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Korea Week 2018: una settimana alla scoperta della cultura coreana

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L’Istituto Culturale Coreano celebra a Roma la terza edizione della Korea Week, la settimana dedicata alla cultura coreana, con un programma davvero ricco di eventi imperdibili come Yori Nori, il menu a quattro mani realizzato dagli chef stellati Riccardo di Giacinto e Woojoong Kwon

Si sta svolgendo a Roma, presso l‘Istituto Culturale Coreano, la Korea Week, la settimana finalizzata alla promozione della cultura, del cibo e delle tradizioni del paese asiatico. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione ha riscosso un grande successo, arricchendosi ogni anno di nuovi eventi sempre più accurati ed interessanti.

Fino al 2 dicembre infatti, l’Istituto Culturale Coreano ha organizzato in tutta la città imperdibili appuntamenti tra mostre, spettacoli musicali e teatrali, balletti e rappresentazioni con marionette tradizionali, con il solo obiettivo di avvicinare l’Italia all’affascinante mondo di uno dei più grandi paesi dell’Estremo Oriente: la Repubblica di Corea.

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Come ben sappiamo però, il modo migliore per avvicinarsi e comprendere a fondo una cultura passa attraverso la tavola. Ed è per questo che gli organizzatori della Korea Week hanno deciso di realizzare un particolare cooking show, riservato alla stampa, tra due grandi chef: Riccardo di Giacinto, chef patron di All’Oro (1 stella Michelin) e di madeITerraneoWoojoong Kwon, chef del ristorante Kwonsooksoo di Seoul (2 stelle Michelin).

Anche questo anno come l’anno scorso abbiamo organizzato un’iniziativa a quattro mani, ovvero un evento dove due chef, uno italiano e uno coreano, collaborano insieme. L’obiettivo non è solo promuovere la nostra cultura, ma anche creare un’armonia tra due culture diverse” ha dichiarato Soomyoung Lee, il Direttore dell’Istituto Culturale Coreano.

Yori Nori

Durante la giornata dedicata al cibo, che si è svolta giovedì 29 novembre all’ultimo piano de La Rinascente in via del Tritone a Roma, abbiamo così avuto modo non solo di assaporare prelibate pietanze coreane, ma anche di scoprire l’incredibile sinergia che scorre tra le nostre due culture. Il risultato è stato un vero e proprio gioco di sapori intitolato Yori Nori. I due chef hanno infatti giocato con gli ingredienti, scambiandosi le materie prime e realizzando un menu fatto di fusioni e contaminazioni tra Italia e Corea.

Abbiamo dunque assaggiato un gustosissimo antipasto preparato dallo chef coreano, a base di ravioli di tofu e manzo italiano in sfoglia di rapa con brodino freddo di pinoli seguito da un fantastico “riassunto di carbonara” di Di Giacinto con aggiunta di olio di sesamo e abbinato all’Omi Rosè. Intrigante l’accostamento di sapori degli spaghettini in brodo freddo di fagioli con scaglie di tartufo nero d’Alba preparati da chef Kwon.

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Ottimo anche lo stracotto di manzo di fassona piemontese aromatizzato al ginseng e allo zenzero abbinato al Gosori coreano.

Due i dessert: il tiramisù con pan di spagna, crema al mascarpone, mandarino coreano e meringa croccante e il Basil Shikhye e Jatgoori, un dolce in due parti, una liquida a base di riso con sorbetto di basilico e una solida con dolcetti di riso glutinoso e frutta secca.

Non sono mancati i cocktail coreani, creati dal baraman Sangyeop Yoon, che per l’occasione ha realizzato l’Autumn Night con soju alle patate dolci, Disaronno, miele e succo di limone  e il Roman Holiday a base di makgeolli, Campari e five flavor fruit.

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L’Italia e la Corea condividono l’orgoglio di una tradizione in cucina che è stato tramandata nel tempo. Nei tre anni di vita in Italia ho notato che la cucina italiana tende a esaltare il sapore originale degli ingredienti usati e che dà priorità all’aspetto salutista dei piatti preparati. Lo stesso vale per la cucina coreana. Oltre a questo i due paesi condividono anche la cultura della fermentazione. In Corea i prodotti fermentati vengono usati come ingredienti base nella cucina, mentre in Italia il prodotto fermentato può essere consumato sul momento, anche da solo. Anche se fisicamente sono due paesi lontani, spero che grazie a questo evento, i due paesi si siano avvicinati ancora di più” precisa il Direttore dell’Istituto Culturale Coreano.

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