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La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

Il cibo e i suoi ambasciatori più illustri per promuovere il marchio Italia all’estero. E per raccontare storia, tradizioni, culture e territori. Più di 1300 eventi in ogni angolo della Terra concentrati in sette giorni, dal 21 al 27 novembre

1360 eventi in 105 Paesi per una settimana: la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, dal 21 al 27 novembre.

Cuochi, sommelier, gelatieri e pizzaioli si faranno promotori in tutti e cinque i continenti della cultura del cibo tricolore. Cultura, proprio così: perché l’arte culinaria non può identificarsi in un solo aspetto. Ma anzi è sinonimo di storia, di tradizione, di usi e consumi secolari, di identità, di patrimoni geografici, di biodiversità e di territori, di benessere e di salute. Di cultura, appunto.

Presentato mercoledì 26 ottobre nella sontuosa cornice di Villa Madama a Roma, il grande evento internazionale ha così riunito non soltanto i cosiddetti professionisti del settore ma anche alcune delle maggiori istituzioni governative come il ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, quello degli Esteri Paolo Gentiloni e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto.

Perché per dirla con le parole di Gentiloni «dietro il marchio Italia c’è un mondo straordinario, di grande importanza economica, con decine di miliardi di export. Credo sia una grande operazione diplomatica e politico culturale».

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Coordinati dalle 295 sedi diplomatiche, consolari e degli Istituti italiani di cultura, nei sette giorni di celebrazioni saranno in programma conferenze, cooking show, degustazioni e cene a tema, contest, seminari, proiezioni di film e documentari, mostre di design arte e fotografia legate alla cucina.

Sarà tra l’altro il primo banco di prova concreto per l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, il progetto partecipativo che riunisce cuochi stellati (Cracco, Beck, Bottura, la presidente Bowerman, tanto per citarne qualcuno) e ristoratori, pizzaioli, sommelier, personale di sala, pasticcieri e gelatieri proprio per diffondere all’estero i valori enogastronomici dello Stivale.

Perché, come il ministro Martina dixit, «l’Italia ha tante esperienze individuali, ma ora ha bisogno di fare più squadra. Il cibo è un grande fatto politico, lo abbiamo capito bene ad Expo: ora abbiamo un’occasione unica per raccontare di cosa è fatto il nostro Paese. Quando raccontiamo un piatto raccontiamo un territorio, un’azienda, una famiglia, una persona. Dobbiamo ancorare questi temi alla tutela dei nostri produttori».

Gli obiettivi della Settimana, dunque, sono molti ma tutti raccolti sotto un unico comune denominatore. Anzi due: promozione e diffusione.

E allora bisogna:

– far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata;

– valorizzare il saper fare italiano;

– diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea;

– presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico;

– rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità;

– avallare i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.

«Abbiamo il compito di fare chiarezza tra chi pensa che parmigiano e parmesan siano la stessa cosa – il commento di Cristina Bowerman in rappresentanza di tutti gli Ambasciatori del Gusto – la nostra è una grande responsabilità sociale». E non a caso forse l’onore di aprire ufficialmente la manifestazione spetterà a Massimo Bottura, forse lo chef più rispettato del momento oltre confine. Lo farà a Washington. Alcune delle iniziative saranno poi dedicate ai territori colpiti dal terremoto.

Per conoscere tutti gli appuntamenti il sito di riferimento è questo: http://eventisistemapaese.esteri.it/Eventi/cucinaitalianamondo/index.asp.

E poi sui social basterà consultare i risultati dell‘hashtag ufficiale #ItalianTaste.

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