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Delivery e take away: così le attività reagiscono al Coronavirus

food delivery al tempo del coronavirus

È in corso un periodo difficile per tutto il mondo della ristorazione italiana (ma non solo). Tra le tante attività che decidono di abbassare temporaneamente le serrande, ce ne sono alcune che provano a reagire alla crisi con idee innovative, nel totale rispetto delle norme sanitarie. Vediamo quali sono

In seguito al decreto emanato dal Governo che ha esteso la zona rossa dal nord Italia a tutta la penisola, isole incluse (ve ne avevamo parlato qui), il mondo della ristorazione non ha tardato a dare una risposta concreta all’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus. Se, da una parte, alcune attività hanno deciso di abbassare le serrande per salvaguardare la salute di dipendenti e clienti, molte altre si sono, fin da subito, rimbottate le maniche mettendo in campo nuovi progetti e studiando diversi metodi di vendita.

Tanti sono, in tutta Italia, i ristoranti (anche gourmet) che hanno convertito la loro linea di cucina in chiave delivery e take away. Le restrizioni contenute nel nuovo decreto ministeriale infatti si riferiscono solamente alla somministrazione in loco e dunque non coinvolgono quelle attività che offrono pasti a domicilio o servizi di asporto. L’unica regola universale, oltre a quella della pulizia delle superfici con prodotti disinfettanti che, siamo certi, veniva rispettata anche prima dell’emergenza sanitaria, è quella che impone di mantenere una distanza di sicurezza (di almeno un metro) tra tutte le persone, dipendenti e clienti.

Consigliato dunque il pagamento online per evitare contatto diretto e passaggio di banconote!

Lombardia

A Brusaporto, in provincia di Bergamo, il tristellato ristorante Da Vittorio di Enrico e Roberto Cerea ha attivato il servizio Da Vittorio At Home con tre menu (da 90 a 120 euro) consegnati a domicilio in tutta la Lombardia. La stessa iniziativa è stata presa da Daniel Canzian con prezzi da 50 a 80 euro.

Molti altri invece i ristoranti lombardi che hanno unito le loro forze per chiedere al Governo la chiusura di tutte le attività (con conseguente istituzione di un fondo di emergenza, sospensione degli oneri tributari e cassa integrazione in deroga per i prossimi mesi) tramite una lettera aperta: “lasciare i gestori delle attività come baluardo di prevenzione del contagio che impongono la suddetta distanza a rischio di sanzione è un provvedimento che facciamo fatica a condividere” – e continua – “mantenere gli esercizi aperti e raccomandare alla popolazione di non muoversi da casa propria equivale a condannare tali esercizi al fallimento”, “in sintesi, nel miglior scenario possibile, l’inevitabile crollo degli incassi porterebbe alla chiusura e al licenziamento di molti addetti” – e infine – “La maggior parte di noi seguendo la propria coscienza ha già chiuso la propria attività. Ma temiamo che sia necessario farlo tutti”.

Campania

In Campania molte le serrande abbassate dopo l’ordinanza che vieta la somministrazione e la vendita anche dopo le 18:00. Chiusi anche tutti i locali targati Gino Sorbillo, compresi quelli nella Capitale. “Ritorneremo più carichi di prima. Nel frattempo abbiamo chiuso per sentirci più tranquilli, appena la situazione si sarà normalizzata organizzeremo una grandissima festa della Pizza con tantissimi ristoratori di #Napoli. Rispettiamo adesso però tutte le indicazioni che ci vengono date, il sole tornerà a splendere” si legge sul profilo Facebook di Sorbillo.

Stessa linea è stata seguita anche dallo stellato Niko Romito: “Castel di sangro, Milano, Roma, Rivisondoli. L’Italia tutta e’ messa a dura prova. Sono un cuoco ed un imprenditore e come tale devo rendere profittevole la mia impresa ma sento prioritario il dovere di tutelare la salute di chi lavora da sempre al mio fianco e quella dei miei clienti, perseguendo con coerenza i principi di responsabilità sociale che ci guidano. Ho preso la decisione difficile di sospendere da oggi tutte le nostre attività per proteggerne il futuro: Spazio Milano, Spazio Roma, l’Accademia di Formazione, Alt, il Laboratorio Pane a Castel di Sangro e anche il Reale e Casadonna“.

