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Dall’Italia alle Maldive: l’Executive Chef Victor Zanotti

Victor Zanotti, l’Executive Chef del Sun Siyam Iru Veli, porta la cucina Mediterranea tra le onde delle Maldive.

Executive Chef presso il resort Sun Siyam Iru Veli, della catena Sun Siyam, a Dhaalu, Victor Zanotti porta un po’ di cucina italiana alle Maldive. Il brillante chef, di origini peruviane e di adozione italiana, si è occupato di ideare i menù dei 7 ristoranti che fanno parte del resort, avvalendosi della sua esperienza di oltre vent’anni in cucina.

Con i suoi piatti, Victor Zanotti contribuisce a rendere unica e indimenticabile l’esperienza dei clienti che soggiornano al resort, prestando sempre particolare attenzione alla sostenibilità e al rispetto della cultura locale, proponendo ricette tradizionali anche alla clientela internazionale. Per il resort Sun Siyam Iru Veli la cucina rappresenta il fiore all’occhiello di un’esperienza all’insegna del lusso e del relax, in un contesto che offre dei paesaggi mozzafiato e di natura incontaminata.

Per chi almeno una volta ha sognato di essere su un’isola deserta, vicino al resort si può organizzare una colazione o un pranzo e prenotare l’esperienza che, non a caso, si è rinominata Cast Away, completamente abbandonati a se stessi per un paio d’ore, da dedicare allo snorkeling o alla meditazione. Prima del tramonto sarete portati di nuovo alla civiltà, sempre che lo vogliate. Recentemente Sun Syam Iru Veli ha ricevuto la certificazione Travelife, dall’ente globale di certificazione della sostenibilità ricettiva che premia l’eccellenza del settore ospitalità.

Abbiamo quindi intervistato lo chef Victor Zanotti per scoprire qualcosa in più sulla sua storia professionale e sulla cucina maldiviana.

Qual è stato il tuo percorso?

“Ho cominciato a studiare a Varese, alla scuola alberghiera. Ho avuto modo di cucinare in vari posti d’Italia, come a Milano, e poi anche all’estero, a Dubai e sulle navi da crociera Princess Cruises, fino ad approdare poi alle Maldive. Inizialmente sono stato Italian Chef a Vakkaru, diventando il responsabile di Isoletta, un ristorante italiano. Poi ho conosciuto per caso Giovanni De Ambrosis, che mi ha portato a Cocoon, dove sono diventato Executive Chef, per poi passare al Raffles Maldives e infine dove sono ora”.

Quali sono i piatti maldiviani che ami di più e che possiamo trovare al resort?

“Io adoro la colazione maldiviana, soprattutto il chapati, ossia questo pane che assomiglia ad una piadina, molto sottile e fatto di acqua e farina, che viene servito con tonno, insalata e cipolla. Poi mi piace il curry, perché il loro è molto delicato, speziato e non troppo forte come sapore, non tanto piccante. Un altro piatto particolare è la lasagna che realizzo con il roshi, una specie di piadina che ricorda un po’ il pane toscano, che io faccio disidratare e utilizzo come sfoglia da alternare a ragù di pollo o di tonno. Si tratta di un piatto rivisitato con ingredienti maldiviani”.

Qual è la differenza tra il pesce del Mediterraneo e quello delle Maldive?

“C’è una grossa differenza di dimensioni, sapori e texture. Alle Maldive la carne è molto più carnosa, intensa, a volte al palato può sembrare anche dura. Il red snapper e il white snapper di solito hanno una carne che rimane un po’ più dura, quindi la usiamo per i carpacci e le tartare. Altri pesci, come il rainbow runner, li usiamo invece di più sulla griglia”.

E le aragoste delle Maldive come sono?

“Sono molto buone, dolci e carnose. Sono anche un po’ più piccole rispetto a quelle del Mediterraneo”.

Cosa troviamo qui di piatti veramente italiani, come se fossimo in Italia?

“Qui stiamo importando farine italiane, quindi il grano duro, riusciamo a fare pasta fatta in casa. Abbiamo i pelati italiani e anche la Nutella. Essendo in mezzo all’Oceano Indiano, riusciamo comunque ad avere qualche piatto italiano, cosa che è molto apprezzata dai clienti stranieri”.

Dove ti vedi da qui a 5 anni?

“Qui alle Maldive. Penso di rimanere qua o magari spostarmi in qualche altro resort della catena”.

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