciso di trasformare la sua passione in un mestiere divenendo un’apprezzata private chef oltre che proprietaria del  blog Scorzonera & Cannella in cui la “Gipsy Gourmet”, come ama definirsi lei unendo la propria passione per I viaggi a quella culinaria, racconta con passione  le proprie esperienze gastronomiche e le ricette che ne scaturiscono.

“Cucinare è un atto d’amore, questo ho imparato dalla famiglia di mia madre. Non ricordo quando ho iniziato a cucinare, ma ricordo bene i colori e i profumi dei cibi e le voci di mia nonna , di mia madre e delle mie zie che chiacchieravano  scambiandosi consigli ed idee mentre preparavano pranzi luculliani. Crescendo, andando in giro per lavoro o per vacanza, la curiosità mi ha spinta a voler conoscere ed imparare quanto più possibile sulle tradizioni culinarie dei luoghi da me visitati ri-adattandoli poi alla mia cucina – ci racconta Monica- Oltre alle ricette della tradizione siciliana e a quelle tipiche internazionali ne ho elaborate alcune  originali tra cui il Parfait di melanzane con coulisse al caffè; la Tzatziki sicula in cui al posto dello yogurt greco uso la ricotta di pecora, la Dolce Norma, una torre di cialde con crema di ricotta, composta di melanzane, coulisse di pomodoro al pepe nero e basilico fresco; Ciauri ri Sicilia, rielaborazione del nostro ragout di triglie e Agrodolce marino in coppa Martini, solo per citare alcune  delle ricette ideate per la trasmissione televisiva Cuochi e Fiamme”.

E così, tra gatti (nascosti), libri, piante, mobili d’antiquariato, finestre che rivelano il cielo di Palermo al crepuscolo tra i tetti del centro storico, Monica, ormai ribattezzata “fata sapiente”, ci accoglie nella sua casa e si prepara ad offrire un menù di tutto rispetto in cui, oltre agli ingredienti di prima qualità e alla loro impeccabile preparazione e presentazione, si percepisce l’essenza di chi ama davvero il proprio lavoro.

Sulla tavola apparecchiata con una tovaglia il cui candore è spezzato solo da un elegante centrotavola di rose rosa, ad aprire l’antipasto una superba caponata di melanzane, must della tradizione siciliana tanto gustosa quanto difficile da preparare con il giusto dosaggio di agrodolce che, se non perfettamente equilibrato, rischia di coprire gli altri sapori compromettendone irrimediabilmente il gusto che, invece, in questo caso, è perfettamente armonico e aggraziato proprio come le sapienti mani che l’hanno preparata. A seguire tartare di tonno rosso di Porticello ai pistacchi per gli onnivori e di pomodoro, avocado e feta nell’altrettanto apprezzabile versione veg di cui, oltre che il sapore ben bilanciato si apprezza la coerenza nella proposta alternativa offerta. 

A spezzare la monocromia del tovagliato è stata, poi, la volta delle fettuccine con tenerumi alla siracusana, una raffinata versione gourmet della classica pasta con i tenerumi che, in questo caso, grazie al metodo della risottatura, alla presenza di caciocavallo e alle inconfondibili note tostate della “muddica atturrata”, ovvero abbrustolita, nota  anche come  “formaggio dei poveri”, diviene un piatto di grande attualità senza, tuttavia, perdere la personalità  e il carattere di piatto tipico della cucina povera siciliana.

Se, poi, il palato degli onnivori è stato deliziato da un filetto di tonno rosso scottato agli agrumi e condito con olio al timo, quello dei vegetariani ( e anche di chi pur non essendolo ha voluto assaggiarlo) è stato allietato da un gustoso tortino di zucchine con scamorza affumicata in cui la dolcezza delle zucchine ha incontrato le note fumè del formaggio creando un unicum dal sapore armonico ed equilibrato.

Prima di passare ai dessert per tutti delle cruditè di verdure  in agrodolce macerate con uno “sciroppo” di acqua, zucchero e aceto che ne ha preservato la croccantezza regalando quella piacevole acidità che solletica il palato, pulendolo e preparandolo ad accogliere al meglio le altre leccornìe in serbo.

Prima arriva la crostata di melanzane, un friabile involucro di pasta frolla ripieno di una composta preparata con crema di melanzane, limone e zenzero servita con scaglie di cioccolato fondente che accompagnano ogni morso equilibrandolo alla perfezione.

 Chiude la fragolosa con panna, una granita di fragole servita con doppia panna ed impreziosita da grue di cacao, ovvero granelli irregolari di fave di cacao il cui sapore amaro e secco ha ben smorzato la dolcezza di ogni cucchiaio  impedendone la stucchevolezza.

Così dopo il caffè, amari, sigari, chiacchiere ammirando una luna luminosa che fa capolino “civettuola” tra I tetti, il gruppo dei commensali soddisfatti si  congeda dagli anfitrioni, pensando ognuno ( come poi confessato in seguito) già alla prossima volta in cui varcherà la soglia di questo luogo magico, sospeso tra la curiosità dell’attesa e la certezza che comunque, ne varrà la pena.

Info: 3398937705 oppure scorzoneraecannella@gmail.com

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