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Benvenuti al Baladin Open Garden

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È diventato realtà mercoledì 21 giugno il grande parco tematico pensato dal numero uno di Open Baladin (e padre della birra artigianale in Italia Teo Musso. Non solo birra: Baladin Open Garden è un «anti centro commerciale» che riscopre il legame tra la terra, i produttori e i consumatori. Protagonisti anche i contadini e gli artigiani del gusto locali con un grande mercato dal valore fortemente didattico. E oltre allo splendido nuovo birrificio, c’è un forno, una macelleria, un fruttivendolo, un gelatiere e addirittura una microtorrefazione

Quello che 8 mesi fa, al momento del lancio del crowdfunding, era un grande «sogno» nella testa di Teo Musso, padre della birra artigianale in Italia e numero uno del birrificio Open Baladin, dal primo giorno dell’estate 2017 è divenuto ufficialmente realtà.

Mercoledì 21 giugno ha inaugurato il Baladin Open Garden, un immenso parco tematico con luppoleto, campo d’orzo, botti, malteria e pub per scoprire in prima persona il processo che trasforma le materie prime in bionde e scure di qualità, dal campo al bicchiere.

Ma Baladin Open Garden è molto più di un meraviglioso giardino brassicolo. Il progetto di Musso è un «anti centro commerciale»; riscopre e fa riscoprire infatti il legame tra la terra, i suoi prodotti e i suoi produttori, lontano dagli agglomerati urbani. Un luogo di relax e di formazione per bambini e adulti che vuole tornare alla genuinità dei valori dell’agricoltura, della tradizione, del territorio.

Il parco si trova a Piozzo, cittadina delle Langhe in provincia di Cuneo, dove Musso ha aperto il primo microbirrificio artigianale dello Stivale ormai venti anni or sono. Si sviluppa attorno a una cascina piemontese del 1600 pronta a riprendere vita: un’area di 72mila metri quadri dotato di tre fonti d’acqua e una colonia di caprioli.

Grandi protagonisti sono i contadini e gli artigiani del gusto del cuneese, che danno vita (per ora solo la domenica) a un grande mercato dei produttori locali e degli allevatori per comprare e mangiare direttamente e senza passare dal via, a km0, dalla forca alla forchetta, dalla terra al piatto. Ma anche e anzi soprattutto per conoscere virtù, fatiche, passioni e conoscenze che si nascondono dietro l’eccellenza della produzione agroalimentare regionale italiana.

C’è un forno di borgata col suo pane sempre caldo, una macelleria con salsicce pronte per essere consumate in loco, nei barbecue del Baladin Open Garden. C’è un fruttivendolo, un gelatiere, addirittura una microtorrefazione.

La birra è naturalmente il grande filo conduttore. Il birrificio sarà in grado di 50mila ettolitri l’anno. Le botti sono poste nelle cantine della struttura; c’è un pub nelle stalle per degustare le miscele.

E poi la casa del luppolo e la malteria artigianale e didattica. Poco più in là, anche il luppoleto e il campo d’orzo di Baladin, raggiungibile tramite un passaggio e parte integrante di un grande percorso turistico e didattico dedicato ai visitatori.

Info al sito.

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