Lazio

A Roma, tanti sono invece i locali che hanno lanciato iniziative di delivery e take away. Per chi ha voglia di pizza, Straforno consegna gratuitamente a domicilio, con un ulteriore sconto del 10%. Stessa cosa anche per 180g Pizzeria Romana.

Eggs invece, famosa per le sue ottime carbonare, ha messo a disposizione, per chi volesse destreggiarsi ai fornelli, il CarboEggs, il kit che contiene tutti gli ingredienti per prepararsi la carbonara a casa con la ricetta di chef Barbara Agosti. Consegna a domicilio anche per Molto, il ristorante pariolino con cucina del territorio, grazie alla collaborazione con Deliveroo, per Tavola nel quartiere Prati e Costrini a Conca d’Oro mentre, nel quartiere Eur, a portare un po’ di mare nelle case dei romani c’è Livello 1.

Servizio di delivery anche per lo storico ristorante Chinappi, con un menu vario tra risotto alla pescatora, tartare e spigola in crosta di patate, così come per Proloco Dol a Centocelle che avvisa la clientela con un messaggio sui social: “Le notizie si aggiornano di continuo e ci troviamo a rimodulare il nostro lavoro in base ai decreti ufficiali. Noi di Prolocodol Centocelle vogliamo continuare ad offrirvi i nostri servizi, nel rispetto delle persone e delle norme. Per questo resteranno attivi il pranzo, la vendita al banco e l’asporto (cucina e pizzeria). Facciamo e faremo del nostro meglio anche e soprattutto in questo periodo difficile.”

Spazio anche ai dolci con il gelato di Gunther su Deliveroo e su Cosaporto e i dolci della Pasticceria Gruè, disponibili a casa con il servizio delivery o take away tra zeppole farcite, monoporzioni, torte e gustosi pasticcini.

Non mancano le iniziative sul lungomare. A Fregene, Chef Fabio di Vilio de La Scialuppa da Salvatore, propone un menu esclusivo disponibile direttamente con consegna a domicilio. Via libera dunque a bruschette di vongole, tartare di dentice e strozzapreti alla pescatora comodamente seduti sul divano di casa.

Delivery anche per la ben nota formaggeria del Ghetto: Beppe e i Suoi Formaggi. Grazie al servizio di prenotazione, attivo dal lunedì al sabato, è possibile infatti ricevere direttamente a casa formaggi, salumi, conserve, biscotti, pasta, vino e pane selezionati. Inoltre, a breve, verranno ideate delle box ad hoc per chi vuole acquistare un mix di prodotti.

Molte però le attività che decidono di rimanere temporaneamente chiuse come la stellata Enoteca La Torre a Villa Laetitia, il ristorante All’Oro, lo storico Alfredo alla Scrofa, Maestro Bistrot e la pizzeria Angelo Pezzella così come Giulia Restaurant che avvisa la clientela così: “Giulia ha deciso di ‘fare di più, facendo di meno’. Perché ognuno di noi, oggi, deve fare la sua parte e noi abbiamo a cuore il benessere e la sicurezza dei nostri ospiti sopra ogni cosa. Nella consapevolezza che solo attraverso l’impegno comune questo momento difficile potrà finire in fretta, vi mandiamo un affettuoso saluto“.

Le aziende

Anche le grandi aziende si stanno adoperando per trovare una soluzione a questo periodo di grandi cambiamenti e difficoltà. High Quality Food ad esempio, realtà nata per diffondere tra i ristoranti il cibo italiano d’eccellenza, sta in queste ore iniziando a distribuire i prodotti prima destinati alla ristorazione, anche ai privati, con consegna a domicilio o in uno dei punti vendita in collaborazione con Coldiretti.

Tutto questo, seguendo però delle norme igienico-sanitarie ferree. Tutti i prodotti, rigorosamente provenienti da una filiera sicura e tracciabile, vengono infatti lavorati in laboratori asettici nei quali è obbligatorio l’uso di mascherine e guanti.

“Una scelta che avevo previsto per il prossimo futuro, ma che oggi mi trovo a intraprendere mosso dall’urgenza di un fine etico e sociale, prima ancora che imprenditoriale. Rivolgo a tutti voi consumatori un’offerta commerciale che beneficia di tutti i servizi di HQF a prezzi estremamente vantaggiosi ed accessibili” dichiara Simone Cozzi.

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