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Dario Marco Bettoni approda in Calabria per una nuova apertura: il ristorante gourmet De’ Minimi

Dario Marco Bettoni da Bergamo punta sulla Calabria e sbarca nella cucina del ristorante gourmet De’ Minimi all’Hotel Villa Paola di Tropea.

Dario Marco Bettoni, un nome da ricordare. La Calabria sta avendo davvero una bella rinascita in questo periodo post covid, a livello enogastronomico. Ne avevamo già parlato qui con Luca Abbruzzino. Il nuovo ristorante si trova in una location prestigiosa ed emozionante, all’interno dell’antico convento francescano del XVI secolo, che oggi è parte integrante di Villa Paola. Dario Marco Bettoni, bergamasco, è andato a incontrare agricoltori e allevatori calabresi, selezionando piccole realtà locali e presidi slow food, alcuni già famosi come la ‘Nduja di Spilinga altri misconosciuti come il Pecorino del Monte Poro, il caciocavallo del Pollino o il riso Carnaroli della piana di Sibari. 

Noi lo abbiamo incontrato e con lui abbiamo parlato di questo nuovo, entusiasmante, progetto.

Cosa significa aprire un nuovo progetto dopo il 2020

“Dopo un anno di pandemia riaprire è un’emozione fortissima.

Noi operatori del settore, siamo rimasti a digiuno del confronto giornaliero con i nostri clienti. Rapporti di stima, fiducia, affetto perfino: abbiamo sofferto più di altre categorie, in quanto si tratta di una parte integrante della nostra vita”.

La proprietà ha sicuramente una visione a lungo termine, quali gli obiettivi principali del progetto?

“La Mediterranean-Hospitality Management & Consulting, per la quale lavoro, dal 2019 ha l’obiettivo di riqualificare tutte le sue strutture ricettive, con progetti di rinnovo importanti tra cui la destagionalizzazione di alcuni hotel di proprietà oltre al riposizionamento upscale dei resort.

C’è una visione a lungo termine che include la comunità e il tessuto sociale, per poter garantire in un futuro prossimo un lavoro annuale a tutto il personale e confermare gli staff degli alberghi, facendo crescere le professionalità. In ultima istanza dando una spinta territoriale importante in una terra complicata come la Calabria”.

Tre aggettivi per descriverti

“Romantico: credo di essere un innamorato della mia professione alla quale dedico gran parte del mio tempo senza rinunce e rimorsi.

Caparbio: mi piace dare tutto me stesso nei progetti che sposo e cerco sempre di raggiungere gli obiettivi aziendali anche se si trovano difficoltà impreviste.

Agree (nel senso di collaborativo, conciliante): cerco sempre di relazionarmi coi miei colleghi e sottoposti come se fossero parte integrante della mia famiglia, comportandomi come un fratello maggiore e di conseguenza non trascurando disciplina ed educazione. Condivido con loro il percorso di crescita professionale e instauro legami interpersonali di reciproco rispetto e ammirazione”.

E tre aggettivi per descrivere il mondo della ristorazione ora?

“Esigente: perché il consumatore negli ultimi anni è divenuto molto preparato.

Difficile: questa pandemia sicuramente ci ha messo in difficoltà perché ha sottratto fondi importanti alle aziende, sia ristoranti che hotel hanno difficoltà a sostenere degli standard operativi cercando di raggiungere gli obiettivi prefissati, sia a livello di budget che di qualità.

In evoluzione: la pandemia comunque ci ha tolto dalla nostra comfort zone e ci ha spinti ad ingegnarci per poter proseguire le nostre attività anziché chiudere, come purtroppo è successo a diverse attività che non sono riuscite a modificarsi e sostenere questa situazione”.

Come pensi cambierà il mondo della ristorazione?

“Sicuramente molti ristoratori continueranno ad adottare il delivery, che tutto sommato ha portato in Italia un nuovo modo di poter offrire un servizio, cosa che sino ad ora era impensabile per alcune fasce di mercato e soprattutto per il lusso”.

Eventualmente pensi anche a delivery o altre formule di ristorazione “creativa” nel caso si dovesse nuovamente richiudere?

“Sicuramente e nuovamente ci spremeremo le meningi per trovare anche altre formule innovative, faremo tutto il possibile per non arrenderci ai danni causati da questa pandemia”.

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