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Barà: ad Avellino la cucina giapponese è fusion

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Barà, nel cuore di Avellino, è il ristorante dedicato alla cucina giapponese interpretata in chiave fusion grazie all’utilizzo delle materie prime irpine.

L’Oriente. La cultura e le atmosfere, il fascino e i sapori. In Campania puoi trovali dove non ti aspetti cioè al centro di Avellino, da Barà.

Esattamente come la moda anche il mondo della gastronomia si evolve e segue tendenze: negli ultimi anni ci sono stati grandi cambiamenti della cucina giapponese e della sua interpretazione (e percezione) in Italia.

Barà, rosa in giapponese, è un ristorantino dedicato alla cucina asiatica interpretata in chiave fusion che ha l’obiettivo di offrire un viaggio attraverso un linguaggio gastronomico interculturale e contemporaneo.

Fusion perché c’è molto Oriente, ma soprattutto c’è molta Italia. L’idea nasce da Andrea Rullo, giovanissimo chef e proprietario che spiega “il mio intento è quello di creare un fusion ragionato mediante la contaminazione di ricette della tradizione orientale con prodotti irpini, spaziando tra crudi e cotti. Anche il paring con le bevande segue la filosofia dell’ibrido: c’è tanta irpinia, ma anche te, kombucha, macerati di sakè, yuzu ed estratti di riso”.

Il progetto

Questa mescolanza deriva dal background di Andrea, che è partito, ha girato il mondo, ha visto, imparato ed è poi tornato a casa creando per Barà un menu che tocca tutte le corde della cucina asiatica e italiana mediante piatti e combinazioni.

Gli elementi in comune tra le due cucine, in particolare l’enfasi sulla stagionalità e sulla semplicità, sono esaltati mediante un approccio rispettoso nei confronti della natura. Lo chef utilizza infatti verdure che nascono nell’orto del ristorante e materie prime di eccellenza.

Per la sensibilità giapponese il piacere procurato dal cibo è formato da tre componenti: visiva, gustativa e tattile. L’armonia che si crea fra i cibi e i recipienti di lacca, di ceramica, di legno e di bambù, disegnati appositamente dall’artigiano Fabrizio Russo, rende la degustazione di una bellezza ineccepibile.

La proposta gastronomica

Benvenuti in Giappone” è il percorso proposto dal ristorante che con il suo appeal cosmopolita celebra il melting pot culturale. Consente infatti di scoprire, mediante 9 portate, i focus delle città più importanti del Sol Levante, dal nord al sud, richiamando nei nomi la tradizione orientale mentre negli ingredienti la fusione.

Così, in una cornice minimal-chic, con circa 30 posti a sedere e una fila di 1000 origami a forma di gru che scendono dal soffitto, simbolo di libertà e realizzati dall’artista casertana Rossella Giuliani, escono scenografici piatti come Sapporo (dal nome di una zona del Giappone molto fredda), in cui l’ostrica concava di Bretagna viene affiancata da granita di kombucha, kiwi, lime e acetosella.

Lo sguardo si perde a Kochi, città del sud del Giappone: ceviche di cannolicchi, cipolle marinate nell’aceto di lamponi e peperone crusco.

Riporta sulla terra, ricordando alcuni dei piatti a cui il palato è più abituato, ma non per questo meno unici, una sorta di “comfort dishes” come Osaka, ovvero un babà-toyaki con polpo, sedano rapa tsukemono, puntarelle e tako-bushi, Kobe cioè i ravioli di wagyu e bacche di goji, topinambur, cioccolato bianco, te lapsang e il saporito ramen Kagoshima che, richiamando il gemellaggio con Napoli, è realizzato con spaghettoni di grano duro, colatura di alici e pancetta di maiale Chashu.

Il tragitto conduce a Kyoto, nel quartiere delle Geishe, con un sorbetto a forma di bacio dai 2 lati, quello dolce del passion fruit e quello acido del kefir.

Settima portata è Akita, città famosa per Noh, teatro di maschere demoniache come richiamato dal piatto: parmigiano e pomodoro simboleggiano gli occhi mentre la lingua è rappresentata da una tataki di tonno rosso.

Fukushima è una pralina predessert ripiena con coulis di lampone che conduce all’ultima tappa, alla torre di Tokyo composta da frolla alle mandorle, cremoso di nocciola mortarella irpina e spuma al caramello salato.

Protagonisti dell’esperienza culinaria, insieme ai piatti, anche vini e i sakè che giocano con sapori e temperature.

È giunto il tempo di lasciarsi guidare da Barà e prepararsi a compiere un viaggio alla scoperta di un mondo giapponese prima d’ora sconosciuto.

Info utili

Barà

Via Circumvallazione, 271, 83100 Avellino 

Tel: 0825 463782

Sito

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